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Uno sguardo da neofiti all’Open Beta di Battlefield V

La tanto agognata open beta di Battlefield V è finalmente arrivata sulle nostre console, essendo disponibile da più o meno due giorni. Naturalmente è difficile dare opinioni su come potrà essere Battlefield 5 già da ora, perché una beta è pur sempre una beta: molte caratteristiche non sono state ancora implementate e c’è ancora margine di miglioramento fino all’uscita definitiva del gioco, che come saprete è stata posticipata.

Noi di Uagna, però, abbiamo provato la beta sotto due punti di vista: uno da “esperti”, riferendoci alle nostre esperienze sui precedenti BF e in particolare su Battlefield 1, e un punto di vista “esterno”, da neofiti, cercando di cogliere il gioco per quello che offre e non rapportando eventuali critiche o apprezzamenti a esperienze passate. Naturalmente abbiamo provato tutte le modalità finora offerte dal multiplayer della beta, vale a dire le Operazioni su vasta scala, Conquista e Dominio. Prima di cominciare, vogliamo segnalare la difficoltà con cui viene gestito il matchmaking: d’altronde DICE ha già lavorato alla risoluzione dei problemi in merito, tuttavia alcune problematiche piuttosto fastidiose restano e, ovviamente, speriamo in un netto miglioramento per la versione completa.

battlefield 5 open beta

Un breve sguardo alle modalità

La Open Beta di Battlefield V offre solamente multiplayer, e in particolare offre due modalità: Grand Operations e Conquest. Le Grand Operations, in italiano Operazioni su vasta scala, immergono i giocatori in un contesto narrativo in cui le due fazioni si danno battaglia durante dei “giorni”, che funzionano praticamente da round. All’interno di queste operazioni si dovranno conquistare e mantenere delle zone di mappa, proprio come nella modalità Conquista; la differenza sta nel fatto che, in questo caso, ogni nostra azione influisce sulla narrazione successiva. Ad esempio, fare una buona partita garantirà nuove munizioni per il “round” successivo, oppure nuovi veicoli. La modalità Conquista invece resta praticamente la stessa dei precedenti Battlefield: si viene gettati nella mischia all’interno di una mappa costellata da punti chiave, che andranno conquistati uno ad uno. Molto simile resta anche la modalità Dominio, che implica la conquista dei punti chiave della mappa al fine di togliere i punti rientro alla squadra.

La modalità Operazioni su vasta scala ci è sembrata tutto sommato interessante, proponendo una variante innovativa che è la narrazione, scelta ottima che ha ripagato l’azzardo della software house. C’è un piccolo dettaglio, purtroppo: nel furore della lotta spesso l’obiettivo passa un po’ in secondo piano, sfavorendo il gioco di squadra, quello che dovrebbe essere il punto di forza di Battlefield. In altre parole la partita tende a diventare facilmente confusionaria, scombussolando gli equilibri ed evolvendo il match in una semplice caccia all’uomo in stile deathmatch. Questo leggero caos si percepisce molto meno, a nostro modo di vedere, nelle modalità Conquista e Dominio, forse perché il tutto è molto più chiaro e i giocatori si trovano a loro agio in una modalità più che consolidata (non solo nella serie Battlefield).

Gameplay, personalizzazione e dettagli di gioco

A livello di gameplay abbiamo apprezzato la possibilità di costruire fortificazioni attorno ai punti strategici della mappa, un’aggiunta presente nella modalità Conquista che secondo noi rende più vario il gameplay. Meno apprezzabile, invece, è il numero di munizioni a disposizione per ogni giocatore all’avvio. Proprio così: il gioco concede pochissimi colpi al giocatore e finirli è davvero troppo facile. Chiaro, si possono recuperare munizioni dai nemici abbattuti o dalle casse di rifornimento: a nostro modo di vedere si tratta di una manovra per sfavorire il camping. Segnaliamo purtroppo un fucile da cecchino abbastanza “scarso”: non ci è successo di rado di dover sparare ben 4 colpi addosso ad un avversario per abbatterlo, e abbiamo sperimentato con due diversi tipi di armi. Una normalità che resterà anche nella versione completa, o un semplice caso ristretto alla Open Beta?

Per il resto si conferma quanto di buono ha offerto Battlefield in questi anni: gameplay improntato al realismo in ogni dettaglio (rinculo e balistica delle armi, danni subiti/inflitti, possibilità di essere rianimati e rianimare) e soprattutto un buon livello di personalizzazione del proprio soldato. E’ possibile modificare il mirino, il calcio e la colorazione di varie parti dell’arma, oltre ad altri piccoli dettagli che spetta a voi scoprire e apprezzare. Le armi sono tutte ben caratterizzate, i suoni ricalcano bene quelli delle controparti reali, così come i vestiti dei soldati e molto altro. Nulla da dire, dunque, su questo fronte: DICE è maestra nella minuziosità e nell’accuratezza storica. Non dimentichiamo la presenza degli scorestreak, che permettono di ottenere nuovi rifornimenti o veicoli dal cielo, oppure di effettuare un bombardamento in un punto preciso della mappa.

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Il lato tecnico

Sotto l’aspetto tecnico Battlefield V mostra tutto il suo splendore già da questa beta. L’impatto con il comparto grafico è notevole, e offre dei paesaggi mozzafiato, ricchi di dettagli e di edifici; oltretutto il motore fisico Frostbyte mette il turbo, permettendo di distruggere pressoché tutti i punti della mappa dove i giocatori possono transitare. Restano buonissimi anche tutti i piccoli dettagli grafici che abbiamo già visto nei precedenti Battlefield, oltre al ciclo metereologico che, ad esempio nella mappa Rotterdam, inserisce il fattore nebbia nel bel mezzo di una giornata di sole, cambiando notevolmente la tattica che ogni giocatore dovrà adottare.

A stupirci particolarmente è stato anche il sonoro: se giocato con un paio di cuffie Battlefield V permette di immergersi totalmente nella guerra grazie ad un folto insieme di effetti sonori. Si passa dalla camminata dei nemici attorno a noi, al proiettile che cade a terra dopo la ricarica del nostro fucile da cecchino, per finire ai bombardamenti, al passaggio degli aerei e alle esplosioni, sia di granate sia di cannoni. Sotto questo aspetto, per ora non ci sentiamo di criticare minimamente DICE per il lavoro svolto.

Le nostre prime conclusioni sulla beta di Battlefield V

La beta di Battlefield V, in sintesi, se guardata sotto un occhio “leggero” e senza fare paragoni con i precedenti capitoli (soprattutto con Battlefield 1) ci ha lasciato un’impressione tutto sommato buona. Sul lato grafico non avevamo dubbi e non abbiamo trovato problemi, lo stesso non si può dire del gameplay, che qualche piccolo dubbio ce l’ha lasciato: uno su tutti il bilanciamento del gioco nelle Operazioni su vasta scala, che spesso sfugge di mano. Prossimamente proveremo Venti di Guerra, la quarta modalità proposta da DICE in questa Open Beta disponibile fra 3 giorni, e vi aggiorneremo con le nostre ultime impressioni in merito.

Scritto da
Alberto Baldiotti

Studente universitario e gamer nel tempo libero, la sua passione videoludica non ha confini. Questa passione nasce a 4 anni, quando si ritrova a giocare Doom II su un vecchio computer acquistato dal padre. Appassionato di giochi open-world e GDR, le sue pietre miliari sono le serie di Grand Theft Auto, Fallout e The Elder Scrolls. A fianco di ciò, la tecnologia e lo sport giocano un ruolo fondamentale nei suoi interessi, ed adora restare informato sulle ultime novità nei rispettivi settori.

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