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[Recensione] Halo Wars 2 – Strategia vincente

Annunciato con grande sorpresa alla GamesCom di Colonia del 2015, Halo Wars 2 vede il ritorno sulle scene di uno strategico in tempo reale che a suo tempo non fece sicuramente faville in termini di vendite e critica. Col senno di poi, però, un’operazione di questo tipo è sicuramente comprensibile. Il marchio Halo è probabilmente (ancora una volta) il più importante per Microsoft, e 343 Industries ha il compito di sfruttarlo a dovere, sia su Xbox One che su Windows 10. Con il programma Xbox Play Anywhere, infatti, Halo Wars 2 è disponibile anche su PC, sicuramente l’ambiente più interessante e più adatto per il mondo degli RTS, anche se come potrete vedere nella nostra recensione la versione Xbox One è stata utilizzata come quella di riferimento dagli sviluppatori, dovendo sottostare a determinati limiti. Dopo il rilancio della Definitive Edition del primo gioco della serie, ecco dunque che è ora di tornare a bordo della Spirit of Fire e riprendere quel viaggio iniziato ormai 8 anni fa.

Versione provata: Xbox One.

LA PIÙ GRANDE MINACCIA

La storia di Halo Wars 2, sicuramente non il più importante né eclatante elemento del gioco, ha inizio 28 anni dopo gli eventi del suo predecessore, nel 2559 (per fare un po’ di contestualizzazione storica nella mitologia di Halo, i fatti raccontati avvengono poco prima dell’inizio di Halo 5: Guardians). La Spirit of Fire, corazzata spaziale partita in missione decenni or sono, risulta dispersa, questo almeno fino al momento nel quale l’IA di bordo decide di risvegliare dal sonno criogenico l’equipaggio, essendo sopraggiunti nei pressi dell’Arca, una particolare installazione su un pianeta dal quale è arrivato un segnale di emergenza. Alcuni membri dell’equipaggio della Spirit of Fire scendono a terra per analizzare il segnale, e come nel più classico dei cliché si tratta ovviamente di una trappola organizzata dal supervillain di turno. L’Arca è infatti ormai compromessa da anni per colpa di Atriox, un ex schiavo dei Covenant che ha trovato la forza di ribellarsi e che grazie alla sua possente forza e capacità di agire da leader è riuscito a divenire una minaccia forse ancora più grande degli stessi Covenant, riuscendo a estendere il suo dominio anche su altri pianeti. Lo scopo della missione, quasi suicida, della Spirit of Fire e del suo Capitano Cutter è naturalmente chiaro: fermare Atriox prima che sia troppo tardi.

La campagna, che si può affrontare sia in singolo che in cooperazione, come avrete potuto intuire non brilla sicuramente per originalità già dall’incipit iniziale. Fortunatamente il pezzo forte del gioco è il gameplay, curato e funzionale all’utilizzo su una console come Xbox One che, almeno per il momento, non è ancora stata dotata del supporto per mouse e tastiera per questo gioco, device a dir poco fondamentali per RTS di stampo classico come Age of Empires e Starcraft che al loro passaggio su console hanno sempre accusato il colpo. Prendendo come esempio il buon lavoro svolto dagli Ensemble Studios con il primo capitolo, i Creative Assembly (già creatori della serie Total War) che hanno lavorato con 343 Industries sono riusciti a proporre un gameplay estremamente semplificato ma che riuscisse a calzare quasi alla perfezione con il joypad di Xbox One. Con l’utilizzo dei tasti a disposizione, infatti, siamo liberi e capaci di compiere agevolmente tutte le azioni che sono necessarie per il conseguimento della missione e la vittoria del nostro personalissimo esercito. Il tasto A, ad esempio, funge in poche parole da rimpiazzo del classico tasto sinistro del mouse: premendolo una volta selezionerete l’unità (o l’edificio, se siete sopra ad uno di essi) sotto al cursore; premendolo due volte velocemente selezionerete tutte le unità dello stesso tipo di quella sotto al cursore; tenendolo premuto, invece, visualizzerete un’area a terra entro la quale verranno selezionate tutte le unità presenti. X è invece il tasto che indica dove far muovere le proprie truppe, mentre con LT è possibile visualizzare la ruota dei bonus disponibili, e così via. Alcune componenti sacrificate? Sicuramente, anche perché la parola d’ordine è stata solo una in casa Creative Assembly.

PAROLA D’ORDINE? SEMPLICITÀ

Potendo utilizzare come detto solamente il joypad di Xbox One alcune delle meccaniche tipiche degli RTS sono state non diciamo stravolte ma sicuramente ridotte e semplificate. Non esiste infatti la possibilità di creare un esercito dalle grandi proporzioni, con il limite della popolazione fissato a circa 80 unità e che può essere innalzato lievemente grazie ai potenziamenti della base. La gestione della base e la raccolta delle risorse utili, rifornimenti e celle di energia, è stata inoltre limitata e resa molto più “autonoma”. La base può infatti essere costruita solamente in determinati punti della mappa di gioco, e ad essa saranno legati tutti gli edifici, dalla caserma ai generatori, dalle piattaforme aeree alle torrette difensive, raggiungibili con la veloce scorciatoia delle frecce analogiche del joypad in qualsiasi momento della partita. Specchio di tali scelte è anche la dimensione delle mappe della campagna, dalla grandezza decisamente ridotta e che offrono pochi scenari aperti a fronte invece di molti “sentieri” da seguire, che indirizzano il giocatore verso un’unica tattica da intraprendere.

Più che una reale simulazione di una tattica di guerra, più che un gioco che spinge a studiare una strategia in tempo reale, Halo Wars 2 si dimostra nella sua campagna come un titolo più incentrato a costringere il giocatore ad eseguire passaggi obbligati, senza lasciare troppo spazio alla fantasia o alla mente del comandante. In molti casi sarà possibile raggiungere un determinato luogo solamente in un modo, o attaccare una roccaforte nemica senza possibilità di variazioni del percorso prestabilito, cosa che stona decisamente con il concetto più ampio che hanno gli RTS. Fortunatamente la campagna può però vantare una discreta longevità (abbiamo utilizzato circa 7 ore per portare a termine il gioco), una difficoltà perfettamente bilanciata con la modalità scelta inizialmente e una buona rigiocabilità, adatta specialmente ai maniaci completisti che bramano il 100% in qualsiasi aspetto del gioco, compresi gli obiettivi secondari e i collezionabili presenti in ogni missione. Manca però, come detto, quel mordente e quella spiccata strategia che ci si attende da un gioco di questo tipo, non nuovo comunque a limitazioni simili sempre a causa del suo approdo su console, certamente problematico. In questo senso, mentre la versione Xbox One della campagna, pur non essendo perfettamente canonica a quella di un generico RTS, può soddisfare, siamo sicuri che stonerà maggiormente nel suo passaggio alla versione per PC Windows 10, piattaforma più completa per la pura strategia nei videogiochi.

CHE COS’È, SONO I CYCLOPS CHE RIMBALZANO, ROTOLANDO A PALLA SALTANO

Facciamo ora i conti con i veri protagonisti delle nostre ardue gesta, le truppe. La nostra base sfornerà infatti plotoni di truppe e anche veicoli, sia di terra che aerei, che andranno a costituire l’esercito pronto a portare a termine di volta in volta il compitino assegnatogli. Insieme alla classica fanteria (ogni unità sarà formata da tre soldati, in questo caso), abbiamo anche altre truppe di terra la cui utilità varierà notevolmente da missione a missione a seconda dei nemici incontrati. Gli Sparafiamme, ad esempio, sono estremamente utili contro le piccole unità grazie ai loro lanciafiamme (non l’avreste mai detto, eh?), mentre i possenti Cyclops diventano fondamentali quando volete tra le vostre file un corazzato pronto a combattere efficacemente i veicoli nemici. Dal garage, invece, arriveranno i mezzi a motore, come i pratici Warthog, e tramite le piattaforme aeree potrete invece costruire i veicoli armati di tutto punto per un attacco dal cielo, pur dovendo fare attenzione alle eventuali difese di contraerea del nemico. L’unità invece più importante e potente è rappresentata dagli Eroi, particolari unità di fanteria con vita molto elevata e con anche la capacità di eseguire attacchi particolari: dal colpire violentemente una determinata area dei nemici dopo un balzo, fino alla “conversione” di potenti mezzi nemici, che diventeranno preziose pedine al vostro servizio a costo zero.

Lo scolastico tutorial iniziale, che consigliamo vivamente per prendere confidenza con il joypad e che non porta via più di 10 minuti di gioco, fa luce anche sui Punti Leader e sulla ruota dei Poteri Leader, visualizzabili premendo LT. Acquistabili tramite appositi punti che vengono conferiti in base a traguardi come uccisioni di truppe, obiettivi completati, luoghi di interesse abbattuti, i Poteri Leader vengono visualizzati sulla ruota che si apre a schermo premendo il tasto LT, e tra questi troviamo i poteri più vari e che si dividono tra attivi e passivi. Quelli attivi sono poteri che vengono attivati nell’istante esatto in cui vengono lanciati, e che non hanno effetti futuri. Quelli passivi, manco a dirlo, sono esattamente il contrario. Tra i poteri attivi più utili abbiamo ad esempio i droni di ripristino dell’energia, che creano una cupola che restituisce punti vita alle truppe posizionate sotto di essa, o anche attacchi imponenti come lanci missilistici. Tra quelli passivi, abbiamo invece la possibilità di rendere più veloce l’accumulo di esperienza da parte delle truppe, che possono diventare rapidamente veterani (e dunque più abili e potenti). Una volta sbloccati per la prima volta con un Punto Leader, i Poteri richiederanno risorse per essere utilizzati, oppure, in alcuni casi, altri Punti Leader per potenziarne gli effetti. Importanti elementi che possono variare il corso di una battaglia, da sfruttare sempre al meglio e non appena il loro tempo di ricarica viene esaurito.

Sul fronte visivo, ottimo il lavoro fatto da 343 Industries e Creative Assembly, che riescono a offrire belle ambientazioni condite da texture di pregevole fattura. Gli effetti scenici sono poi all’ordine del giorno, con colori e tonalità vivaci che a discapito di quanto possa sembrare non stonano particolarmente con la super guerra in atto, ma che anzi le donano un che di ancor più fantascientifico, come ormai siamo abituati anche dai numerosi film che Hollywood e compagnia ci hanno propinato nel corso degli anni. Anche le animazioni sono ben curate, mentre alcune scelte di level design, specialmente in merito a limiti invalicabili senza alcun senso, non convincono se consideriamo poi che le mappe, come discusso prima, non brillano per grandezza. Splendide, invece, davvero splendide le cutscene in CG che spiegano alcuni passaggi della storia, e vi ritroverete a mordervi le mani quando queste saranno terminate. Il framerate, infine, nel complesso soddisfa, anche se subisce dei fastidiosi rallentamenti nel momento in cui si attuerà l’autosave durante la partita. Per concludere, prima di lasciarci per esaminare in futuro il multiplayer, una considerazione sul futuro della campagna: 343 Industries ha già affermato di voler espandere la storia nei DLC che arriveranno in futuro, sintomo del fatto che potremmo aver toccato solamente la punta dell’iceberg costruito dagli sviluppatori. Ma nella versione base, quella da noi provata, non emergono fortunatamente buchi narrativi da colmare.

BLITZGIVING

Con l’arrivo di Halo Wars 2 sul mercato aprono i battenti anche i server (in realtà già attivi da giorni ma relativamente deserti vista la sola presenza dei fortunati che già possedevano il gioco) e siamo pronti a buttarci a capofitto nelle modalità multigiocatore. Sin dal nostro primo accesso, ci troviamo indecisi su quale strada intraprendere: Blitz o multiplayer classico? Cominciamo dalla più grande sorpresa, Blitz, una inedita modalità nella quale meccaniche di strategia, MOBA e card game si fondono incredibilmente formando un’esperienza innovativa, frenetica e anche relativamente fulminea, con match di pochi minuti che riescono sempre a soddisfare. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, e parliamo approfonditamente di questa modalità Blitz.

Se avete già completato alcune missioni della campagna principale, vi sarete già accorti del fatto che avete ricevuto in regalo diversi pacchetti di carte. Queste carte sono il fulcro sul quale poggia la modalità multigiocatore Blitz, un complesso ma allo stesso tempo semplice agglomerato di più generi che confluiscono in match rapidi ed efficaci. In Blitz tutto quello di cui avete bisogno per giocare, e puntare alla vittoria, è il vostro mazzo di carte. Ogni giocatore è infatti dotato di un mazzo contenente 12 carte, delle quali solo 4 verranno visualizzate contemporaneamente a schermo e che verranno via via sotituite dalle successive nel momento in cui andate a giocarle, azione possibile tramite il semplice utilizzo di LT per visualizzare la carta da giocar ed il tasto A. Giocare una carta significa schierare in campo unità, mezzi o anche particolari “poteri” come i Missili Archer, azione che consuma la carta e anche energia, il cui costo è indicato sulla carta stessa. In sostanza, tutto quello che dovrete fare in Blitz è pianificare strategicamente le carte da giocare nel momento e nel luogo esatto (fate attenzione al cosiddetto Affaticamento da schieramento, che consiste cioè nella riduzione di alcune statistiche dell’unità se questa non viene schierata presso la propria base), e senza dover preparare a puntino l’esercito prima di compiere un assalto contro il nemico. La base sarà semplicemente un luogo dove le poche unità iniziali spawneranno all’interno della piccola mappa, e vi servirà solamente nel caso in cui vogliate ottenere nuove unità al 100% della loro forza e senza il suddetto Affaticamento da schieramento. In Blitz non vi è alcuna necessità (oltre che possibilità) di costruire una base, un’armeria, un generatore. Le uniche risorse che vi interesseranno saranno delle particolari celle di energia che appariranno di tanto in tanto in posizioni casuali della mappa, e che dovrete raggiungere prima del nemico. Fortunatamente, nel caso in cui non riusciate a raggiungerle, la vostra energia, visualizzabile a sinistra della minimappa, continuerà gradualmente a salire, permettendovi comunque di giocare nuove carte.

Blitz può essere interpretata come una modalità più calma e ragionata, se vi cimenterete nel Duello 1v1, ma può passare ad azioni molto più rapide e frenetiche nelle varie sfide 2v2 e 3v3, che velocizzano incredibilmente il gioco e regalano spesso sorprese e colpi di scena all’interno di un match. Le carte in tavola (è proprio il caso di dirlo) sono sempre di più mano a mano che aumentano i giocatori presenti, e questo non fa altro che dare il via a battaglie sempre più grandi e faticose per il possesso dei vari punti di controllo. A tal proposito, vi starete chiedendo come vincere una partita a Blitz. È tutto molto semplice: nella mappa sono presenti 3 punti di controllo, che come è facilmente intuibile sono gli unici obiettivi che consegnano preziosi punti nel vostro score. Attenzione però, perché per vivacizzare il tutto e rendere estremamente movimentata la partita gli sviluppatori hanno deciso di introdurre una piccola modifica: il punteggio della vittoria è fissato a 200 punti, ma questo punteggio salirà solamente quando la squadra possiede la maggioranza dei punti di controllo. Questo significa che solo la squadra che ha conquistato 2 postazioni su 3 riceve punti, e che l’avversario, o gli avversari, devono ingegnarsi per puntare a ribaltare la situazione. Attaccare un unico punto concentrando gli attacchi per conquistare una posizione, o variare su più fronti per prendere alla sprovvista il nemico?

Costruire il proprio mazzo è poi importantissimo per rendere più efficace il vostro Leader preferito, l’eroe cioè che vi accompagna in partita. È naturale che più giocherete, più non solo accumulerete esperienza ma anche pacchetti e quindi la possibilità di rendere molto più forte il vostro mazzo iniziale. Nelle circa 15 partite affrontate su Blitz, sia i mazzi di default che quelli da noi costruiti ci hanno regalato soddisfazioni, sintomo del fatto che le microtransazioni, presenti per acquistare nuovi pacchetti e per accelerare il processo di rinvigorimento e potenziamento del mazzo, non sono poi così necessarie. La modalità della quale abbiamo parlato è indubbiamente quella che più ci ha rapiti e sicuramente quella sulla quale 343 Industries e Creative Assembly punteranno per i giocatori e anche per un eventuale coinvolgimento nell’eSport, lasciando forse in secondo piano l’aggiunta di altre modalità multiplayer oltre alle tre presenti.

IL PIANETA CHE NON DORME MAI

Insieme alla ben strutturata modalità Blitz, che potrebbe essere considerata il fiore all’occhiello del gioco di Creative Assembly e la modalità sulla quale il team punterà maggiormente in futuro, è presente anche un’offerta molto più classica e basilare per gli amanti del puro RTS. In multigiocatore sarà infatti possibile scegliere tra Deathmatch, Controllo e Roccaforti, ognuno dei quali non propone sicuramente novità per il campo degli RTS ma che è come sempre apprezzato. Deathmatch è, come suggerisce il nome, un duro scontro che mette di fronte tutti i giocatori (la partita si può affrontare in singolo o in squadra) ad un unica possibilità: vincere, dopo aver creato la propria base e aver costruito un potente esercito per avere la meglio. Controllo si basa invece su un concetto differente e che merita una strategia molto più mutevole nel tempo, essendo incentrata sulla conquista e il mantenimento di determinate posizioni in giro per la mappa. Modalità peraltro già esplorata nella campagna, e dunque se  avete portato a termine la missione sapete già che si tratta di una modalità nella quale il vostro esercito sarà costretto a muoversi continuamente per tenere vive le speranze di vittoria. La terza modalità è invece Roccaforti, che per gli amanti e appassionati di Age of Empires II è la controparte Halesca (o Haloesca…o Halica…insomma, avete capito) di Ultimo Sangue. La parola d’ordine è ovviamente vincere, ma stavolta il gioco offre sin dall’inizio quantità di risorse illimitate e la possibilità di avviare dopo pochi istanti una feroce guerra che può proseguire per molto tempo prima che qualcuno dei contentendi, stremato o a causa di una strategia errata, finisca col soccombere sotto i colpi laser delle truppe nemiche. In questo senso, dove la strategia ovviamente riveste un ruolo chiave, occorre prestare grande attenzione alla scelta iniziale dei leader. Per il momento le sole  due fazioni disponibili sono state dotate di 7 leader, gli stessi di Blitz (Forge è disponibile come DLC da Xbox Live), e ognuno di essi porta con sé i propri bonus, malus e truppe. “Fare o non fare, non c’è provare”, direbbe il Maestro Yoda. In questo caso è invece molto più salutare e utile provare i vari leader in sessioni di allenamento anche contro il computer, per provare le vostre strategie e l’affiatamento con i vari eroi. Se siete in cerca di un buon modo per testare la vostra abilità e gli eroi, ma non volete lanciarvi istantaneamente nella partite classificate, non c’è alcun problema: nel menù trovate anche l’opzione per avviare partite personalizzate, da utilizzare come addestramento o come semplice svago in compagnia degli amici.

Giocare al multiplayer di Halo Wars 2 risulta veramente appagante e divertente, con i ragazzi di 343 Industries e Creative Assembly che sono riusciti a trovare, così come nella campagna, il giusto compromesso tra un RTS e un hardware che non è sicuramente progettato principalmente per giochi di questo tipo. Meccaniche semplificate ma efficaci agli scopi prefissati, e modalità offerenti partite sicuramente non mordi-e-fuggi ma neanche esperienze della durata di diverse ore, che non sono sicuramente nelle corde di un sistema come Xbox One. Appunto per questo, l’esperienza su PC Windows 10 potrebbe rivelarsi sin troppo limitata per un computer, ma attendiamo di provare con mano la versione per verificare se si tratta di pure supposizioni o di qualcosa di reale. I server, per chiudere, hanno retto alla grande. Non sono ancora state introdotte le partite competitive (stessa politica attuata da Blizzard lo scorso anno con Overwatch), per le quali servirà un po’ di rodaggio sia dei giocatori che del gioco, ma non si tratta sicuramente di una componente che fa variare il punteggio finale. La tenuta di Blitz, poi, è tutta da vedere sul lungo termine. Ma siamo sicuri che Creative Assembly non si farà sfuggire la possibilità di rendere realmente grande e importante questa modalità, per la quale c’è già chi scommette in un suo coinvolgimento negli eSports.

PUNTI DI FORZA

  • Il miglior RTS su console
  • Tecnicamente ottimo
  • Blitz è una modalità innovativa e divertente
  • Buona l’offerta multiplayer

PUNTI DEBOLI

  • Campagna limitata
  • Fin troppo semplificato su alcune meccaniche

In attesa di provare Halo Wars 2 anche su PC Windows 10 per un confronto sulle due versioni, questo è il nostro responso: il gioco è probabilmente il miglior strategico in tempo reale presente su console, con sviluppatori scesi a compromessi, talvolta pesanti, ma che sono riusciti a proporre un pacchetto molto interessante. Con una campagna istruttiva e interessante, ma che purtroppo non regala grandi emozioni, il punto forte è ovviamente rappresentato dall’offerta multiplayer di Halo Wars 2, capace di spingervi in pensate battaglie contro amici e altri giocatori per portare a termine vittoriosamente una guerra. Spicca ovviamente su tutte Blitz, la modalità più interessante e quella che speriamo venga supportata a dovere nel corso dei prossimi mesi. Nota positiva arriva anche dai server, ricchi di utenza e che sembrano funzionare a dovere.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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