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Recensione Homefront: The Revolution – Lotta per la libertà

Dopo il fallimento di THQ, il brand dedicato a Homefront è passato a Deep Silver che ha dato vita ad Homefront: The Revolution, secondo capitolo dedicato alla serie. Nonostante uno sviluppo complesso e travagliato, i ragazzi della software house saranno riusciti a portare sugli scaffali un gioco degno di nota? Bè scopritelo continuando a leggere la recensione di Homefront: The Revolution.

Nota: La versione provata è quella PS4.

NOI SIAMO LA RIVOLUZIONE

Il titolo è ambientato in un futuro non troppo distante dal nostro (anno 2025) in cui la Corea del Nord ha invaso l’America, colpita da una grande crisi del dollaro e dai grossi debiti nei confronti della stessa Corea del Nord, da cui il governo americano acquistava gli armamenti.

Tuttavia, vi è ancora un barlume di speranza sorretto dalla Resistenza, un gruppo di soldati che con azioni di guerriglia cerca di cacciare il nemico dal suolo americano. In particolare, noi ci ritroveremo ad impersonare Brady, uno dei tanti soldati appartenenti alla Resistenza che si metterà subito in azione per sconfiggere il nemico comune. L’intera trama si svolgerà nella città di Filadelfia, in cui le forze nordcoreane hanno costruito diversi avamposti in modo da poter controllare i movimenti dei cittadini americani. Scendendo nei dettagli, la città risulta essere abbastanza vasta anche se, secondo il nostro modesto parere, è poco ispirata e povera di dettagli. Nonostante ciò, la città potrà essere esplorata in tutto e per tutto, anche durante lo svolgimento delle missioni principali. Questo perchè gli sviluppatori hanno ben pensato di creare uno sparatutto in un mondo completamente open-world distaccandosi dagli altri FPS in cui, come ben sappiamo, ci ritroviamo “costretti” a muoverci per livelli lineari e definiti.

homefront: the revolution immagine uagna

Questa formula ha permesso inoltre di inserire diverse missioni secondarie, che potremo decidere di ignorare nel caso in cui fossimo interessati esclusivamente alla storia principale. All’interno della mappa troveremo infatti diverse basi nemiche che, se ripulite, ci consentiranno di conquistare una parte del territorio di Filadelfia e di avere un maggior controllo sulla città. In generale quindi, il sistema open world è ben realizzato grazie anche alla possibilità di utilizzare una moto per spostarci più velocemente. Nonostante questo però, il numero di nemici all’interno della mappa non è ben distribuito: in alcune zone saremo infatti costretti a correre all’impazzata per evitare i colpi nemici mentre in altri casi ci basteranno due colpi ben assestati per conquistare un’intera area.

GUERRIGLIA

Homefront: The Revolution presenta tutti i classici elementi di un FPS anche se inserisce delle interessanti novità. In particolare, tra queste novità troviamo il sistema di personalizzazione delle armi, che risulta essere utile e ben congegnato. Infatti, oltre a migliorare un’arma con degli accessori, potremo anche “trasformarla” in un arma ancora più potente. Ad esempio una pistola potrà diventare un mitra o, ancora, un fucile a pompa potrà diventare un lanciagranate. Il tutto avverrà in tempo reale senza bisogno di andare in un menù apposito e, così facendo, avremo la possibilità di cambiare arma in qualsiasi momento. Oltre alle armi, in nostro aiuto arriveranno anche diversi equipaggiamenti come granate, molotov e, tra le tante cose, una macchina telecomandata esplosiva. Come se non bastasse, tali attrezzature potranno essere costruite anche con i diversi materiali che troveremo per le varie zone della mappa; unahomefront the revolution recensione uagna sorta di crafting che, seppur semplificato, è apprezzabile. I materiali trovati inoltre, potranno essere venduti nei negozi sparsi per la mappa e questo ci consentirà di fare qualche soldo extra. Infatti, armi ed equipaggiamenti dovranno essere acquistati, così come i medi-kit, dato che in Homefront è presente la classica barra della vita. Naturalmente, per ottenere qualche munizione o gadget in più, potremo anche esaminare i corpi dei nemici abbattuti anche se risulterà impossibile raccogliere le loro armi.

Oltre a personalizzazione e crafting, gli sviluppatori hanno inserito anche diverse fasi stealth, nelle quali dovremo nasconderci dalle sentinelle robot per evitare di far scattare l’allarme e fasi in cui dovremo scalare muri e impalcature per raggiungere zone sopraelevate. Niente che faccia gridare al miracolo, ma quanto basta per dare un po’ di varietà all’esperienza di gioco.

POTENZIALITA’ INESPRESSA

Homefront: The Revolution, a giudicare da quanto scritto nel paragrafo precedente risulta essere un gioco con molte potenzialità ma purtroppo, queste risultano sprecate di fronte agli enormi problemi tecnici che abbiamo riscontrato. Infatti, il titolo è afflitto da un grave problema di frame-rate che, nella maggior parte delle situazioni, non è stabile e ha continui cali. In alcuni casi, la situazione diventa veramente insostenibile, con la schermata di gioco che si blocca completamente per uno o due secondi per poi riprendere. Teniamo a precisare inoltre che prima di recensire il titolo, abbiamo anche scaricato la patch del day one (3.5 GB circa) che avrebbe dovuto migliorare la stabilità del gioco ma purtroppo, le cose non stanno affatto così.  Ci auguriamo che con le prossime patch gli sviluppatori riescano ad apportare migliorie significative.

homefront the revolution recensione uagna

PUNTI DI FORZA

  • Mondo di gioco vasto…
  • Sistema di personalizzazione delle armi ben congeniato
  • Trama interessante

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • …ma poco dettagliato ed ispirato
  • Cali di frame-rate fin troppo evidenti
  • Diversi bug e problemi tecnici

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Homefront: The Revolution è un titolo con molte potenzialità che purtroppo, a causa di una situazione complicata durante lo sviluppo, sono rimaste inespresse. La trama e il contesto sono infatti ben realizzati, così come il sistema di personalizzazione delle armi e il sistema open-world. Purtroppo però, Homefront paga i numerosi problemi tecnici che lo affliggono e che, in alcuni casi, rendono l’esperienza di gioco frustrante. Rimane quindi un po’ di amarezza in quanto i ragazzi di Dambuster Studios avevano inserito all’interno del titolo diverse innovazioni che rendevano il gioco diverso dai soliti FPS. Con un po’ più di accortezza Homefront: The Revolution sarebbe potuto essere un titolo degno di nota.

Scritto da
Marco "Bounty" Di Prospero

Durante il giorno dipendente presso una società finanziaria. La sera nerd e videogiocatore. Per me l'intrattenimento videoludico è una forma d'arte grazie alla quale poter fantasticare e staccare la spina dallo stress giornaliero. Cresciuto a suon di Mortal Kombat, Metal Gear Solid e Resident Evil.

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