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Recensione Overwatch – Eroi pronti all’azione

Se non avete mai sentito parlare di Overwatch, probabilmente avete passato gli ultimi mesi lontani da questo pianeta. Blizzard Entertainment, la stessa software house di Heroes of the Storm, Warfract, Diablo, Starcraft e World of Warcraft, ha infatti messo in piedi una campagna pubblicitaria con pochi eguali per Overwatch, il nuovo Hero shooter uscito lo scorso 24 maggio in tutto il mondo su PS4, Xbox One e PC. Un gioco accompagnato da mesi e mesi di sviluppo, così come da mesi di test. Su PC sono stati infatti organizzati diversi periodi di beta testing, cosa che è avvenuta anche su console dopo una presentazione del gioco al quale anche noi avevamo partecipato, in quel di Milano. Con una mossa coraggiosa, vista la pochissima, per non dire nulla, familiarità col genere, Blizzard si lancia nel mercato degli FPS. Affollatissimo, a dirla tutta, ma siamo certi al 100% che Overwatch saprà ritagliarsi il giusto spazio e il giusto successo, figlio di scelte ben ponderate e di una politica fortemente incentrata sulla visione a lungo termine e agli eSports. Il perché, ve lo sveliamo nella nostra recensione di Overwatch.

Versione provata: PlayStation 4

IL NUOVO È SEMPRE MEGLIO

Perché puntare al classico FPS? Per quale motivo cercare una via certamente collaudata ma molto semplice, rischiando di scontrarsi con i mostri sacri attuali quali Call of Duty e Battlefield? Perché non cercare di prendere qualcosa dal passato e di renderlo attuale, aggiungendo quel giusto pizzico di novità? Devono essere queste le considerazioni fatte dagli sviluppatori di Blizzard al via dei lavori su Overwatch, uno dei loro lavori più ambiziosi e più originali. Ma andiamo con ordine, dato che non tutti i lettori, per vari motivi, avranno potuto testare con mano il gioco durante gli innumerevoli periodi di beta test. Poco fa abbiamo parlato di Overwatch definendolo un Hero Shooter. È una terminologia che si presta piacevolmente a questo nuovo titolo, seppur questi cerchi di non restare semplicemente ancorato a quel concetto. Hero Shooter è infatti una delle ultime frontiere del gaming, un processo creativo che sta alla base di diversi MOBA e anche del recentissimo Battleborn, tanto che spesso Overwatch e il titolo di Gearbox Software vengono ritenuti gemelli. Niente di più falso, a dire la verità. Il gioco Blizzard è infatti incentrato principalmente sulla componente competitiva, e che strizza l’occhio a quegli FPS Arena che ormai raramente fanno capolino sugli scaffali dei negozi di videogiochi. Lasciate dunque perdere qualsiasi possibile rappresentazione realistica, qualsiasi tecnica simulativa: Overwatch è un FPS frenetico, dai ritmi altissimi, con scontri a fuoco prolungati e che si risolveranno solamente grazie ad un sapiente utilizzo delle vostre abilità.

Imparerete presto anche quanto poco conti il vostro rateo K/D, cosa alla quale lo stesso Overwatch nelle statistiche globali dà minima importanza.

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Ognuno dei 21 personaggi possiede infatti delle speciali e uniche abilità, che col passare del tempo imparerete ad utilizzare, a bilanciare con il resto della vostra squadra, e a contestualizzare nel complesso gioco della partita. Come un buon Hero Shooter MOBA FPS Arena e chi più ne ha più ne metta (le software house dovrebbero trovare un nome adatto ai loro generi…), gli eroi sono suddivisi in 4 classi: attacco, difesa, tank, supporto. Naturalmente, come detto, gran parte del gioco di squadra risiederà in un buon bilanciamento delle forze in gioco. Sarà infatti inutile, se siete impegnati a giocare da soli con altri 5 sconosciuti utenti, utilizzare un altro personaggio di attacco se già in squadra ne avete 4. Piuttosto, sarà importante anche fare un grande passo e sacrificarsi per il bene della squadra, magari scegliendo un tank come Reinhardt e il suo possente scudo per proteggere i compagni e i punti di interesse, o cimentarsi nell’utilizzo di qualche personaggio di supporto come Zenyatta, mistico essere fluttuante che tramite i suoi magici globi può benedire un alleato curandolo o maledire un nemico rendendolo più vulnerabile ai proiettili. Imparerete presto anche quanto poco conti il vostro rateo K/D, cosa alla quale lo stesso Overwatch nelle statistiche globali dà minima importanza. Questo per quale motivo? Come detto Overwatch non ha intenzione di essere ricordato per l’ennesimo sparatutto competitivo, al pari delle altre grandi produzioni degli ultimi anni, ma per un complesso sistema di gioco di squadra e di perfezione tattica che limerete e migliorerete ad ogni vostra nuova partita. In questo senso, risulta evidente come Blizzard si sia posta come obiettivo primario quello di spingere i giocatori a cooperare e a lavorare di squadra. Giocare da soli infatti sarà poco producente, sicuramente meno appagante rispetto ad una partita combattuta a fianco dei vostri amici, anche se potrebbe fungere da buonissimo allenamento in vista di match più importanti. Magari anche in chiave competitiva.

UNO SPLENDIDO (?) FUTURO

Senza ombra di dubbio, Blizzard vuole puntare fortissimamente sugli eSports con Overwatch, titolo che racchiude in sé tutte le caratteristiche ideali per un torneo competitivo. Ovviamente non è detto che Overwatch riuscirà a sfondare in questo campo, specialmente su console: uno dei nostri dubbi riguarda proprio l’andamento a lungo termine del gioco su PS4 e Xbox One, sistemi che storicamente non sono mai stati la casa preferita per titoli di questo genere, mentre per quanto riguarda il PC non ci sono problemi, si tratta di un titolo che avrà vita lunga. Overwatch, in ogni caso, offre molta spettacolarità in chiave competitiva. Eroi carismatici, un gameplay particolarmente attivo e in continua evoluzione anche grazie alla possibilità di cambiare eroe in qualunque momento, e ambientazioni e character design che sono una gioia per gli occhi. Con il suo stile particolarmente cartoonesco e riuscito, Overwatch esplorerà una guerra futura in un mondo completamente in conflitto, spaziando dalla Namibia alla Russia, dall’America all’estremo Oriente, il tutto in scenari che sono veramente splendidamente realizzati e che vi daranno un’idea della storia del gioco. Ci ha fatto storcere il naso proprio questa mancanza, una campagna single player per esplorare gli avvenimenti che hanno portato a questo conflitto globale, ma a ragion veduta si sarebbe trattato di un extra forse inutile, perché nella sua campagna virale Blizzard ha diffuso diversi cortometraggi animati davvero eccellenti per raccontare gli antefatti della guerra. Una mossa molto interessante.

Ma perché si tratta di uno splendido futuro? Perché nel futuro immaginato a Overwatch, pur dovendo contestualizzare un conflitto armato, tutto è colorato, è splendente, è ben realizzato, e non stiamo parlando solamente degli scenari di gioco, ma anche degli eroi. Ognuno di essi ha infatti un design ben preciso, che a dirla tutta rispecchia anche abbastanza fedelmente quelle che sono le loro abilità speciali. Prendiamo ad esempio il già citato Reinhardt, possente guerriero in armatura dotato di uno scudo impenetrabile che può fornire una difesa perfetta ai vostri compagni di squadra mentre questi sono impegnati a proteggere un carico o un punto di controllo. Prendiamo invece la snella e agile Tracer, forzatamente realizzata in questo modo. La ragazza possiede infatti abilità in grado di farla scattare a velocità supersoniche o di tornare addirittura indietro nel tempo, il che richiede un corpo sicuramente differente da un personaggio come Torbjorn, un vecchietto decisamente corpulento che diviene fondamentale in fasi difensive grazie alle sue torrette fisse e alle armature che può donare agli alleati. È anche interessante notare come Blizzard abbia cercato di spingere ogni utente a sperimentare sempre di più, e a non focalizzarsi sempre e solamente sui soliti 4 o 5 personaggi, questo almeno durante le prime ore di gioco. Vi ritroverete infatti a familiarizzare, ovviamente, con alcuni eroi piuttosto che con altri, e questo inficerà anche sul vostro rendimento in partita, ma questo non significa che i personaggi che avete scelto saranno i più forti in circolazione. A dirla tutta, Blizzard ha operato un ottimo bilanciamento delle forze in gioco, questo sfruttando tutti quei periodi di test che sono stati offerti su console e PC. Durante una nostra prova su PS4, infatti, notammo come alcuni personaggi, su tutti Bastion, risultassero fin troppo forti, ma che sono stati probabilmente nerfati con la parte conclusiva dello sviluppo.

NON FERMATEVI ALLE APPARENZE

overwatch personaggioLe prime partite che farete potranno non farvi assaporare al 100% quello che rappresenta Overwatch. Questo ancora di più se deciderete di giocare da soli. Premessa già fatta più volte, ma è bene tenere a mente che il gioco punterà fortissimo sul gioco di squadra, cosa che vi darà una visione completamente diversa del gioco. In ogni caso, una mente inesperta e che magari si approccia per la prima volta al gioco si sentirà talvolta terribilmente spaesato, sia ad utilizzare degli eroi con poteri talmente differenti tra loro, sia per quanto riguarda il level design delle mappe. E qui emerge un punto a nostro avviso abbastanza a sfavore, ossia proprio il level design, solo di alcune mappe sia ben chiaro. È indubbio il fatto che gli sviluppatori abbiano fatto un mastodontico lavoro per proporre mappe di grande interesse e di grande rilevanza, specialmente per il fatto che ogni mappa è progettata per una specifica modalità di gioco, e che dunque non ritroverete in partite differenti. Le mappe per la modalità che potremmo definire una fusione tra Conquista e Trasporto, dove dovremo prima prendere il controllo di un mezzo blindato e successivamente scortarlo fino al punto di interesse nella base nemica, appaiono infatti con lunghi corridoi tortuosi, come strade cittadine, lungo le quali il nostro mezzo dovrà farsi strada o dovrà essere fermato se saremo in modalità Difesa, e tutte sono rese decisamente alla perfezione, con un buon equilibrio tra chi deve spingere e chi deve respingere. Prendiamo invece ad esempio la modalità Conquista, dove mentre in un match sarete costretti ad attaccare, nel successivo sarete impegnati a difendere i punti di controllo. Ebbene, alcune delle mappe disegnate ci sono sembrate decisamente sbilanciate a favore di un approccio difensivo. Prendete ad esempio una squadra composta da Bastion, Torbjorn, Reinhardt e un curatore come Zenyatta, la cui Ultra caricata può rendere invulnerabile per alcuni secondi tutti i compagni vicini, e piazzateli in modalità difesa in una mappa come le Industrie Volskaya, in Russia. Mentre difendere il primo punto di controllo sarà oltremodo complicato, difendere il secondo potrebbe essere un gioco da ragazzi con un minimo di organizzazione e di esperienza, al punto da non far neppure entrare i giocatori avversari nel grande complesso che racchiude il secondo obiettivo. Capiterà ovviamente che anche gli attaccanti riescano a fare breccia e a conquistare la partita, ma si tratterà più di un’eccezione che di una possibilità, proprio a causa di un leggero sbilanciamento che non abbiamo potuto fare a meno di notare. Una scelta precisa, quella del gameplay asimmetrico, che non piacerà a molti amanti del genere FPS competitivo, ma che risultava necessaria al fine di rendere Overwatch come è stato immaginato nella mente degli sviluppatori, molto più vicini ad un MOBA che ad un vero e proprio shooter come Call of Duty.

Una scelta precisa, quella del gameplay asimmetrico, che non piacerà a molti amanti del genere FPS competitivo

Detto questo, il fattore tempo vi aiuterà in maniera massiccia. L’esperienza che acquisirete ad ogni partita vi permetterà non solo di fruire del gioco maggiormente,  ma anche di utilizzare al meglio le abilità del vostro eroe preferito, di sfruttare pienamente la Ultra, e di cogliere tutti i punti deboli dei nemici. Lo stesso Bastion, che lodammo e criticammo all’epoca delle prime beta del gioco, non sembrerà più così inattaccabile, e la cosa vale anche per quando lo utilizzerete voi, dato che ogni giocatore con un minimo di criterio capirà come e quando attaccarvi. Completiamo la nostra analisi su Overwatch parlandovi dei restanti aspetti del gioco. Abbiamo parlato di due modalità presenti nel gioco, ma su Overwatch potrete cimentarvi anche in una specie di Re della Collina e in una modalità prettamente di tipo Trasporto (differente dall’ibrido Trasporto/Cattura visto prima). Ecco, tutte queste modalità potranno essere giocate…casualmente. Purtroppo, nel menù di gioco non è presente una playlist dedicata ad ognuna delle modalità di gioco presenti, e questo rende di fatto la selezione della partita completamente randomica, dato che decidendo di combattere contro giocatori reali potreste essere sbattuti in un Controllo così come in un Re della Collina, senza che voi possiate decidere a priori dove giocare. La scelta è stata probabilmente fatta a causa del rapporto contenuti/modalità. Le mappe, dodici in totale, come detto sono disegnate appositamente per specifiche modalità di gioco, dunque selezionare una modalità piuttosto che un’altra avrebbe forse portato ad una continua ripetizione delle stesse due o tre ambientazioni.

overwatch roster

Prima di chiudere, due parole anche sulle immancabili microtransazioni. Come un buon titolo Blizzard che si rispetti, e come tantissimi altri Hero Shooter (Team Fortress, sto parlando di te), anche Overwatch possiede un sistema di Loot attraverso dei particolari forzieri che vi verranno regalati ad ogni passaggio di livello, che conterranno skin, spray, oggetti da collezionare, eccetera eccetera. Nulla dunque che influenzerà il vostro rendimento in partita, e questo è un bene immenso. Se però sarete intenzionati a sbloccare tutto ciò che si può sbloccare in questo gioco, sappiate che dovrete mettervi d’impegno, perché i Loot Box non saranno frequentissimi, e che le microtransazioni, atte proprio a regalarvi nuovi forzieri, non sono assolutamente a buon mercato (40 € per 50 forzieri non sono proprio bruscolini).

Date, per finire, uno sguardo alla splendida Collector’s Edition di Overwatch, con un unboxing realizzato dal nostro Mr. Ferrix!

PUNTI DI FORZA

  • Eroi unici e ben bilanciati
  • Artisticamente eccellente
  • FPS innovativo
  • 60 fps fissi anche su console
  • Doppiaggio italiano perfetto

PUNTI DEBOLI

  • Poca varietà al lancio
  • Alcune mappe sembrano eccessivamente sbilanciate a favore della difesa

recensioni_consigliato

Overwatch ha tutte le carte in regola per diventare un ottimo successo, condito da futuri update che speriamo non ripresenteranno quelle piccole sbavature che abbiamo trovato nella versione di base del gioco. Gli eSports sono pronti per accogliere il gioco a braccia aperte, così come i bravi appassionati di FPS che vogliono provare qualcosa di nuovo e che vogliono sperimentare le potenzialità deli Hero Shooter, che da un po’ non proponevano qualcosa di veramente nuovo. Nonostante alcuni difetti ed un prezzo leggermente elevato rispetto a quello che viene realmente offerto nel titolo, Overwatch è un gioco assolutamente consigliato. Prendete in mano il vostro joypad, accendete la console e iniziate a divertirvi. A patto che siate in buona compagnia.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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