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Lo strangolatore di Boston (2023) – Recensione

Tra il 1962 e il 1964, tredici donne furono assassinate a Boston e nei suoi dintorni. Durante il corso di questi due lunghi anni, la polizia e i giornali locali cercarono di scoprire eventuali collegamenti tra le vittime, con il fine di profilare il killer. A causa del suo modus operandi, l’assassino venne nominato e conosciuto poi nel tempo come lo “Strangolatore di Boston”. Il film, disponibile dal 17 marzo su Disney+, è ispirato alla storia realmente accaduta negli anni ’60, con un forte focus sulle indagini intraprese dalla giornalista Loretta McLaughlin, interpretata da Keira Knightley.

Loretta e Jean: due reporter contro la paura – Trama

Loretta, reporter per il Boston Record American, in coppia con la collega Jean Cole (interpretata da Carrie Coon), decide di occuparsi dei continui omicidi a Boston, anche se non con poche difficoltà. Parliamo sempre degli anni ’60, e due donne che si occupano di un argomento così delicato fa scalpore. Proprio per questo motivo, le indagini di Loretta e Jean si fanno sempre più complesse e intricate, arrivando perfino al punto di farsi molti nemici e mettere a rischio la propria vita pur di scoprire l’identità dello Strangolatore.

Oltre agli ostacoli che lo Strangolatore di Boston pone nei confronti delle indagini, a cause della mancanza di dati concreti sui quali lavorare per elaborare un identikit, le due reporter fanno fatica a collaborare con la polizia locale a causa della diffidenza nei loro riguardi. Loretta e Jean, nel corso del film, riescono ugualmente a farsi strada e a trovare dei sospettati, i quali nascondono più segreti e complicità di quanto non possa inizialmente sembrare. La trama dello Strangolatore di Boston ricalca dunque la storia realmente accaduta negli anni ’60, ricordando e facendo onore al lavoro svolto da Loretta McLaughlin e Jean Cole per il Boston Record American.

La Boston degli anni ’60 – Ambientazione e conclusioni

Il film, diretto da Matt Ruskin, si pone come obiettivo quello di mostrare nella maniera più fedele possibile quello che fu il clima che si generò intorno allo Strangolatore di Boston e alle due reporter. I costumi e i vestiti richiamano fortemente l’epoca, così come il forte contrasto provato nei confronti di due donne che, in maniera del tutto insolita per quegli anni, cercano di farsi strada in un caso sempre più complesso e inquietante. Il lavoro svolto per mescolare insieme tutti questi elementi di continuità, con un ritmo ben scandito che non annoia, dà vita a una pellicola che si fa guardare piacevolmente e che riserva non pochi momenti avvincenti, pur facendo a meno di grossi colpi di scena.

La colonna sonora, per tutto l’arco del film, segue con precisione i momenti di tensione e quelli più tranquilli, riuscendo così a coinvolgere ulteriormente lo spettatore. Anche sotto questo punto di vista, la produzione non ha esagerato e si è mantenuta su degli standard moderati, in linea con il resto della pellicola.

Lo Strangolatore di Boston è un film che ripercorre con buona precisione i fatti realmente accaduti tra il 1962 e il 1964 a Boston, e lo fa con un ottimo ritmo in grado di mantenere un alto livello di concentrazione nello spettatore per la maggior parte della durata della pellicola. Ricordiamo che il film sarà disponibile a partire da domani, 17 marzo, su Disney+.

Scritto da
Gianluca Rossi

Nei momenti in cui i miei pensieri riescono ad avere un senso logico può capitare che io scriva cose.

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