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Marvel Cinematic Universe – Tutte le scene dopo i titoli di coda

Da sempre tradizione di ogni film del Marvel Cinematic Universe, le scene dopo i titoli di coda sono una ricorrenza particolare per ogni fan. Nelle scene che i registi e gli sceneggiatori dei Marvel Studios pensano per i loro film, sono contenuti gustosi riferimenti ed easter egg che rimandano alla sconfinata mitologia fumettistica della Marvel, oltre a qualche indizio sul futuro di personaggi e franchise.

In occasione dell’uscita di Guardiani della Galassia Vol. 2, l’ultimo film di James Gunn che vanta la presenza di addirittura 5 scene post-credits, abbiamo deciso di riunirle in un unico articolo. Per rispettare chi ancora non ha avuto modo di vedere il film, nelle sale in questi giorni, non inseriremo ancora alcun riferimento alle scene di Guardiani della Galassia Vol. 2, almeno per il momento.

Nelle pagine seguenti discuteremo più o meno brevemente di ogni scena post-credit e del suo significato all’interno del MCU. Alcune con buon ripercussioni, altre con risvolti potenzialmente distruttivi.

IRON MAN

Al termine del primo Iron Man del 2008, che consacrò Robert Downey Jr. nei panni dell’iconico miliardario, playboy e filantropo, Tony Stark si ritrova all’interno della sua abitazione a Malibù. Gestita come sempre dalla IA JARVIS, la casa si ritrova inspiegabilmente al buio e con il maggiordomo virtuale bypassato da qualcuno che si trova in quello stesso luogo. Si tratta di Nick Fury (Samuel L. Jackson), il membro più alto in grado dello SHIELD e che è particolarmente interessato a Stark. L’obiettivo? Parlare con lui della sua armatura, della sua folle idea di mostrarsi al mondo come Iron Man, e dell’Iniziativa Vendicatori.

Così come il primo film del MCU, la prima scena dopo i titoli di coda della storia degli studios Marvel aveva lo scopo di iniziare lo spettatore verso qualcosa di molto più grande. Kevin Feige, presidente degli studios, aveva infatti pianificato un ampio Universo Cinematografico dedicato ai fumetti Marvel, e la presenza di Nick Fury era una sorta di collante che avrebbe in seguito unificato gli Avengers in un unico team pronto a tutto. Da lì in poi, la strada per il successo del MCU fu tutta in discesa.

L’INCREDIBILE HULK

Unico film dove Edward Norton ha prestato il suo volto a Bruce Banner, L’Incredibile Hulk è un film passato notevolmente in sordina per ovvi motivi qualitativi. Non demoralizziamoci parlando del film però, e dedichiamoci solamente alle scene dopo i titoli di coda. O alla scena, perché in effetti nella versione finale di L’Incredibile Hulk solo una è stata inserita. Si tratta di una breve sequenza che coinvolge il Generale Thaddeus Ross (William Hurt), intento ad alcolizzarsi pesantemente dopo la bruciante sconfitta contro Hulk. Nel bar, ad un tratto, irrompe un personaggio inaspettato: Tony Stark, che lo avvisa di come lui e lo SHIELD stiano mettendo in piedi una squadra, gli Avengers, e del fatto che Banner sia un potenziale membro molto interessante. Inutile dire che Ross sembrerà particolarmente infastidito della cosa, ma di lì a poco il generale verrà colto da un infarto e scomparirà dalle scene per un bel po’.

La seconda scena, come detto scomparsa poi nella versione finale del film, vedeva Hulk nei ghiacciai artici a sfogare la sua rabbia, forse per il fatto di non essere riuscito a uccidersi (un aneddoto che racconterà Banner in The Avengers). Hulk rompe con poderosa forza un ghiacciaio, e in un frame viene intravisto, al suo interno, quello che è il corpo di Captain America. La scena venne probabilmente esclusa per la non canonicità, in quanto il suo corpo venne ritrovato all’interno del mezzo aereo del Teschio Rosso che lui stesso fece precipitare per impedire l’attacco all’America.

IRON MAN 2

L’Agente Phil Coulson, interpretato da Clark Gregg, è il protagonista della scena post-credit di Iron Man 2. Già apparso nel primo Iron Man e nel corso del suo sequel, Coulson si ritrova a dover partire per il New Mexico, proprio come dirà a Stark nel corso della sua “prigionia forzata” in casa. Il perché di tale missione segretissima e urgente è rivelato proprio nella scena in questione, della durata di pochi secondi. Coulson contatta Nick Fury, per avvisare il suo capo di aver trovato nel deserto l’oggetto caduto dal cielo e che lo SHIELD vuole controllare: un misterioso martello. Inutile dire che la scena fosse collegata al successivo film del MCU…

THOR

Thor avvicina sempre di più il MCU a The Avengers. Il film con protagonista Chris Hemsworth introduce infatti il penultimo membro dei Vendicatori, il Dio del Tuono, insieme a quello che sarà il villain degli Eroi più potenti della Terra, Loki. Il fratellastro di Thor è co-protagonista della scena dopo i titoli di coda del film, insieme a Nick Fury e al dottor Erik Selvig (Stellan Skarsgard). Il direttore dello SHIELD convoca l’astrofisico all’interno di una delle basi operative dell’organizzazione, con l’intento di fargli studiare un oggetto che sembra emanare potere da ogni suo punto: il Tesseract.

La storia del recupero del Cubo Cosmico verrà raccontata solamente nel film successivo, Captain America: Il primo vendicatore, nel quale scopriremo come lo SHIELD è entrato in possesso dell’arma di Teschio Rosso. Nella scena finale di Thor, però, abbiamo già un indizio sull’importanza di Selvig e del Tesseract nel futuro del MCU. Loki, infatti, sopravvissuto agli eventi del film, sta osservando molto da vicino il Cubo e Selvig stesso, già parzialmente controllato e manipolato dal Dio degli inganni. Il puzzle era quasi completo…

CAPTAIN AMERICA: IL PRIMO VENDICATORE

Capitan America (Chris Evans) è stato finalmente scongelato, e il buon soldato inizia in da subito la sua riabilitazione nel mondo moderno. Dopo aver impedito al Teschio Rosso di portare a compimento il suo piano, Steve Rogers si sacrificò finendo nei ghiacci della Groenlandia, ritrovato da una spedizione e finendo poi alle cure dello SHIELD. Proprio l’organizzazione segreta è protagonista della scena post-credit del primo Captain America. Nick Fury incontra un Rogers intento ad allenarsi in palestra, annunciandogli che è giunto il momento di salvare il mondo ancora una volta. L’iniziativa Avengers era pronta.

THE AVENGERS

La battaglia di New York si è conclusa con un grande successo degli Avengers. Iron Man, Captain America, Hulk, Thor, Vedova Nera e Occhio di Falco, dopo aver unito le loro forze a quelle dello SHIELD di Nick Fury, hanno sventato la minaccia dei Chitauri e arrestato Loki, glorioso di conquista grazie al potere del suo Scettro e del Tesseract rubato grazie a Selvig. Il Dio degli inganni era però solamente una pedina, un araldo conquistatore, che doveva sottostare a qualcuno ben più in alto di lui e pronto a tutto pur di ottenere ciò che vuole. Nella sequenza conclusiva del film ambientata nello Spazio, infatti, vediamo nuovamente l’Altro, enigmatico personaggio già visto nel film durante alcuni dialoghi con Loki, che riferisce al suo padrone la mancata riuscita della conquista del pianeta, con gli umani che si sono dimostrati più tenaci rispetto a quanto speravano. Combatterli, però, a quanto dice il sottoposto, sarebbe come onorare la Morte. Una parola che risveglia l’orgoglio e il fuoco nel cuore del misterioso essere cosmico, che finalmente svela il suo volto: Thanos.

IRON MAN 3

La scena post-credit di Iron Man 3 è a tutti gli effetti una novità per il MCU, perché si tratta semplicemente di una sequenza scherzosa e che non costituisce un preludio a nulla. Se ricorderete, Tony Stark racconta gli avvenimenti del terzo film in qualità di narratore, facendo intuire che il miliardario sta parlando a qualcuno di questi fatti. Nella scena conclusiva si scopre chi è l’altro interlocutore: Bruce Banner, alias Hulk. Il dottore, che in The Avengers ha stretto un buon rapporto con Stark, è stato utilizzato come una sorta di psicologo, anche se non ha nulla a che vedere con essi. Banner finisce anche sfortunatamente con l’addormentarsi durante il racconto di Stark, che accortosi del compagno dormiente lo sveglia e chiede a che punto della storia fosse arrivato. La risposta di Banner sarà la sua rovina: “Svizzera“. In pratica, l’inizio del film. Si ricomincia da capo!

uagna iron man

THOR: THE DARK WORLD

La prima delle due scene post-credits che concludono l’agghiacciante Thor: The Dark World, forse il peggior film mai realizzato dai Marvel Studios, è incredibilmente affascinante e proiettata nel futuro. Thor, dopo aver sconfitto il malvagio Malekith a Londra, riesce a recuperare l’Aether. Lady Sif e Volstagg (Jamie Alexander e Rey Stevenson) vengono incaricati da Odino (in realtà Loki, che si finge il sovrano di Asgard) di portare lontano dal loro mondo l’oggetto in questione. Sif e Volstagg si recano dunque a Knowhere, all’interno del negozio del Collezionista, Taneleer Tivan (Benicio del Toro), con l’intento di fargli custodire l’Aether. Perché questa scellerata decisione, direte. Come Volstagg afferma, l’Aether è una Gemma dell’Infinito, e non è prudente tenere due di queste vicine nello stesso posto (ad Asgard è infatti già custodito il Tesseract). Tivan accetta molto volentieri di tenere con sé la Gemma, e il suo tetro sguardo finale non suggerisce altro se non la sua bramosia di ottenere tutti i restati 5 manufatti.

Nella scena appena descritta, abbiamo anche avuto un piccolo indizio su un personaggio che potrebbe avere una notevole importante nel futuro del Marvel Cinematic Universe. In una delle teche di Tivan, infatti, si può notare quello che sembra essere il bozzolo di rigenerazione di Adam Warlock, che incontreremo anche in Guardiani della Galassia nello stesso luogo. La seconda scena di Thor: The Dark World è invece dedicata al Dio del Tuono e a Jane Foster, la sua amata. I due decidono di vivere sulla Terra, insieme. È un peccato, però, che di Jane si siano perse completamente le tracce dopo gli avvenimenti di questo dimenticabile film.

CAPTAIN AMERICA: THE WINTER SOLDIER

Considerato all’unanimità uno dei migliori film di sempre del MCU, The Winter Soldier dei fratelli Russo mise in scena il grande complotto dell’HYDRA ai danni dello SHIELD e il ritorno in attività del Soldato d’Inverno, in realtà l’amico creduto morto di Steve Rogers Bucky Burnes. Manipolato dall’HYDRA per anni, Bucky non ricorda quasi nulla della sua identità e del suo amico, anche se sprazzi di lucidità e ricordi lo fanno vacillare più volte nel corso del film. Nell’ultima scena, dopo aver abbandonato sconfitto la battaglia di Washington, Bucky si infiltra nel museo dedicato a Captain America e ai suoi Howling Commandos della seconda guerra mondiale. Tra di essi, con tanto di fotografie e biografie, c’è anche Bucky, che ora è consapevole della sua identità.

Se pensavate che l’HYDRA fosse stata distrutta durante i fatti del film, vi dovrete ricredere guardando la seconda scena post-credit di Captain America 2. In Sokovia, infatti, all’interno di una base super segreta dell’organizzazione, sono in corso pericolosi esperimenti sugli umani e studi sullo Scettro di Loki, che credevamo in custodia presso lo SHIELD e che invece è finito nelle mani sbagliate. A condurre tali ricerche ci sono il dottor List e il Barone Wolfgang Von Strucker (Thomas Kretschmann), quest’ultimo personalità di alto grado dell’HYDRA. Nel finale, possiamo vedere i risultati degli esperimenti sulle cavie umane, con i due soli sopravvissuti. Il primo è un ragazzo, dotato ora di una super-velocità. La seconda è una giovane ragazza, capace di far fluttuare gli oggetti e di sprigionare un enorme potere. I due sono i gemelli Pietro (Aaron Taylor-Johnson) e Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen).

GUARDIANI DELLA GALASSIA

La prima delle due scene post-credits di Guardiani della Galassia è già cult. Groot (Vin Diesel), l’albero parlante sacrificatosi nel corso del film per salvare i suoi fedeli compagni, è “rinato” come un piccolo alberello, che Rocket ha provveduto a piantare all’interno di un vaso. Sulle note di I Want You Back dei Jackson Five, il piccolo Groot si esibisce in un divertente balletto, senza però farsi vedere da un sospettoso Drax (Dave Bautista) che, intento ad affilare il suo pugnale, si accorge che c’è qualcosa che non va.

La seconda scena dopo i titoli di coda sembra essere sullo stesso stile scherzoso e scanzonato della prima, ma potrebbe nascondere clamorosi indizi sul futuro del MCU. Nell’antro del Collezionista, devastato dalla scellerata idea di Karina di tentare di utilizzare la Gemma del Potere, ritroviamo un Tivan sconsolato e ferito, intento a bere un drink in compagnia di Cosmo e della sorpresa Howard. Il papero parlante, già protagonista di un film negli anni ’80, trova il tempo di fare una comparsata solamente per strappare un sorriso in più, ma nient’altro. Quello che interessa è piuttosto dietro ad Howard: il bozzolo, visto anche in Thor 2, è rotto. Qualcuno è scappato?

AVENGERS: AGE OF ULTRON

Bene. Lo farò da solo.

Con questa agghiacciante frase, il titano Thanos appare a sorpresa nel finale di Avengers: Age of Ultron, il film che ha anche permesso ai Vendicatori di entrare in contatto per la prima volta con le Gemme dell’Infinito (cosa già avvenuta con il Tesseract, ma in quel caso ancora nessuno era a conoscenza della sua reale natura). Thanos viene mostrato in tutta la sua maestosa cattiveria, intento a recuperare, all’interno di quello che sembra essere un caveau, un guanto con lo spazio sufficiente per incastonarci esattamente 6 oggetti. 6 pietre. 6 Gemme dell’Infinito, quelle che serviranno al titano per dominare l’universo. Il suo piano è però ben lontano dal completamento, in quel momento. La Gemma della Mente, l’unica in suo possesso, è stata persa anni prima da Loki durante il fallito attacco al pianeta Terra, e le altre pietre sono sparse in tutto l’universo e ben sorvegliate.

marvel thanos

ANT-MAN

Con la prima scena dopo i titoli di coda, il regista Peyton Reed lancia allo spettatore l’idea per intitola futuro sequel del film. Il dottor Pym, nella sua dimora, decide di mostrare alla figlia Hope (Evangeline Lilly) il prototipo di una nuova tuta che sta studiando, anch’essa progettata per essere utilizzata insieme alle Particelle Pym e quindi per essere rimpicciolita insieme a chi la indossa. Il futuro di Hope Van Dyne, come molti facilmente avevano intuito, era già segnato. La ragazza presto unirà le forze ad Ant-Man e agli Avengers, con il nome di Wasp. Appellativo che la madre, scomparsa molti anni prima, utilizzava nel corso delle sue missioni con il primo Ant-Man, ovvero proprio Pym.

La seconda scena post-credit del film è stata girata dai fratelli Russo in persona, e non è altro che una breve clip di Captain America: Civil War con angolazioni differenti rispetto alla versione finale vista al cinema. Steve Rogers e Sam Wilson (Anthony Mackie) stanno parlando, preoccupati, all’interno di una rimessa abbandonata. Con loro c’è il Soldato d’Inverno (Sebastian Stan), intrappolato con il suo braccio metallico. Capitan America e Falcon discutono sulla possibilità di far intervenire Stark, cosa che secondo Rogers non è una buona idea visti gli accordi (quelli di Sokovia, come scopriremo nel film dedicato). Wilson, che vuole aiutare Rogers e Barnes, afferma che può contattare qualcuno che gli potrà essere d’aiuto. Il riferimento è ovviamente a Scott Lang (Paul Rudd), l’Ant-Man che ha combattuto presso la Avengers Factory.

CAPTAIN AMERICA: CIVIL WAR

Steve Rogers e Bucky Barnes, fuggiti dal Raft di Ross, si rifugiano in Wakanda, dove gli scienziati a servizio di Re T’Challa (Chadwic Boseman) cercheranno un modo per cancellare dalla mente del Soldato d’Inverno il lavaggio subito ad opera dell’HYDRA anni or sono. È questa la prima scena dopo i titoli di coda di Civil War, dove abbiamo anche un assaggio del potenziale scientifico del Wakanda e della sua lussureggiante terra, rimasta nascosta agli occhi del mondo per troppo tempo. Chissà se, in Black Panther, anche Bucky non deciderà di fare una comparsata…

uagna black panther

Nella seconda scena torna sullo schermo Peter Parker (Tom Holland), da poco rientrato dalla battaglia in Germania contro la fazione di Capitan America. Il ragazzo ha ricevuto un nuovo gadget da Stark, e decide di provarlo subito nella sua camera da letto. Dopo aver indossato il bracciale, viene proiettato il simbolo di Spider-Man sul soffitto, e riesce a nasconderlo appena in tempo per l’arrivo della zia May (Marisa Tomei). Ormai però è chiaro: c’è un nuovo e giovane eroe a New York.

DOCTOR STRANGE

Nella prima scena post-credit di Doctor Strange, il film di Scott Derrickson del 2016 con Benedict Cumberbatch nei panni dello Stregone Supremod della Terra, il dottore è ancora una volta protagonista. Stavolta però in sua compagnia c’è un personaggio insospettabile fino a quel momento: Thor. La scena ebbe infatti lo scopo di annunciare indirettamente il coinvolgimento di Cumberbatch all’interno di Thor: Ragnarok, il terzo film del Dio del tuono in uscita nel 2017. Strange, che sembra ormai essere nei panni dello Stregone Supremo da molti mesi o forse anni, chiede a Thor per quale motivo abbia portato sul pianeta anche Loki, una delle più grandi minacce tra gli stregoni. L’obiettivo dei due è quello di trovare il padre, Odino, scomparso da tempo e localizzato proprio sulla Terra. Strange, per liquidare Loki al più presto e farlo tornare su Asgard senza causare problemi al pianeta, scende quindi in campo per aiutare i due e trovare al più presto Odino.

doctor strange

La seconda scena dopo i titoli di coda è invece un riferimento al futuro sequel di Doctor Strange, film praticamente confermato e del quale manca solo la data di uscita. Il Barone Mordo (Chiwetel Ejiofor), rimasto deluso e tradito dai comportamenti dell’Antico e dello stesso Strange, ha lasciato Kamar-Taj e l’intero ordine, dopo aver compreso il vero problema degli stregoni: troppi stregoni. Secondo Mordo, infatti, il potere è ora nelle mani di troppi individui che non lo sanno e non lo possono sfruttare a dovere. Tra questi c’è Jonathan Pangborn (Benjamin Bratt), un uomo completamente paralizzato che grazie alla sua permanenza a Kamar-Taj era riuscito a riacquistare l’uso degli arti sfruttando la magia. Pangborn, però, si allontanò dopo poco da Kamar-Taj, non sentendo il bisogno di sfruttare in un altro modo questo potere. A Mordo questo non va affatto bene, e dopo aver “rubato” la magia a Pangborn (che torna paraplegico), rivela il suo piano per fermare l’ondata di stregoni.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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