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[RECENSIONE] Batora: Lost Haven

L’industria videoludica italiana recentemente sta vedendo una vera e propria espansione e, dobbiamo ammetterlo, ogniqualvolta testiamo un prodotto nostrano siamo colti da un misto tra paura e speranza, che spesso si traduce nella ormai famosa frase: “Bene ma non benissimo”.

Il sentimento si è ovviamente presentato anche in questa occasione, una volta avviata la nuova fatica di Stormind Games. La casa di sviluppo creatrice della saga di Remothered, dopo un controverso secondo capitolo, ha deciso di cambiare radicalmente rotta, puntando al genere action rpg in salsa fantasy.

Dalle stalle alle stelle

Batora: Lost Haven rappresenta infatti la volontà dello studio di Acireale di intraprendere una strada sicuramente non facile, considerata soprattutto la spietata concorrenza presente nel segmento.

Il titolo mette immediatamente il giocatore nei panni di Avril, una ragazza che, insieme ad un’amica, sta camminando sulle rovine della città di Londra, colpita assieme a tutto il pianeta da un misterioso cataclisma. Questa calamità ha ridotto sul lastrico l’umanità, che ora cerca di organizzarsi nel miglior modo possibile per sopravvivere. Durante però l’esplorazione della metropolitana britannica, la protagonista si imbatte in due misteriosi manufatti, che cambiano radicalmente la sua esistenza.

Avril si interfaccerà successivamente con due Divinità, denominate Sole e Luna, che comunicheranno alla giovane il suo destino, ossia quello di riportare l’equilibrio dei vari pianeti al fine di salvare poi la Terra, così da scongiurarne il triste epilogo. Per fare questo, le due figure conferiranno alla protagonista poteri speciali che ella dovrà usare per ripristinare i nuclei planetari.

Versione provata: PlayStation 5

Cambio di visione e di visuale

Batora: Lost Haven vede il proprio gameplay svelarsi tramite una visuale isometrica, all’interno della quale vengono subito introdotti i poteri di attacco della protagonista, che potrà sfoggiarli attraverso la meccanica hack & slash e twin-stick shooter. In maniera perfettamente complementare tra loro, Avril sarà in grado di utilizzare gli attacchi fisici forniti dal Sole e proiettili magici garantiti dal supporto della Divinità lunare. Ognuno di questi metodi offensivi si rivelerà particolarmente efficace su determinati tipi di nemici, facilmente distinguibili dal colore della loro barra energetica (gialla per il Sole, viola per la Luna). Tramite la pressione di un tasto sarà infatti possibile mutare la “forma di attacco” e questo, dobbiamo dirlo, richiederà un po’ di pratica, soprattutto quando vi sono diversi nemici a schermo.

In questo frangente il gioco mostra leggermente il fianco: il caos generato da molti avversari presenti fa difficilmente comprendere le azioni compiute e l’orientamento della ragazza. Questa problematica spesso si traduce in un accumulo di danni subiti a causa di una mancata presa di consapevolezza della posizione sul campo di battaglia.

Oltre alle fasi di combattimento, il gioco presenta meccaniche di puzzle ambientali nella quale il giocatore sarà chiamato ad utilizzare con una certa precisione le due forme divine in possesso della protagonista. Tali sezioni non sono nulla di troppo complesso o cerebrale, ma rappresentano un valido intermezzo tra uno scontro e l’altro.

C’era una volta…

L’ultima fatica di Stormind Games pone un forte accento sulla narrazione, che non rappresenta affatto un mero motivo per imbracciare la spada ed eliminare ogni ostile che si parerà davanti. Lo studio italiano ha voluto inserire diverse scelte che incideranno profondamente sulle vicissitudini delle varie popolazioni e personaggi che Avril incontrerà sul proprio cammino (oltre che sulle caratteristiche della giovane). Questa meccanica va inoltre a giustificare la presenza del Nuovo Gioco+, che darà quindi modo di ripercorrere la trama attuando scelte diverse rispetto alla prima avventura (della durata di circa 6-7 ore).

La storia presenta poi numerosi colpi di scena, e non appare quindi mai pesante o banale. Questa è infatti capace di intrattenere senza mai rompere troppo il ritmo del gioco, anche se si nota una certa fretta narrativa nella parte finale del titolo, che fa trasparire una sorta di accelerazione degli sviluppatori nel voler chiudere la vicenda.

Il potere del Sole e della Runa

Il titolo di Stormind Games presenta ovviamente tutti i crismi tipici di un gioco di ruolo: tramite l’eliminazione dei nemici la protagonista aumenterà il proprio livello e di conseguenza la salute ed i danni inferti, ma non solo. Gli sviluppatori hanno infatti inserito un meccanismo di rune che permette una più marcata personalizzazione a seconda del proprio stile di battaglia. Questi particolari elementi, presenti in una buona quantità, consentono (mediante la spesa dei punti Runa) di modificare in qualsiasi momento le caratteristiche di Avril, così da gestire al meglio le più intense fasi di combattimento, come quelle dedicate ai numerosi boss presenti.

Questi ultimi meritano indubbiamente una nota di merito; gli scontri con gli avversari più potenti risultano impegnativi ed appaganti, e costringono il giocatore a modificare di volta in volta l’approccio alla sfida. Anche la colonna sonora associata merita un elogio: grazie infatti alla sua capacità di mantenere ulteriormente viva l’azione, ogni melodia bene si presta con la situazione mostrata a schermo.

Nel corso dell’avventura la protagonista otterrà nuovi poteri di attacco per la forma solare e lunare, che saranno utilizzabili mediante tasti dedicati (anche se non sempre comodissimi).

Punti di forza

  • Sistema di combattimento appagante ed impegnativo
  • Storia interessante ed approfondita
  • Alta rigiocabilità

Punti deboli

  • Nelle situazioni con molti nemici a schermo si genera parecchia confusione
  • Il combattimento con le abilità di Sole e Luna richiede un certo periodo di pratica

Batora: Lost Haven rappresenta un prodotto che eleva lo studio siciliano nell’industria videoludica. Grazie ad un sistema di gioco tradizionale ed in alcuni frangenti innovativo, la produzione riesce a divertire e ad impegnare il giocatore senza mai sfociare nella banalità. Qualora foste amanti dei titoli isometrici e dei giochi di ruolo d’azione in generale, Batora: Lost Haven rappresenta un titolo solido al quale affidarsi, considerato anche il prezzo alla quale viene proposto.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Nato con il Pad in mano, al punto tale che la prima parola pronunciata è stata: "Woah!" in pieno stile Crash Bandicoot. Appassionato e curioso di tutto ciò che concerne il mondo videoludico. Amante dei titoli horror ed accumulatore di trofei compulsivo.

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