Home Videogiochi Rubriche La storia di Bethesda Softworks – Dalle origini a Fallout 4 [Parte 1]

La storia di Bethesda Softworks – Dalle origini a Fallout 4 [Parte 1]

Fallout 3, Skyrim, Oblivion ed il tanto atteso Fallout 4, (in uscita il novembre su PS4,Xbox One e PC) sono alcuni dei titoli più famosi sviluppati da Bethesda Softworks, azienda con oltre trent’anni di esperienza nel mondo video ludico e più di cinquanta milioni di copie vendute all’attivo, considerando solo i videogiochi principali.

Ma quando e come è nata questa importante e famosa software house? Ecco le tappe principali della sua storia, che vi divideremo in due parti per farvi gustare ogni dettaglio.

L’inizio di tutto

Bethesda Softworks viene fondata nel 1985 da un giovane di nome Cristopher Weaver nella piccola città di Bethesda, nel Maryland (nel 1990 la società si sposterà a Rockville, sempre nello stesso stato).

Dopo la laurea in Fisica alla Wesleyan University il giovane Weaver decide di creare una propria azienda con lo scopo di sviluppare videogiochi per le piattaforme disponibili all’epoca.

I primi titoli sviluppati dall’azienda, che spaziano tra i generi più diversi e vanno dallo sport all’avventura, permettono a Bethesda di mostrare subito tutto il suo valore soprattutto in virtù della cura risposta nella realizzazione grafica.

I primi successi della software house sono le simulazioni sportive Gridiron! e Wayne Gretzky Hockey sviluppate per Atari ST, Commodore Amiga e Commodore 64/128. Gridiron! in particolare, un gioco gestionale sul football americano, gettò le basi per la ben più famosa serie Madden NFL di Electronic Arts. Questi due titoli ottengono, quindi, un ottimo successo permettendo a Bethesda di farsi notare e continuare col proprio lavoro.

Gridiron

Arriva The Elder Scrolls

Tra il 1986 e il 1992 l’azienda americana pubblica diversi giochi, tra cui simulatori automobilistici e gli sparatutto Terminator: Future Shock e Terminatore: Rampage.

Però è un gioco di ruolo che porta Bethesda a fare un salto di qualità, catapultandola nell’olimpo degli sviluppatori di videogiochi: The Elder Scrolls: Arena, un RPG ambientato nel magico mondo di Tamriel, che ovviamente molti di voi conosceranno anche oggi, poiché questa storica serie è viva ed amata ancora oggi da milioni di videogiocatori.

Il gioco viene sviluppato nel 1994 per MS-DOS, con la supervisione di Julian Lefay, stupendo tutti per le ambientazioni fantasy proposte. Anno 399 della Terza Era. L’imperatore, Uriel Septim VII è stato segregato nella dimensione parallela di Oblivion ed il trono è stato usurpato dal suo consigliere Jagar Tharn, il mago-guerriero. L’unico modo per salvare l’imperatore ed il regno è riunire gli otto pezzi del Bastone del Caos, sparsi in tutta Tamriel. Questo titolo quindi ha introdotto la possibilità di girovagare liberamente all’interno della mappa. Siamo agli albori degli world, che oramai stanno dominando il panorama video ludico attuale. Nel 1996, dopo soli due anni e la collaborazione tra Weaver e Lefay, arriva il secondo capitolo della saga, The Elder Scrolls II: Daggerfall

The-Elder-Scrolls-Daggerfall

Sempre ambientato nel continente immaginario di Tamriel, in Daggerfall si possono esplorare le 47 aree delle province di High Rock e Hammerfell. Al tempo della sua uscita questo gioco fu considerato molto rivoluzionario, grazie alla sua sceneggiatura estremamente elaborata con un generatore casuale di missioni, più di 15.000 locations, tra città, villaggi e dungeons ed un’estensione dell’area giocabile pari a 161.600 chilometri quadrati, quasi la metà dell’area italiana.

Un passaggio di testimone

Nel 1999 Christopher Weaver insieme a Robert Altman fonda ZeniMax Media e Bethesda Softworks passa sotto il controllo di questa nuova società.

Nel periodo che va dal ’99 al 2001 Bethesda Softworks torna a sviluppare giochi sportivi come nei primi anni di attività, tra questi vi sono: Nira Intense Import Drag Racing, Skip Barber Racing, PBA Bowling e IHRA Motosports.

Poi arriva una svolta importante per l’azienda americana, essa infatti viene divisa in due parti. Il motivo? Bethesda Softworks è stata per anni, sin dalla sua nascita, sia sviluppatore che produttore di videogiochi. Dopo questa divisione lo sviluppo di nuovi contenuti interattivi e progetti video ludici viene affidato a Bethesda Game Studios. Mentre la pubblicazione di videogiochi viene presa in carico da Bethesda Softworks, tutto questo accade nel 2001.

Inoltre con l’aggiunta di nuovi capitali, l’azienda inizia ad acquisire altre software house per ampliare il proprio catalogo: nel 2004, infatti, Zenimax acquisterà da Interplay Entertainment la licenza di Fallout, un gioco di ruolo post-apocalittico, mentre nel 2009 ingloberà id Software ed i suoi titoli di punta, DOOM e Quake.

Il 2002 è un anno molto importante per Bethesda, poiché vi è l’uscita un titolo che la consacrerà definitivamente nel panorama internazionale dei videogames: The Elder Scrolls III: Morrowind. Quest’ultimo diventa subito il gioco di maggior successo dell’azienda, arrivando a vendere oltre quattro milioni di copie. La vicenda narrata nella quest principale del gioco non è legata agli episodi precedenti della serie, ma si colloca lo stesso nel contesto del mondo fantasy di Tamriel, il protagonista dopo essere uscito di prigione si ritroverà ad adempiere una serie di profezie Nerevarine, secondo le quali un uomo nato in un giorno ignoto da genitori di cui non si conosce l’identità, reincarnerà l’antico eroe Indoril Nerevar e sconfiggerà il suo ex luogotenente, Dagoth Ur.

The-Elder-Scrolls-Morrowind

Nel 2006 è dunque la volta di The Elder Scrolls IV: Oblivion, che ottiene anch’esso un incredibile successo di pubblico e critica, vendendo oltre tre milioni di copie.

Termina qui la prima parte della storia di Bethesda Softworks, dalle origini a Fallout 4. Ma non disperate, qui trovate la seconda parte!

Scritto da
Matteo "bovo88" Bovolenta

Appassionato di videogiochi e console di ogni tipo, tecnologia ed informatica. Amante dei manga ed anime giapponesi, e della cultura nipponica in generale. Ha iniziato a videogiocare molto giovane prima con SNES e Game Boy, per poi passare a PlayStation. Da allora ogni genere di gioco lo ha sempre affascinato. Gli piace informarsi e tenere informati su questo fantastico mondo virtuale.

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