Nel corso degli anni, le esclusive PlayStation si sono evolute: dai platform con mascotte e dagli sparatutto in prima persona si è passati a esperienze narrative in terza persona sempre più cinematografiche. In questo panorama, Housemarque è riuscita a ritagliarsi uno spazio tutto suo.
Dopo essere stata conosciuta per frenetici titoli arcade e bullet hell di piccola scala, lo studio ha compiuto il salto verso le produzioni AAA con Returnal su PS5. Un gioco che ha colpito per il gameplay, ma anche per una narrazione frammentata e misteriosa, ricostruita run dopo run sul pianeta Atropos. Proprio da quell’eredità nasce Saros, un progetto che promette di mantenere l’identità dello studio nordico, aprendosi però a un pubblico più ampio.
Di cosa parla Saros
Anche Saros sarà un’esperienza “gameplay-first”, ma Housemarque punta comunque a raccontare una storia intensa e “ossessionante”. Il protagonista è Arjun Devraj, un Soltari Enforcer che approda sul pianeta Carcosa alla ricerca di una persona misteriosa. Il protagonista appare determinato e disposto a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo, una motivazione che giustifica anche le sue abilità in combattimento.
Durante l’avventura incontrerà diversi NPC, perlopiù membri di una colonia extraterrestre perduta e bloccata sul pianeta. Le interazioni avverranno principalmente in un’area hub chiamata Passage, mentre registrazioni audio collezionabili approfondiranno le storie dei sopravvissuti.
Arjun è interpretato da Rahul Kohli, volto noto di iZombie e delle serie di Mike Flanagan come Midnight Mass e The Haunting of Bly Manor, oltre che figura molto amata nella cultura nerd. Housemarque mantiene il massimo riserbo sull’identità della persona che Arjun sta cercando, ma promette una trama sempre più cupa ed emotiva man mano che il mistero si svela.
Torneranno anche sezioni più introspettive simili a quelle di Returnal: al posto della casa di Selene, qui esploreremo un corridoio e una camera da letto enigmatici. Carcosa, come Atropos, sembra in grado di manipolare il passato del protagonista, mutando forma e sfruttando una eclissi perenne, elemento narrativo e meccanico centrale.
Un cast di supporto più ricco e una narrazione più cinematografica
Se Returnal era quasi interamente incentrato su Selene, Saros cambia approccio introducendo un vero e proprio cast di personaggi secondari. Questo permetterà di mostrare meglio gli effetti psicologici dell’eclissi sugli esseri umani: se Arjun potrebbe resistere, i suoi compagni potrebbero cedere progressivamente.
Tra i personaggi confermati vi sono:
- Sheridan Bouchard, interpretata da Jane Perry (Selene in Returnal), descritta come una figura pragmatica e autoritaria.
- Jerome Jackson, un uomo australiano armato e a conoscenza delle eclissi passate, interpretato da Ben Prendergast (God of War Ragnarök).
- Sebastian Torres, ormai folle e ostile, interpretato da David DeSantos.
- Una donna senza nome che accusa Arjun di aver condannato il gruppo, interpretata da Adriyan Raye.
- Un misterioso narratore iniziale, doppiato da Shunori Ramanthan, che potrebbe essere legato all’obiettivo di Arjun.
Con più personaggi arriva anche un maggiore uso di cutscene cinematografiche. Housemarque sembra voler alzare il livello della messa in scena, avvicinandosi agli standard delle grandi produzioni PlayStation Studios, rendendo la storia più immediata e accessibile.
Gameplay: familiare per i fan di Returnal…
Dal punto di vista ludico, Saros conserva il cuore di Returnal: combattimenti frenetici definiti come una vera e propria “bullet ballet”, nemici alieni, boss impegnativi e una struttura roguelike in cui il pianeta cambia a ogni run. Anche Carcosa ospiterà creature ostili con segreti da scoprire, e lo scontro con i boss sarà ancora una volta una prova di riflessi e resistenza.
Non è chiaro se torneranno scorciatoie simili a quelle di Returnal, dato che il pianeta non è diviso in biomi fissi. In ogni caso, la difficoltà rimarrà elevata, ma con alcune importanti differenze.
La novità più rilevante riguarda la progressione permanente. In Returnal si conservava pochissimo dopo ogni morte; in Saros, invece, i giocatori potranno contare su potenziamenti permanenti della tuta e delle armi, oltre alla possibilità di scegliere l’equipaggiamento iniziale tramite loadout. Questo renderà le prime fasi delle run meno punitive.
Arriva anche un sistema di Second Chance, che consente di continuare dopo la prima morte di ogni run, e soprattutto uno scudo per Arjun, capace di assorbire e respingere i proiettili con il parry. Questa meccanica aggiunge profondità al combattimento e differenzia nettamente Arjun da Selene, anche se è lecito aspettarsi un bullet hell ancora più intenso per bilanciare il tutto.
Housemarque ha inoltre accennato a sistemi come Eclipse Escalation e Come Back Stronger, che verranno spiegati meglio in futuro e sembrano legati all’intensificarsi dell’eclissi e della difficoltà.
Data di uscita, edizioni e supporto post-lancio
Saros uscirà il 30 aprile 2026, dopo un leggero rinvio. Lo studio promette che il tempo extra servirà a perfezionare l’esperienza e a sfruttare al massimo PS5, probabilmente con DualSense, audio 3D e diverse modalità grafiche.
Oltre all’edizione Standard da 70 euro, sarà disponibile una Digital Deluxe Edition da 80 euro che includerà:
- Accesso anticipato di 48 ore
- Armature ispirate a Returnal, Ghost of Yotei e God of War
I pre-order garantiranno invece l’armatura Hands of Shore, ispirata a Death Stranding.
Per quanto riguarda il post-lancio, è lecito aspettarsi almeno un grande aggiornamento gratuito, sulla scia della Torre di Sisifo di Returnal, anche se al momento non ci sono conferme ufficiali.
In definitiva, Saros sembra proporsi come una versione più accessibile e narrativa della formula di Returnal, senza rinunciare alla sfida che contraddistingue Housemarque. Con un protagonista carismatico, un cast più ampio, una messa in scena più cinematografica e meccaniche come il parry e la progressione permanente, il gioco ha tutte le carte in regola per conquistare sia i veterani sia i nuovi giocatori. La difficoltà non mancherà, ma l’ambizione è chiara: rendere l’esperienza più aperta che mai, senza tradirne l’anima.




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