Home Cinema Road to Avengers: Infinity War – Segreti e curiosità de L’Incredibile Hulk

Road to Avengers: Infinity War – Segreti e curiosità de L’Incredibile Hulk

[PREMESSA] In occasione dell’arrivo, il 25 aprile 2019, di Avengers: Endgame, riproponiamo la nostra retrospettiva del MCU. Ogni settimana ripercorreremo virtualmente uno dei film insieme a voi, svelandovi anche retroscena e curiosità che potrebbero esservi sfuggite nel corso della visione. I film verranno affrontati in ordine cronologico di uscita. Se vi siete persi gli appuntamenti precedenti potrete trovarli tutti sul nostro sito.

Secondo film del Marvel Cinematic Universe in ordine di uscita, L’Incredibile Hulk (o The Incredible Hulk, in lingua originale) possiede una storia molto travagliata. Il film doveva infatti in origine fungere da sequel di Hulk, film del 2004 diretto da Ang Lee, decisione poi stravolta dalla Universal Pictures nel momento in cui la Disney e i Marvel Studios proposero una collaborazione in vista appunto del progetto cinematografico dell’universo condiviso e del film corale sui Vendicatori. Una proposta necessaria: i diritti del personaggio di Hulk (così come anche quelli di Namor) sono in mano alla Universal, e alla Disney, per riproporre sul grande schermo una storia quanto più simile agli esordi degli Avengers, serviva il gigante verde. Il frutto di questa collaborazione è appunto il film di cui parleremo oggi, da molti ritenuto tra i più deboli della Fase Uno del MCU.

L’Incredibile Huk affrontò una delle tematiche più ricorrenti della controparte cartacea del personaggio, ossia la continua necessità di Bruce Banner di fuggire da un mondo che ricerca ciò che nasconde dentro di sè. Da un esperimento con i raggi gamma e una variante di un potente siero sviluppato nella Seconda Guerra Mondiale ma mai replicato, il brillante scienziato Bruce Banner si rese capace, suo malgrado, di trasformarsi in un gigantesco e potentissimo umanoide di colore verde che trae dalla rabbia nutrimento per la sua forza e la sua manifestazione. Il tema delle origini di Hulk non viene qui affrontato, poiché già visto al cinema solo pochi anni prima, e il duo Universal/Marvel Studios decide di cambiare le carte in tavola proponendo un Hulk già in circolazione nel mondo e che si è già fatto dei nemici. Un film molto particolare, per regia, narrazione e anche cast, ripieno di grandi nomi ma dei quali sentiremo ben poco parlare in futuro, complice anche l’addio di Edward Norton al ruolo di protagonista nei successivi film. Ma andiamo con ordine.

LA TRAMA IN PILLOLE

Sono passati 5 anni da quando Bruce Banner (Edward Norton), brillante scienziato specializzato sulle radiazioni gamma, ha provato su se stesso un composto chimico simile al Siero del Supersoldato sviluppato da Abraham Erskine nella Seconda Guerra Mondiale. A capo del progetto, che vedeva coinvolta anche la fidanzata di Bruce, la dottoressa Elizabeth Ross (Liv Tyler), c’è il generale delle forze armate americane -e padre di Betty- Thaddeus “Thunderbolt” Ross (William Hurt). Gli esiti di quello sfortunato incidente, purtroppo, li conosciamo piuttosto bene: Banner si trasformò in un gigantesco umanoide di colore verde con una forza sovrumana e alimentato dalla rabbia, che per errore ferì gli stessi Elizabeth e Thaddeus. Da quel momento, quando Ross dichiarò di voler catturare Banner per poterlo studiare e carpirne i segreti per trasformare Hulk in un’arma da adattare a tutti i soldati, il mite scienziato continua a fuggire nel mondo, lasciando dietro di sé pochi indizi per non farsi scoprire.

Nel 2008 Bruce lavora in Brasile, in una fabbrica di una famosa bibita che viene qui imbottigliata. Per una sfortunata coincidenza, lo scienziato si ferisce, e una goccia del suo particolarissimo sangue finisce in una delle bottiglie che viene poi messa in commercio e che finirà nelle mani di un sventurato (vedremo più avanti di chi si tratta…). L’esercito americano intercetta la notizia, e Ross invia le sue migliori truppe in Brasile tra cui Emil Blonsky (Tim Roth), capitano dei Royal Marines che rimarrà esterrefatto, al momento della caccia in Brasile, dal potere di Hulk. Banner, trasformatosi, riesce a fuggire, e si dirige in America per incontrare un certo Mr. Blue, un misterioso individuo col quale è in contatto da molto tempo e che sembra possedere una cura per il problema Hulk. La cura non sarebbe solo la rinascita di Bruce, che potrebbe tornare libero, ma anche la sconfitta di Ross, intenzionato a mettere le mani sull’incredibile corredo genetico dello scienziato. Nel frattempo Blonsky è deciso a saperne di più su Hulk e sugli esperimenti che lo hanno fatto diventare ciò che è. Convincendo Ross che si tratta della scelta migliore, Blonsky si fa iniettare una serie di dosi del composto utilizzato per gli esperimenti su Banner, iniziando a manifestare i primi poteri come supervelocità e riflessi migliori, oltre che una maggiore forza.

Non è però ancora abbastanza, perché nel corso del nuovo scontro con Hulk sarà Blonsky ad avere la peggio. Banner e Betty, che lui stesso ritrova e che promette di aiutare il suo vecchio grande amore a trovare una cura, sono infatti costretti a fuggire da un’imboscata di Ross, Blonsky e delle forze SOCOM, che si risolverà con una nuova fuga della coppia. I due si dirigono quindi a New York, dove scoprono l’identità di Mr. Blue: si tratta del dottor Samuel Sterns (Tim Blake Nelson), che grazie al suo composto riesce miracolosamente a sottomettere Hulk e a curare Bruce. Grazie alle sue squadre speciali, però, Ross riesce a immobilizzare Banner, e lo cattura per portarlo via e farlo analizzare sperando che il gigante verde sia ancora nascosto dentro di lui. Blosky, nel frattempo, ha perso completamente la testa: desideroso di diventare più potente di Hulk e di mostrarsi come una macchina da guerra infallibile, obbliga Sterns a iniettargli altro sangue di Banner e ad essere sottoposto ai raggi gamma, trasformandosi nella creatura mostruosa nota come Abominio, che inizia a terrorizzare la città.

 

Dopo aver convinto Ross che l’unica possibilità per fermare Blonsky sia Hulk, Banner si getta dall’elicottero in volo facendo riaffiorare il gigante verde, che quindi non era stato cancellato da Sterns. A seguito di un lungo ed estenuante combattimento, Hulk ha la meglio su Abominio, che verrà poi riconsegnato esanime a Ross. Banner, però, ha fallito nel suo tentativo di liberarsi di Hulk, e decide di fuggire ancora una volta per imparare a controllare il mostro dentro di lui. Cosa che, a quanto pare, gli riuscirà.

LA SCENA POST-CREDITI

Il fallimento dell’operazione di cattura di Hulk ha fatto finire il generale Ross nel vortice dell’alcool. È proprio in un bar dove il generale sta abusando di fumo e alcolici che è ambientata la breve ma sorprendente scena dopo i titoli di coda del film, dove abbiamo una comparsata eccellente di Iron Man. Tony Stark (Robert Downey Jr.), che ha da poco annunciato al mondo di essere l’uomo in armatura visto in azione e al quale Nick Fury (Samuel L. Jackson, che però qui non compare fisicamente) ha appena fatto visita, decide di incontrare Ross per parlargli dell’iniziativa alla quale lo SHIELD sta lavorando. Il progetto Avengers sta infatti per essere avviato, e Bruce Banner ne dovrà far parte.

CURIOSITÀ

Nel film sono tanti i riferimenti ad altri personaggi del Marvel Cinematic Universe, e su tutti sicuramente spiccano le figure di Howard e Tony Stark. Le Stark Industries vengono infatti più volte mostrate nel corso del film, e ad esempio il composto che viene inizialmente iniettato dentro Blonsky dai dottori dell’esercito americano proviene da un contenitore criogenico sviluppato da Howard Stark e con il suo logo. All’inizio del film, inoltre, appare anche il nome di Nick Fury, capo dello S.H.I.E.L.D., l’organizzazione che a quanto pare ha continuato a monitorare in segreto Bruce Banner nei 5 anni di latitanza e di fuga dal generale Ross. In quanto alla fedeltà ai fumetti, L’Incredibile Hulk si rivela essere un prodotto molto vicino alla sua controparte cartacea, introducendo due importantissime nemesi del gigante verde come il padre di Betty Ross e anche Abominio, da sempre antagonista di Hulk e protagonista di grandi battaglie contro di lui.

I piani per i sequel de L’Incredibile Hulk, inoltre, erano molto ampi, come dimostrano il cast e le dichiarazioni successive all’uscita nelle sale. Il personaggio di Samuel Sterns, qui presente per pochi minuti, doveva essere un preludio all’apparizione, nel sequel, del Capo, l’identità segreta del supervillain che sarebbe stato sempre interpretato da Tim Blake Nelson e del quale abbiamo anche un piccolo easter egg nel film: quando Abominio lo getta a terra durante l’esposizione ai raggi gamma, la testa di Sterns inizia a gonfiarsi, proprio come nel suo corrispettivo a fumetti. Nel ruolo di nuovo fidanzato di Betty Ross, inoltre, appare anche Leonard Samson (Ty Barrel), che aveva (e forse ha tuttora) nel suo contratto più film del franchise di Hulk. Samson, nei fumetti, diviene un importante supereroe, talvolta alleato talvolta antagonista di Hulk. Purtroppo, come ben sappiamo, i piani per un sequel de L’Incredibile Hulk non sono mai stati sviluppati a dovere a causa dei diritti del personaggio, in mano alla Universal. I Marvel Studios hanno quindi deciso di sfruttare il personaggio in molti altri film (The Avengers, Iron Man 3, Avengers: Age of Ultron, Thor: Ragnarok) ma sviluppando una nuova storyline che comprende personaggi distanti da quelli introdotti nel film diretto da Louis Leterrier del 2008. E questo è un grande peccato, vista la potenzialità delle storie legate a Hulk.

Tra i cameo illustri, non possiamo non citare quello di Lou Ferrigno, indimenticabile Hulk dei film TV degli anni ’90. Già protagonista di una breve apparizione insieme a Stan Lee in Hulk del 2003, Ferrigno qui doppia le urla di battaglia del gigante verde, cosa che continua tuttora a fare nei film del MCU.

UN GIUDIZIO SUL FILM

L’Incredibile Hulk è probabilmente il film più sottovalutato del MCU, ma questo non significa che si tratti di un prodotto perfetto. Nonostante le prove convincenti di Edward Norton, William Hurt, Liv Tyler e Tim Roth, il film soffre dell’impossibilità di riuscire a trasferire sul grande schermo il dramma e le difficoltà interiori di un personaggio come Bruce Banner, mite scienziato che dentro se stesso nasconde un essere dal potere inimmaginabile e incontrollabile. Le scene d’azione e i dialoghi, ben dosati, sono anche in questo caso una questione particolare da affrontare. Più abituato a scazzottate e meno a narrazione con un significato profondo (che come detto prima non riesce ad essere efficace), il pubblico si ritrovò tra le mani un cinecomic che oserei definire atipico, ma che per la prima volta nella storia di Hulk aveva un senso molto più grande, in un progetto molto più grande. Con l’avvento dei Marvel Studios, il film riesce a mantenere una coesione più elevata al resto dell’universo fumettistico della Casa delle Idee, in vista ovviamente del crossover The Avengers di qualche anno dopo. Eppure, nonostante critiche oggettive che possono essere mosse al film, L’Incredibile Hulk rimane come accennato in apertura il film più sottovalutato del MCU, e anche quello che ha avuto, nella Fase Uno, il destino peggiore. Finito nel dimenticatoio anche a causa dell’addio di Norton al ruolo di Banner, un ipotetico sequel stand-alone del film non è mai stato preso in considerazione dalla Universal, e senza il suo benestare i Marvel Studios non possono procedere in alcun modo. Poco male, perché tramite vari sotterfugi, come vedremo nei prossimi appuntamenti, sentiremo parlare di Hulk ancora per molto tempo dopo il 2008. Ad ogni modo, il meglio di sé il film lo da nei momenti in cui non vediamo Hulk e Abominio in azione. Grandi e bei combattimenti, non c’è che dire, ma le macchinazioni di Ross, vero villain de L’Incredibile Hulk, e i timori di Banner sono il pezzo forte.

IL CAMEO DI STAN LEE

Stan “The Man” Lee non poteva mancare all’appuntamento con un cameo anche ne L’Incredibile Hulk. Questa volta il creatore di gran parte del pantheon della Casa delle Idee interpreta un ignaro cittadino intento ad aprire il suo frigorifero per cercare qualcosa di fresco per dissetarsi. Peccato solo che si tratti della bibita in bottiglia nella quale è finito il sangue di Bruce Banner, cosa che poi costringerà lo scienziato a scappare ancora una volta. La sorte dell’ignaro Lee? Non la conosciamo, ma forse anche lui si è trasformato in qualcosa di grosso e verde. O semplicemente ha solo pensato di trasformarsi in qualcosa, come peraltro già Matt Groening gli aveva fatto fare in una puntata de I Simpson

 

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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