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Le regole del gioco perfetto – Sportivi

Nuovo appuntamento con la rubrica intitolata “Le regole del gioco perfetto”, nella quale andremo ad approfondire tutti gli elementi che ogni genere videoludico dovrebbe avere per dare vita a giochi indimenticabili. Dopo aver parlato degli Open World e degli FPS, in questo terzo appuntamento approfondiremo gli sportivi.

Vi presentiamo quindi “Le regole del gioco perfetto – gli sportivi“; buona lettura.

1 – LICENZE

Un titolo sportivo non può essere considerato perfetto senza le licenze. Infatti, per quanto uno sportivo possa avere un buon gameplay, le licenze la faranno sempre e comunque da padrona. Un esempio lampante di quanto scritto riguarda la sfida annuale tra PES e FIFA, dove quest’ultimo è quasi sempre risultato il migliore (in termini di vendite). Sicuramente uno dei motivi per cui la scelta dei videogiocatori ricade proprio su FIFA riguarda la quantità di Licenze a disposizione rispetto a quelle offerte dalla concorrenza. Del resto giocare con la stemma e divise originali della Juventus F.C. ha tutto un altro sapore rispetto a giocare con il PM Black White (nome con cui in PES viene chiamata la squadra bianconera). Ovviamente il discorso appena fatto vale per tutto il resto dei titoli sportivi. Basti pensare ad un Formula 1 senza le licenze della Ferrari o della Mercedes o, ancora, ad un NBA 2k19 senza i Chicago Bulls. Insomma credo che a questo punto risulti chiaro che uno sportivo senza licenze non sarebbe in grado di trasmettere le stesse emozioni e lo stesso realismo.

2 – VOLTI REALISTICI

Un altro aspetto che, per certi versi, si ricollega al discorso Licenze, riguarda la  presenza di volti realistici. I giochi sportivi sono infatti creati per simulare un qualsiasi sport reale. Pertanto, i volti sono parte fondamentale dell’intero titolo. Fortunatamente, grazie ad hardware sempre più potenti questo aspetto viene curato dagli sviluppatori fin nei minimi dettagli. Tuttavia, bisogna sottolineare che si tende a riprodurre fedelmente solo i giocatori o i piloti più celebri, lasciando tutti gli altri con volti predefiniti e lontani anni luce dalla loro controparte reale. In ogni caso si tratta di un elemento che, a nostro avviso, è necessario per immedesimarsi in un giocatore. Tornando alla sfida tra PES e FIFA, questa volta non possiamo che indicare il primo come il gioco che meglio segue questa seconda regola. In realtà un gioco sportivo, oltre a riprodurre fedelmente i volti, dovrebbe anche riuscire a ricreare le movenze reali di ogni giocatore, rendendolo fedele alla sua controparte in tutto e per tutto.

3 – MULTIPLAYER COMPETITIVO

Oltre ad essere dei giochi simulativi, gli sportivi sono anche giochi competitivi. E’ proprio per questo motivo che, secondo noi, i titoli sportivi dovrebbero essere provvisti di una componente online competitiva. Ogni videogiocatore dovrebbe avere cioè la possibilità di potersi scontrare con altri giocatori virtuali al fine di misurare le proprie capacità e migliorarsi di volta in volta, proprio quello che succede in un qualsiasi sport. Pertanto, gli sportivi dovrebbero essere dotati di un sistema di ranking scalando classifiche su classifiche fino a risultare uno dei migliori videogiocatori. In aggiunta a quanto detto, sarebbe ancor più coinvolgente organizzare tornei targati eSports, in modo da permettere ai giocatori più forti del mondo di scontrarsi.

4 – GAMEPAY REALISTICO

Altra regola principale per i titoli sportivi è quella di avere un gameplay realistico e simulativo. Prendendo come esempio un gioco sportivo automobilistico, è necessario che lo stile di guida non sia troppo arcade ma che trasmetta la sensazione di essere alla guida di una vettura con un motore da più di 700 cavalli. Ciò significa che un’accelerazione troppo brusca all’uscita di una curva potrebbe comportare uno sbandamento delle ruote posteriori o che, una frenata troppo leggera, potrebbe causare l’uscita di pista. Ovviamente non dovrebbero mandare i danni alle vetture, altro fattore che non sempre viene aggiunto nei titoli sportivi automobilistici. Passando invece ad analizzare i giochi sportivi in cui abbiamo una palla (calcio, tennis, rugby o basket), sarà proprio la fisica di quest’ultima a decidere se ci troviamo di fronte ad un gameplay realistico o meno. Nel caso del calcio, una palla colpita di esterno o di interno, dovrebbe reagire in maniera completamente diversa, sia per quanto riguarda l’effetto che per quanto riguarda direzione e forza. Infine, considerando che partite (gare) non si giocano (corrono) da sole, è necessario che anche l’intelligenza artificiale di compagni e avversari sia realistica. In un gioco automobilistico, ad esempio, ci aspetteremmo di avere concorrenti agguerriti che cercheranno il sorpasso ad ogni nostro errore. Nel caso di sport con squadre da più giocatori, è necessario che i nostri compagni seguano l’azione e che ognuno di essi mantenga le proprie posizioni (per intenderci un difensore non dovrebbe correre in attacco).

5 – TIFOSERIA “VIVA”

Oltre al gameplay e alle licenze, gli sviluppatori di un titolo sportivo dovrebbero concentrarsi anche sull’atmosfera che avvolge il campo di gioco o il circuito nel caso di giochi automobilistici. Ci riferiamo ovviamente al calore del pubblico e dei tifosi. Del resto, durante una qualsiasi partita di calcio, si è soliti indicare la tifoseria come il dodicesimo uomo in campo. E’ chiaro quindi, che gli sportivi dovrebbero essere dotati di una tifoseria viva e presente, che deve partecipare attivamente alle azioni di gioco con cori e fischi. Il tutto dovrebbe essere collegato alle azioni di gioco. Prendendo l’esempio del basket o del calcio, il pubblico deve esaltarsi nel caso di una bella giocata o, al contrario, iniziare a fischiare nel caso di un brutto fallo. In questo modo il giocatore si immedesimerà ancora di più all’interno del gioco.

6 – CARRIERA

Ultima ma non per importanza, la presenza della Carriera o, in altre parole, della modalità single-player.  In questo modo, il videogiocatore potrà sognare ad occhi aperti e seguire la crescita sportiva del personaggio virtuale in cui si immedesima. Tutti abbiamo infatti amato scalare i campionati calcistici fino a raggiungere le big di Serie A o, ancora, macinare chilometri per arrivare alla scuderia Ferrari e correre accanto a Vettel. Ad oggi sono molti i titoli che prevedono questo tipo di modalità anche se, nella maggior parte dei casi si tratta di una carriera piuttosto scontata e con poche possibilità di scelta. Sarebbe auspicabile avere una campagna in cui poter decidere in tutto e per tutto il nostro destino.

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Queste dunque le regole che ogni gioco sportivo dovrebbe avere per essere un gioco perfetto. Vi aspettiamo il prossimo mese con una nuovo episodio de “Le regole del gioco perfetto“.

Scritto da
Marco "Bounty" Di Prospero

Durante il giorno dipendente presso una società finanziaria. La sera nerd e videogiocatore. Per me l'intrattenimento videoludico è una forma d'arte grazie alla quale poter fantasticare e staccare la spina dallo stress giornaliero. Cresciuto a suon di Mortal Kombat, Metal Gear Solid e Resident Evil.

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