Il gioco cooperativo ha conquistato ufficialmente il 2025. Secondo i nuovi dati pubblicati da Alinea Analytics, i titoli co-op su Steam hanno superato la soglia record dei 7 miliardi di dollari di ricavi lordi, consolidandosi come uno dei segmenti più redditizi e influenti dell’intera industria videoludica.
Un tempo considerata una nicchia per appassionati, l’esperienza condivisa è oggi il cuore pulsante del gaming moderno. I numeri lo confermano: dal 2019, quando i giochi cooperativi generavano circa 3,5 miliardi di dollari, i ricavi sono quasi raddoppiati nel 2022, raggiungendo i 6 miliardi, per poi toccare l’attuale massimo storico nel 2025.
Tra i protagonisti di questa crescita spiccano titoli come ARC Raiders, Monster Hunter Wilds, Split Fiction, Lethal Company, Helldivers 2, Borderlands 4 e REPO, che da soli hanno contribuito in modo decisivo al boom del settore.
Secondo le stime, quasi la metà dei giocatori di successi come ARC Raiders, Phasmophobia, Lethal Company e Helldivers 2 appartiene a community sovrapposte, mentre oltre il 40% degli utenti di ARC Raiders partecipa anche a giochi basati su dinamiche sociali come Valheim, Dead by Daylight e REPO.
Il fenomeno non si limita al lato economico. L’ascesa del co-op gaming riflette un cambiamento culturale profondo: giocare oggi significa collaborare, costruire comunità e condividere esperienze, più che competere per la vittoria.
E il futuro? Tutto lascia pensare che il gioco cooperativo sia destinato a restare. Come sottolineano diversi analisti, la modalità co-op può integrarsi tanto in esperienze multiplayer quanto in titoli tradizionalmente single-player, rendendola una formula longeva e adattabile.
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