Il primo Vampire: The Masquerade – Bloodlines era stato accolto con grande entusiasmo, e quando Paradox Interactive annunciò il sequel le aspettative dei fan schizzarono alle stelle. Tuttavia, l’euforia si è presto trasformata in delusione: dopo numerosi rinvii, il gioco è finalmente arrivato sul mercato ricevendo una risposta tiepida.
Molti appassionati hanno lamentato l’incapacità del nuovo capitolo di replicare la magia dell’originale, definendo l’esperienza complessiva poco riuscita. Paradox ha riconosciuto pubblicamente la responsabilità di questo flop, rivelando oggi di aver registrato perdite per 37 milioni di dollari.
Paradox ha diffuso una nota finanziaria nella quale comunica una svalutazione di 355 milioni di corone svedesi (pari a 37 milioni di dollari) relativa ai costi di sviluppo capitalizzati di Bloodlines 2. Le perdite non si sono accumulate all’improvviso, ma sono maturate gradualmente nel corso degli anni di produzione.
Le previsioni interne erano nettamente superiori, e le vendite non si sono avvicinate nemmeno lontanamente alle aspettative. Nonostante ciò, invece di puntare il dito contro lo sviluppatore The Chinese Room, Paradox ha scelto di assumersi la piena responsabilità.
Per comprendere meglio il contesto, va ricordato che Paradox ha acquisito la proprietà intellettuale nel 2015, affidandone inizialmente lo sviluppo a Hardsuit Labs. L’obiettivo era lanciare il gioco nel 2020, ma lo studio è stato successivamente rimosso dal progetto perché ritenuto incapace di sostenere l’ambiziosa visione del titolo.
The Chinese Room è subentrato nel 2021 e, dopo una lunga lavorazione, ha pubblicato il gioco lo scorso mese. Il risultato, però, non ha soddisfatto né i fan né il publisher. Nonostante l’avvio sottotono, Paradox intende recuperare terreno con contenuti post-lancio, incluso il rilascio di due DLC già pianificati.
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