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[Speciale] Videogiochi e fiabe – Un connubio che funziona

Spesso siamo alla ricerca di epiche storie. Guerre in galassie lontane, scontri mitologici, avventure straordinarie alla ricerca di antichi tesori o di leggendari demoni che rischiano di sconvolgere la realtà. Eppure, sebbene queste storie siano tra le nostre preferite, c’è un grande gruppo di titoli nella storia videoludica che prende direttamente spunto dalle storie che tutti noi ascoltavamo da bambini: le fiabe. Racconti di regni incantati, principesse in pericolo, ma anche di incredibili avventure vissute dai protagonisti più disparati. Il mondo dei videogiochi da sempre ha proceduto tangenzialmente a quello delle fiabe, talvolta addirittura toccandolo e intrecciandosi per farne uscire grandi capolavori. L’imminente uscita di Little Briar Rose, indie tutto italiano sviluppato da Elf Games Works e prodotto da Mangatar, e che sarà una rivisitazione della fiaba La bella addormentata di Grimm, ci ricorda ancora una volta che i due mondi sono pronti a fondersi nuovamente. Quale migliore occasione, se non  questa, per rivivere 5 tra i migliori titoli mai ispirati ad una fiaba?

AMERICAN’S MCGEE ALICE

La mente “malata” di American James McGee ideò nel 2000 quello che ad oggi è considerato uno dei più stravaganti ma allo stesso tempo geniali videogiochi ispirati ad una fiaba. Come avrete potuto intuire dal titolo, il gioco è ovviamente una rivisitazione dei due libri scritti da Lewis Carrol Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo Specchio e quel che Alice vi trovò, pubblicati intorno alla metà del XIX secolo e che vedevano come protagonista la giovane Alice trascinata in un luogo di follia e pazzia quale, appunto, Wonderland. Proprio come fece Tim Burton con Alice in Wonderland nel 2010, American’s McGee Alice si pone come un ipotetico sequel delle vicende dei due romanzi di Carrol, in una chiave molto più oscura e a tratti macabra, vista anche la natura della piccola Alice, rappresentata come una depressa cronica rinchiusa in un istituto psichiatrico. Il Paese delle Meraviglie è infatti divenuto un luogo molto più pericolo di quanto già non fosse in precedenza, a causa della potente Regina di Cuori che ha esteso la sua ferocia su tutto il reame. Una situazione molto simile a quella che nuovamente Alice sarà costretta a sistemare in Alice Madness Returns, sequel del gioco del 2011.

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KINGDOM HEARTS

Perché parlare di una fiaba, quando puoi creare un vero e proprio universo che ne contiene decine, o forse centinaia? I tre artefici di questa splendida serie li conosciamo tutti: Square-Enix (che all’epoca del primo capitolo era ancora solamente Squaresoft), colosso dell’industria videoludica giapponese con un’esperienza decennale negli RPG; Disney, multinazionale dell’intrattenimento cinematografico e non, che al suo cospetto ha le licenze di praticamente tutte le fiabe esistenti sulla faccia della Terra; infine, Tetsuya Nomura, ideatore e capo del progetto Kingdom Hearts, che nasce come una fusione tra i due universi sopra citati. La presenza di un protagonista inedito, quale Sora, non snatura le storie che incroceremo nei vari Mondi, ognuno dei quali sarà tratto da una fiaba differente: Wonderland, nuovamente dal romanzo di Carrol; Agrabah, dalla fiaba Aladino e la lampada meravigliosa contenuta ne Le mille e una notte; Atlantica, da La sirenetta di Andersen. E così via, per tante, tante altre fiabe che già Walt Disney ebbe l’idea di trasporre al cinema e che qui vengono riproposte nello stesso stile. Personaggi e storie di queste favole non saranno propriamente parte della trama principale, ma Kingdom Hearts rappresenta un notevole intreccio narrativo per il mondo delle fiabe e un must per gli appassionati di videogiochi.

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THE PATH

Un gioco che ha letteralmente spaccato in due tutte le parti interpellate, dalla critica al pubblico. Una lettura in chiave contemporanea di Cappuccetto Rosso, una delle fiabe più famose in tutto il mondo, che viene tradotta in un gioco molto, molto particolare. Poetico, misterioso, ma da molti visto anche come confusionario, mal realizzato e senza un reale significato. In questo sento i Tale of Tales, studio di sviluppo del gioco, hanno sempre sfornato titoli eccentrici, molti dei quali decisamente fallimentari. Altri, come The Path, hanno incuriosito invece ben più di una persona. La storia e gli avvenimenti si modificheranno a seconda di chi utilizzerete delle 6 protagoniste (Robin, Rose, Ruby, Ginger, Scarlet e Carmen), ognuna delle quali ha le sue paure e il proprio Lupo, simbolo dell’oscuro destino che le attende sulla via della casa della Nonna. Non è certamente una produzione per tutti, e non è detto che chiunque riuscirà ad apprezzarlo e a trovare gli ipotetici significati nascosti. Ma chissà, voi potreste essere tra quelli.

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OZ: BROKEN KINGDOM

L’immensa opera di L. Frank Baum, che conta 14 libri scritti di suo pugno, altri 26 considerati ufficiali ma scritti da altri autori e numerosi altri romanzi “aprocrifi”, non è molto conosciuta nel Vecchio Continente, al pari di tante altre fiabe che sono rimaste prettamente confinate nei loro territori d’origine (come ad esempio Tremotino, dei fratelli Grimm), ma negli ultimi anni, soprattutto grazie ad Hollywood, anche Il meraviglioso mago di Oz e i suoi successivi libri hanno iniziato a circolare con insistenza in tutto il mondo. Oz è un regno fantastico, situato nel continente di Nonestica, e che si trova nell’esatto centro di una regione che vede ai quattro lati cardinali streghe buone e malvagie che proteggono (o minacciano, nel secondo caso) gli abitanti del regno. Oz: Broken Kingdom è un mobile RPG molto recente, ha solo pochi mesi di vita, ma si presta molto bene al suo compito: la realizzazione di un alternativo regno di Oz, nel quale Dorothy e il mago sono scomparsi e che ha visto l’insediamento della malvagia regina Ozma nella Città di Smeraldo. Per certi versi, una storia molto simile a quella del sopra citato American’s McGee Alice, e nonostante si tratti di un titolo che non si rivelerà particolarmente variegato, la realizzazione di Oz e il plot sono molto interessanti.

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THE SIMPSONS: BART & THE BEANSTALK

Anche la più famosa famiglia della storia della televisione, i Simpson, resero omaggio in un videogioco ad una popolare fiaba. Il racconto in questione è Jack e la pianta di fagioli, una storia molto diffusa nel Regno Unito e negli USA, e viene ovviamente rivisitato ponendo come protagonista il piccolo Bart. In questo platform in bianco e nero, disponibile solamente su GameBoy (e ormai rarissimo da reperire in cartuccia), Bart ripercorrerà l’intera trama della favola di Jack, incrociando sulla sua strada tanti dei personaggi della serie animata ideata da Matt Groening. Una rivisitazione particolare, certo, ma davvero azzeccata.

simpson_beanstalk_bart

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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