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Bloodborne – Recensione

Ricordate il termine killer application? Un tempo veniva utilizzato per indicare un gioco in esclusiva, che faceva comprare ad occhi chiusi la console su cui veniva pubblicato. Un titolo unico nel suo genere e nell’esperienza che offriva.

Questa nuova generazione di console, di cui fanno parte PS4 e Xbox One, nel suo anno e mezzo di vita ha visto l’uscita di alcune esclusive, ma che purtroppo non hanno convinto del tutto. Un esempio lampante e recente è The Order: 1886, graficamente stellare ma poco longevo e rigiocabile.

Da oggi, però, è disponibile un titolo che ha tutte le potenzialità per farsi chiamare killer application: Bloodborne.

Non chiamatelo Souls

Facciamo un piccola premessa, per chi magari è alle prime armi con un titolo di From Software.

Bloodborne è l’ultimo titolo nato dalle menti geniali, e malate, dal team di sviluppo giapponese con a capo Hidetaka Miyazaki, e può considerarsi l’erede spirituale degli Action RPG in terza persona di From Software, ovvero il quarto, dopo Demon’s Souls, Dark Souls e Dark Souls II.

Bloodborne-4Attenzione che erede spirituale, non vuol dire che è un copia-incolla dei suoi predecessori, anzi abbiamo di fronte a noi un titolo molto innovativo, che ha ereditato solo le basi dai Souls e che si è trasformato ed è diventato ancora più brutale. Ovviamente manterrà il livello di sfida molto alto che ha sempre caratterizzato la serie, anche se i veterani potranno trovarsi spiazzati se affronteranno questo nuovo titolo come se fosse un Souls.

Parliamo un po’ della trama, però senza troppi spoiler. Questa nuova esclusiva PlayStation 4 sarà ambientata a Yharnam, una città di chiaro stampo vittoriano,  colpita dalla “piaga della bestia”, una tremenda epidemia che non lascia scampo alla popolazione, è con questa atmosfera che alcuni cacciatori esplorano la città mettendo fine alle vite di mostri semi umani che si aggirano fra i quartieri più bui.

Un cambio d’armi

Trovandoci in una città cupa e “pazza”, la prima cosa che salta agli occhi è l’ambientazione che risulta lontana dal dark fantasy dei Souls.

Ma una delle novità più marcate è il cambio di direzione attuato con le armi, infatti in Bloodborne la quantità di armamenti a disposizione è diminuita, ma saranno trasformabili e la gestione del nostro personaggio girerà quasi del tutto attorno al loro sviluppo ed utilizzo. In pratica ogni arma ha due forme,  una lenta e potente da usare con due mani e una rapida che utilizzerà un’arma corpo a corpo nella mano destra e un’arma da fuoco in quella sinistra.

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Saranno presenti gli scudi e si potranno usare, ma la loro poca efficacia ed inutilità fa pensare che siano stati inseriti dagli sviluppatori solo per trollare i videogiocatori. Questo perchè l’arma da fuoco sostituirà gli scudi nell’esecuzione di contromosse improvvise ed anche se non recherà grossi danni, vi darà la possibilità, sparando al momento giusto, di interrompere gli attacchi dei nemici, stordendoli e quindi renderli vurnerabili ad un attacco counter per farli fuori.

Anche la magia è stata in gran parte cambiata, non pensate quindi ad un suo utilizzo classico, infatti gli “incantesimi” si useranno come oggetti che richiedono di concentrarsi su di una specifica statistica per essere sfruttati ed assegnati. Insomma, se in Dark Souls & co. vi affidavate alla magia, o agli scudi, in Bloodborne dovrete riorganizzare il vostro stile di gioco. Non ci sarà spazio per attacchi dalla distanza o fughe, ma si schiverà e si attaccherà veloce come se si stesse danzando.

Cambia anche il sistema delle classi, infatti tutti sarete Cacciatori, una sorta di macro-classe, e in fase di creazione si sceglieranno gli attributi del personaggio in base al suo passato, che quindi sostituisce un po’ la scelta della classe classica. Lo sviluppo del personaggio sarà totalmente libero e ad ogni livello di esperienza, si può decidere di migliorare, di un punto, una delle caratteristiche di base che sono: Vitalità, Resistenza, Forza, Abilità, Tinta del sangue e Arcano.

Una città da incubo

La città di Yharnam, può essere considerata come la trasposizione videoludica di un incubo.

Essa è degradata, marcia, oscura e riesce a trasmettere un senso di angoscia ed attanagliamento che vi colpirà sicuramente. Le sue vie piene di scorciatoie e segreti vi terranno ore ed ore ad esplorare, per cercare una porta o una botola che vi conduca ad un boss nascosto. A proposito di boss, essi ha una varietà mai vista, per non parlare dei vari mostri e NPC che popoleranno le strade di Yharnam.

Per quanto riguarda l’HUB del personaggio si chiamerà Sogno del Cacciatore, ed è un luogo separato dal resto del mondo di gioco, in cui si potrà accedere ai vari checkpoint sbloccati nel corso della campagna, le lanterne, ma anche potenziare armi, livellare ed assegnare gemme e rune.

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Soffermandoci brevemente sul tema della morte l’unica penalità è legata alla perdita del sangue che si otterrà dai mostri, in pratica la moneta che utilizzerete per salire di livello.

Visivamente quindi la città, i mostri e le armi sono spettacolari anche se abbiamo notato alcuni cali di frame rate. Il gioco gira a 1080p e 30 fps, però, per l’appunto in alcune aree abbiamo riscontrato queste diminuzioni di frame.

L’unica cosa che infastidisce però sono i caricamenti, troppo lunghi quando si passa dall’HUB alla città. Ci è giunta voce di una patch in arrivo per diminuire questi lunghi e stressanti tempi di caricamento, speriamo giunga al più presto. Il comparto audio invece vanta un ottimo doppiaggio in italiano e musiche di sottofondo da brividi.

Chalice Dungeon e longevità

Abbiamo parlato della trasformazione delle armi come una grande novità, ma l’aggiunta che vi farà restare a bocca aperta riguarda i Chalice Dungeon, che potenzialmente renderanno infinita la longevità del gioco.

Questa modalità si aprirà quando, dopo la sconfitta di un boss, vi verrà lasciato un calice che, utilizzato insieme ad alcuni reagenti, può essere usato su una delle apposite lapidi presenti nel Sogno del Cacciatore. Da qui in poi vi si aprirà uno mondo del tutto nuovo. Verrà generato infatti un dungeon procedurale, cioè che grazie un algoritmo creato ad hoc dagli sviluppatori si svilupperà in modo diverso ogni volta e quindi sarà diverso per ogni tipo di giocatore. Una volta creato inoltre, questo dungeon sarà esplorabile proprio come qualunque altra zona del mondo di gioco.

bloodbornerec3Ma non è tutto, all’ultimo piano di ognuno di questi livelli incontrerete dei mostri che non sono presenti nella campagna!

Quindi queste mappe possono considerarsi potenzialmente illimitate. In più basterà andar vicino ad una tomba vuota ed inserire il codice creato da un vostro amico per il suo dungeon e lo potrete affrontare, ma anche impostare le mappe in modo che chiunque possa esplorarle online.

Restando in tema di online, a From Software non piace il classico multigiocatore tipico con inviti dalla lista amici, infatti Miyazaki e soci sono ossessionati dal trasmettere terrore e a far sentire il giocatore in solitudine. Quindi non vi saranno lobby ma l’unico modo per invitare i vostri amici sarà tramite password ed inoltre sarà impossibile invocare giocatori molto alti di voi cdi esperienza, anche durante la campagna.

Ciò non toglie che la modalità cooperativa, unità ai Chalice Dungeon e alla campagna garantirà a tutti utenti ore ed ore di intenso e sanguinoso gameplay. Inoltre come è accaduto nelle serie Souls, sarà presente la modalità Nuova Partita+, l’unica nota dolente è che appena finirete il gioco partirà subito senza darvi la possibilità di tornare ad esplorare eventuali sezioni. Magari fatevi delle copie dei salvataggi su USB nel caso ci ripensiate.

La durata della campagna varierà dalle 30 alle 40 ore in base a come la affronterete, e potrà essere ancora più lunga se andrete ad esplorare ogni singolo vicolo o porta della città.

Conclusione 

Bloodborne è un incubo da cui i videogiocatori non potranno più svegliarsi, cupo, terrificante ed angosciante. La sensazione che si è sempre ad un passo dalla morte, è stata presa in pieno dagli sviluppatori giapponesi di From Software, che hanno saputo ricreare una città gotica di chiaro stampo vittoriano, che vi farà letteralmente sentire l’odore del sangue.

Essi inoltre hanno avuto inoltre l’audacia di cambiare alcune meccaniche già forti nella serie Souls, togliendo lo sviluppo di scudi, armature pensanti e magie elementali, e puntando tutto sulla rapidità e la schivata del cacciatore.

Longevità praticamente infinita grazie ai Chalice Dungeon e al multiplayer co-op, unica nota dolente sono i caricamenti troppo lunghi ed alcuni cali di frame rate, ma sono tralasciabili di fronte a questa grande e poetica opera.

Voto 9

 

 

Scritto da
Matteo "bovo88" Bovolenta

Appassionato di videogiochi e console di ogni tipo, tecnologia ed informatica. Amante dei manga ed anime giapponesi, e della cultura nipponica in generale. Ha iniziato a videogiocare molto giovane prima con SNES e Game Boy, per poi passare a PlayStation. Da allora ogni genere di gioco lo ha sempre affascinato. Gli piace informarsi e tenere informati su questo fantastico mondo virtuale.

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