Home Videogiochi Guide Call of Duty Warzone – Ecco come funziona la meccanica del Gulag e del Respawn

Call of Duty Warzone – Ecco come funziona la meccanica del Gulag e del Respawn

Call of Duty Warzone è disponibile da pochi giorni su PS4, Xbox One e PC, e molti si stanno chiedendo come funziona la meccanica del respawn. A differenza di molti altri battle royale, infatti, Warzone presenta una meccanica tutta nuova per il respawn, che vi spieghiamo qui di seguito.

Nella modalità Battle Royale di Warzone – non parliamo di Malloppo, nella quale le meccaniche sono ben diverse – è possibile rientrare in partita una volta sconfitti. Si tratta di una feature che il genere battle royale ha già abbracciato da diverso tempo, ricordiamo gli esempi celebri di Fortnite e Apex Legends, ma qui su Call of Duty Warzone c’è qualcosa di un po’ diverso dal solito, con un’ottima intuizione da parte degli sviluppatori.

Come saprete, Warzone si svolge principalmente in squadre da 3 giocatori, con la possibilità di inoltre giocare in singolo o in coppia disabilitando l’opzione di completamento automatico della squadra. Inutile dire però che il metodo migliore è riuscire ad essere in un team di 3 giocatori, in quanto le probabilità di successo sono ovviamente più alte, viste inoltre le scelte di design come appunto quella del Respawn.

Quando un giocatore della squadra viene mandato a terra e successivamente eliminato, la sua partita non si conclude qui. Il soldato caduto viene infatti “imprigionato” e portato al Gulag, una struttura che chi ha già testato la modalità Scontro su Modern Warfare conosce molto bene. In sostanza, quello che lo attende è uno scontro 1v1 contro un altro player ucciso in battaglia all’interno di una mappa simmetrica di piccolissime dimensioni, con classi casuali – e quindi armi ed equipaggiamento random – e un solo scopo: riuscire a battere l’avversario, cosa che può essere fatta in due modi. Il primo è ovviamente quello di eliminare il nemico, mentre il secondo nasce quando lo scontro 1v1 – della durata di pochi secondi – si protrae ai supplementari e potrete vincere catturando anche un punto di controllo al centro della mappa, rappresentato da una bandierina. Si tratta, come abbiamo già ricordato, di una meccanica molto simile, per non dire identica, a quella della tradizionale modalità Scontro di Modern Warfare.

Il Gulag porta a due possibili alternative: nella prima, il giocatore vince lo scontro, e torna in partita insieme al resto della sua squadra; nella seconda, il giocatore perde ed è costretto ad assistere al suoi compagni che continuano a giocare.

Per lui, però, c’è ancora la possibilità di un respawn, e qui interviene la meccanica del denaro accumulato e del negozio in partita. Tramite loot ed eliminazione dei nemici, un giocatore continua ad accumulare denaro, che può spendere presso le apposite stazioni (rappresentate da un carrello della spesa sulla mappa). Tra le varie ricompense che si possono acquistare, tra cui UAV, bombardiere e torretta-scudo, al costo di 4500$ un giocatore può anche permettere il respawn di un suo compagno caduto e non sopravvissuto al Gulag, che di fatto rientra quindi in partita pronto a unirsi nuovamente in battaglia per dar man forte alla squadra e continuare la corsa alla vittoria.

Va inoltre ricordato che l’acquisto del respawn può essere effettuato anche per i giocatori sopravvissuti al Gulag e che sfortunatamente vengono mandati nuovamente a terra. Il costo del respawn sarà sempre 4500$.

Inoltre, vi ricordiamo che la meccanica del Gulag può essere sfruttata una e una sola volta in partita. Per fare un esempio pratico, anche se venite sottoposti al respawn da 4500$ da parte di un compagno, una volta che andrete nuovamente a terra non sarete riportati al Gulag, ma dovrete per forza attendere fino a che il compagno non spenderà di nuovo la somma di denaro richiesa per farvi rientrare in gioco.

Naturalmente, la meccanica del respawn può essere effettuata solo se almeno un giocatore della squadra è ancora in partita. In caso contrario, la morte è ovviamente permanente.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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