Recensione Syberia 3
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Recensione Syberia 3 – Finalmente (?) un sequel

Ne è passato di tempo dall’ultimo Syberia. Dopo i primi passi della serie, nel 2002, e il suo proseguimento due anni dopo, ormai non ci saremmo più aspettati un proseguo. Dopotutto, l’avventura di Kate Walker si era conclusa con il conseguimento dell’obiettivo prefissato: trovare i mammut e raggiungere l’isola da cui prende il nome la serie. Ma i francesi di Microids hanno preferito costruire un seguito alle vicende dell’avvocatessa di New York, non volendo abbandonare completamente la storia. Ecco allora che le idee di Benoit Sokal si sono trasformate di nuovo in realtà con Syberia 3, rilasciato in Europa lo scorso 20 Aprile 2017 su PlayStation 4, Xbox One e PC (ma arriverà anche su Nintendo Switch nel corso dell’anno!).

Versione provata: PC

Bene…Dove eravamo rimasti? Ah, giusto! Nel 2004 avevamo lasciato Kate in Siberia, soddisfatta dopo aver completato tutte le sue missioni. L’eroina però si ammala, e a salvarla è la tribù nomade degli Youkol, che la conduce in un ospedale proprio sopra la cittadina di Valsembor. Una volta ristabilita, dovrà lasciare la struttura per aiutare la tribù a proseguire il viaggio, che corrisponde alla migrazione degli struzzi. Fin da subito capiamo che non sarà però un’impresa semplice, e le difficoltà si sommeranno l’una all’altra pur di impedirci di procedere. Nonostante questo, ci troveremo ad attraversare un viaggio unico e magico tra le nevi e i ghiacci della regione russa.

La narrazione riprende dunque da dove era rimasta nel secondo capitolo dell’amata serie, per poi evolvere in luoghi del tutto nuovi e perfettamente integrati nel mondo di gioco. Si tratta infatti di una storia indipendente dai racconti passati, sebbene per ovvi motivi troviamo miriadi di legami con il passato. Tuttavia apparentemente Syberia 3 non appare come un gioco completamente estraneo ed impossibile da comprendere anche a chi si approccia per la prima volta alla saga, sebbene ci siano delle difficoltà. Grazie alla modalità Viaggio, infatti, possiamo avventurarci attraverso la storia accompagnati da innumerevoli indizi visivi e rimandi ai precedenti capitoli chiari e ben delineati. L’avventura, inoltre, è assolutamente lineare: i passi necessari a procedere sono distinti e ci permettono di organizzare al meglio ciascuna azione. In ogni caso, è bene comprendere come i gesti di Kate Walker non incidano in maniera sostanziale sul proseguimento della migrazione: certo, nei dialoghi troviamo spesso scelte multiple e quindi diverse reazioni dell’interlocutore, ma la conclusione della chiacchierata sarà sempre la stessa. Grande libertà, dunque, che si rivela però ben presto fittizia.

Syberia 3 III

Le numerose conversazioni che affrontiamo durante il nostro percorso assumono una fondamentale importanza per la risoluzione dei puzzle che sostanzialmente caratterizzano Syberia. Questi, fortunatamente per i meno vicini al genere, seguono una scala di difficoltà crescente e lineare: se, inizialmente, appaiono banali e scontati, a fine avventura ci ritroveremo a tentare mosse casuali pur di proseguire. Errore fatale, dato che ci vengono in aiuto molteplici documenti e libri forniti dagli Youkol o trovati nel corso dell’avventura. Questi possono essere letti integralmente e, quasi sempre, si rivelano di fondamentale importanza per proseguire, oltre che per approfondire la narrazione. Nonostante ciò, per i più pigri nella lettura non è difficile procedere tentando di utilizzare ogni oggetto presente nell’inventario nei punti necessari (al contrario di quanto ho riscontrato in The Wardrobe, a causa dei numerosi oggetti e punti di applicazione presenti). Parlando di ore di gioco, Syberia 3 ci occuperà tra le 15 e le 20 ore a seconda dello stile personale: se però vogliamo dedicare tempo alla storia e alla conversazione con ogni NPC, direi che ci avviciniamo più alle 20 ore piene.

Ma ora soffermiamoci su quello che temo essere stata una lama a doppio taglio per Microids, ovvero il nuovo sistema di movimento. La scelta dello studio di fare un salto in avanti rispetto ai precedenti capitoli, introducendo una grafica 3D in tempo reale è sicuramente stata un’ottima mossa. Visto il mercato videoludico attuale, non si poteva rimanere fermi ai canoni di 13 anni fa. E a dirla tutta il sistema funziona, sono apprezzabili i cambi di telecamera, anche se in certe zone risultano estremamente repentini e fastidiosi. L’unico problema è che questa introduzione, unita all’utilizzo di mouse e tastiera, diventa davvero problematica in certe aree di gioco, portando ad un’inutile perdita di tempo nel tentativo di dirigere Kate nella direzione corretta. Il tutto ha però un risvolto della medaglia, dato che sia il movimento che le interazioni con l’ambiente diventano molto piacevoli utilizzando un controller, scelta tra l’altro consigliata dagli sviluppatori. In aggiunta, mi sono sfortunatamente imbattuto in svariati bug grafici e non solo: tra le classiche compenetrazioni di oggetti ed errori nelle telecamere, sono rimasto quasi bloccato in un’area poiché la protagonista proprio non ne voleva sapere di salire dei semplici gradini. Comunque, dopo qualche tentativo andato a vuoto, Kate ha imparato e da lì in poi non ho più riscontrato questo tipo di problema.

Aggiornamento: con il rilascio di un aggiornamento del peso di 1.3GB molti problemi sono stati risolti, e il sistema di movimento è parzialmente migliorato, risultando maggiormente controllabile. Si tratta comunque di un update post-lancio, dato che il rilascio è avvenuto una settimana fa in Europa.

Syberia 3 III

Devo ammettere che queste incomprensioni con la camera di gioco e, a volte, gli ampi spazi da percorrere a piedi senza fare assolutamente nulla, hanno parzialmente intaccato quell’atmosfera steampunk tipica di Syberia. Dall’altro lato, però, ho compreso il grande sostegno della stessa da parte dei numerosi enigmi e puzzle di cui il mondo di gioco è disseminato. Inoltre le sempre spettacolari musiche di Inon Zur (Fallout 4, Dragon Age, Syberia 2) hanno fornito un notevole contributo alle scene cruciali di Syberia 3, grazie alla loro forte carica evocativa. Purtroppo, però, la mancanza del doppiaggio in italiano è stato un duro colpo per gli storici fan della saga: dopo averci accompagnato per due interi capitoli,  infatti, Microids ci lascia con l’amaro in bocca (e con dei sottotitoli), forse per le notevoli difficoltà attraversate in fase di sviluppo, di cui vi ho parlato nel corso dell’anteprima. Ciò che però mette davvero in forte dubbio la stabilità di quest’ultimo capitolo, è la trama stessa: dopo tutti questi anni, era davvero necessario lanciare sul mercato un proseguo delle avventure di Kate Walker? Soprattutto, perché forzare una continuazione quando il tutto si era concluso positivamente nel secondo capitolo? A questo si aggiunge l’eccessiva apertura del finale di Syberia 3, che stavolta davvero necessita di un sequel: questa, forse, una mossa strategica dello studio per riallacciare un legame con gli amanti della serie, portandoli ad aspettare un quarto capitolo. Ma la vera domanda è: dovremo attendere ancora 13 anni prima di vedere sul mercato Syberia 4? Forse è meglio non chiedercelo, per il momento.

PUNTI DI FORZA

  • Musiche spettacolari ed evocative
  • Atmosfera steampunk sempre presente…

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • …ma intaccata da un sistema di movimento mal implementato su PC
  • Numerosi problemi tecnici e grafici
  • Manca il doppiaggio italiano

Syberia 3 purtroppo non è stato capace di soddisfare il pubblico: se da un lato potrebbe avvicinare i neofiti (anche se senza un reale motivo, visti i rimandi ai capitoli precedenti), dall’altro allontana i più affezionati alla serie. Il proseguo forzato delle avventure di Kate Walker, unito ad un sistema di movimento mal implementato su PC, non giovano sicuramente alla giocabilità, sostenuta invece dalle musiche di Inon Zur e dai numerosi enigmi presenti. Inoltre, la mancanza del doppiaggio in italiano è stata recepita come una mancanza di considerazione verso i giocatori del Bel Paese, e i numerosi bug grafici vanno ad intaccare l’atmosfera steampunk caratteristica della saga. Viste le conclusioni, ora Syberia 3 necessita un sequel, ma devono essere ristabiliti i legami con i sostenitori di vecchia data: palla a Microids.

Un ringraziamento a Ubisoft per la copia stampa fornita.

Scritto da
Diego "Lanzia" Savoia

Appassionato di tutto ciò che riguarda la tecnologia, il suo interesse spazia in particolare nel mondo dei videogiochi e dell'informatica. Ama ogni genere videoludico, ma predilige i giochi d'azione e le avventure grafiche.

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