Home Cinema Futurama “Best of” | Muta come un pesce (4×05)

Futurama “Best of” | Muta come un pesce (4×05)

In occasione del (terzo) revival di Futurama, che debutterà il 24 luglio con episodi inediti su Disney+, abbiamo deciso di ripercorrere alcuni dei migliori momenti che la serie comedy animata di Matt Groening ha saputo regalarci in tutti questi anni. Nel caso vogliate recuperare gli episodi su Disney+, abbiamo utilizzato per convenienza la suddivisione in stagioni adottata dalla piattaforma.

La forza di Futurama sta anche nella molteplicità dei suoi protagonisti, cosa che Matt Groening ha secondo noi perso con Disincanto – che occasione sprecata, mamma mia. Fry è il personaggio che dà il via a tutto, sì, ma con lui c’è un’intera combriccola di amici, conoscenti e anche nemici che in più occasioni rubano la scena. Non parliamo solo di Bender, l’onnipresente robot piegatore che da subito è diventato un’icona del mondo dell’animazione, ma anche del professor Farnsworth, Zoidberg, Amy Wong e tutti gli altri. Senza dimenticare, ovviamente, Turanga Leela.

Futurama ha esplorato spesso il passato dei suoi protagonisti, per andare a pescare storie e retroscena che potessero intrecciarsi con il presente – che è sempre l’anno 3000, ma avete capito insomma. È successo a più riprese con Farnsworth e le sue continue liason con Mamma; abbiamo poi assaporato la giovinezza di Hermes Conrad, provetto burocrate con un passato nella disciplina olimpionica del limbo; persino l’infanzia di Bender, per quanto si possa parlare di infanzia, è stata esplorata. Il caso di Leela è però molto particolare, ed è stato oggetto di più episodi che hanno cercato di rispondere a una domanda posta sin dai primi episodi della serie: chi è Leela? Da dove arriva?

La serie ha toccato più volte questo tema. La donna, che all’inizio della serie è un’agente di polizia di New New York, ritiene infatti di essere l’ultima sopravvissuta della sua specie aliena, poiché questo recitava il biglietto lasciato nella cesta nella quale era stata abbandonata da bambina. L’episodio Hai voluto il biciclope, nel quale Futurama esplorava per la prima volta anche il tema dell’internet del 3000 e la sua complessa realtà virtuale, si era rivelato essere un depistaggio: l’alieno mutaforma Alcazar si era finto ciclope come Leela per esigenze di accoppiamento, inventando una storia sulla fine della civiltà di cui i due facevano parte.

E proprio questo depistaggio doveva già essere il segnale giusto per capire che qualcosa, nella storia di Leela, non tornava. L’universo è sconfinato, è vero (anche se nel 3000 se ne conosce perfettamente il limite, oltre il quale è possibile vedere un universo parallelo in cui gli umani amano vestirsi da cowboy), ma possibile che in tutto questo tempo nessuno abbia mai trovato tracce, o altri possibili superstiti, della razza aliena di Leela?

La domanda diventa il tema centrale dell’episodio Muta come un pesce, nel quale, dopo una visita al suo ex orfanotrofio che per tanto tempo l’ha accudita, Leela continua a essere tormentata dai fantasmi del suo passato. Il solito Bender, come sempre senza volerlo, quasi fosse guidato dal destino, sarà colui che darà il via alla catena di eventi. Impegnato in un illegale traffico di smaltimento dei rifiuti tossici, Bender viene condotto insieme a Fry e Leela, che in realtà nulla c’entravano, prezzo le fogne della città, abitate dai disgustosi mutanti che non possono salire in superficie ma al tempo stesso non ne possono più della sporcizia inviata dal robot.

La punizione per i due umani è quella di essere gettati nel lago mutante, dove diventeranno loro stessi mostri deformati. Prima che ciò possa accadere, Fry e Leela vengono però salvati da due misteriose figure incappucciate, che dopo essere intervenuti spariscono senza lasciare traccia. Ciò ovviamente non basta però ai due, che iniziano una serie di indagini. Fry si rivolge al professor Farnsworth per cercare di capire l’origine degli oggetti presenti nella culla da infante di Leela, mentre la ciclope, forte e determinata come sempre, decide di restare nelle fogne e trovare i due ignoti salvatori. Rintracciata la loro abitazione, nella quale Leela trova numerose foto e articoli di giornale che la ritraggono, la donna scopre una verità struggente, prova di un amore capace di superare e distruggere le barriere del dolore.

I due salvatori mutanti si rivelano essere infatti Morris e Munda, padre e madre di Leela. Al momento della nascita della piccola, sapendo benissimo le dure leggi che il mondo di superficie applica ai mutanti (che verranno superate solo anni più tardi nell’episodio La rivolta dei mutanti), i due decisero di lasciare Leela di fronte all’orfanotrofio, mentendo sulle sue origini e dandole la speranza di un futuro migliore, un futuro che non avrebbe potuto avere confinata nelle tetre vie della città dei mutanti.

Di fronte al finale di Muta come un pesce, le sensazioni sono strane, contorte e bisognose di riflessione. Leela è stata sicuramente premiata da questa scelta dei suoi genitori, che hanno anteposto la loro gioia nell’accudire una figlia al suo futuro. Di contro, la povera Leela ha vissuto una vita difficile bullizzata a più riprese prima dai compagni di orfanotrofio e poi da una società che, nonostante siamo nel 3000, ancora fatica talvolta a dare credito all’altro sesso. Davvero averla abbandonata è stata la scelta giusta?

Per Leela, la risposta è sì, specie dopo aver capito che i suoi genitori, in realtà, non l’hanno mai abbandonata. Ne hanno seguito le gesta, l’hanno rincuorata di fronte alle prime delusioni amorose, le hanno persino rimboccato le coperte di nascosto in tutti questi anni fuggendo dall’esilio dei mutanti per rivedere, forse ogni giorno per l’ultima volta, la loro dolce Leela. Un abbraccio finale e struggente chiude un episodio nato con mille risate, e terminato nel migliore dei modi. Perché è proprio per questo che Futurama è uno show straordinario.

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Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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