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I migliori videogiochi Disney: Kingdom Hearts, Epic Mickey e oltre

Quando si pensa ai videogiochi Disney la maggior parte delle persone oggi pensa a Kingdom Hearts, la ben nota saga sviluppata in collaborazione con Square Enix. Ebbene, non c’è solo questo, anzi. La Casa di Topolino ha vissuto una fase di flessione negli anni scorsi dopo la fine di Disney Infinity, nella quale sembrava avesse detto per sempre addio ai videogiochi, ma la tendenza si è ribaltata recentemente con alcuni titoli com Dreamlight Valley e l’imminente Speedstorm di Gameloft.

Per l’occasione, con il gioco di corse arcade che riunirà alcuni dei più amati personaggi della storia Disney in un unico titolo fatto di folli gare sui kart, abbiamo deciso di ricordare i migliori videogiochi Disney di sempre, scavano a fondo tra tie-in, Epic Mickey ed esperimenti vari che si sono susseguiti nel corso degli anni. Iniziamo!

Nota: sebbene Marvel e Star Wars facciano parte dell’impero Disney, abbiamo deciso di concentrarci solamente sulle opere legate alla sede centrale della casa di Topolino, insieme a Pixar.

Aladdin

Il possessore della Lampada Magica è stato protagonista di vari videogiochi nel corso degli anni (un altro titolo abbastanza noto fu Aladdin: La vendetta di Nasira), ma il platform bidimensionale risalente al 1993 era dannatamente divertentissimo.

Aladdin uscì in un momento storico nel quale i platform erano quasi infiniti, il genere era all’apice e moltissimi giochi di questo stampo erano praticamente perfetti. Anche Aladdin rientra nella categoria: pur non avendo alcun tipo di originalità, il gioco garantiva uno stile visivo molto simpatico, oltre che animazioni e un gameplay fluidissimi.

Castle of Illusion

Castle of Illusion è sicuramente il migliore dell’intera “saga Illusion” a 16 bit, rappresentando un esordio magico per Topolino in questo periodo storico del medium.

Il topo più famoso del mondo veniva incastrato dalla strega Mizrabel, che ha rapito Minni. Per salvarla, occorre trovare al più presto alcune gemme che conducono poi all’antro oscuro del nemico. Un platform davvero affascinante, con un tasso di sfida forse un po’ troppo basso ma compensato da uno splendore visivo costante e straordinario, specie per l’epoca. In realtà, comunque, è invecchiato benissimo.

Chip ‘n Dale: Rescue Rangers

Il gioco di Cip e Ciop era un adattamento della celebre serie animata omonima, Chip ‘n Dale: Rescue Rangers, nota in Italia con il titolo di Cip e Ciop: Agenti speciali.

Come la stragrande maggioranza dei giochi Disney di quel tempo (siamo nel 1990), anche Chip ‘n Dale: Rescue Rangers è un platform 2D coloratissimo e divertente, che riprende nemici, personaggi e ambientazioni della serie animata. Molto breve, ma anche molto divertente. Il gioco è presente nella Disney Afternoon Collection lanciata su PS4, Xbox One e PC.

Disney Dreamlight Valley

Può funzionare un concept à la Animal Crossing, ma immerso nel magico universo dei mondi Disney? Assolutamente sì, e Disney Dreamlight Valley ne è la prova.

Il gioco, il cui supporto ancora oggi continua a riprova dell’ottimo lavoro svolto, è un fantastico simulatore di vita che presenta personaggi iconici, una grande avventura e tantissime attività da svolgere. Anche le attività più banali, come raccogliere risorse per potenziare la propria abitazione, vengono rese più piacevoli dagli infinity riferimenti ai personaggi più amati di sempre, da mago Merlino a Remy di Ratatouille.

Disney Illusion Island

La più recente aggiunta in classifica è Disney Illusion Island, platform metroidvania di Dlala Studios che ha proposto Topolino, Paperino, Pippo e Minni in una bizzarra ma divertente avventura nella magica isola di Monoth.

Grazie alla sua perfetta curva di apprendimento, si tratta di un titolo adatto a tutte le fasce d’età, e le meccaniche di gioco ne fanno un titolo pregevole e perfetto per Nintendo Switch. Si tratta inoltre di un validissimo metroidvania, genere che Topolino & co. fino a quel momento non avevano mai davvero approfondito.

Disney Infinity (serie)

uagna disney infinity play set marvel battlegrounds

Ci spostiamo in avanti nel tempo, arrivando a quello che fu un vero capolavoro del marketing Disney ma non solo. Nel momento di massima espansione dei toys to life, videogiochi tra i cui massimi esponenti troviamo i primi capitoli della serie Skylanders di Activision ma anche LEGO Dimensions di Warner, Disney sforna il suo personalissimo multiverso videoludico.

Disney Infinity gettava nel calderone una grandissima quantità di mondi e personaggi tratti da film e cartoni animati della compagnia, allargandosi poi negli anni a Marvel (Disney Infinity 2) e Star Wars (Disney Infinity 3). I concetti erano semplici, il gameplay anche ma il divertimento, specie per i più piccoli, era assicurato, specie ora che Jack Sparrow, Iron Man e Buzz Lightyear potevano giocare tutti insieme. Peccato solo per la chiusura forzata della serie, ma il tramonto dei toys to life è arrivato prima del previsto.

DuckTales

Zio Paperone a caccia di tesori in Egitto, tra muri invisibili e trappole di ogni tipo

Qua la vita Paperopoli, è un gran sballo. Corri voli in aeroplano, ma che sballo. Storie di paperi, ma che bei paperi… DuckTales, uh uh!

L’originale DuckTales del 1989 è un bellissimo platform 2D con Zio Paperone, ispirato ovviamente all’omonima e famosa serie animata che iniziava con quell’indimenticabile sigla. L’avventura è tra le più classiche: il papero più ricco del mondo è in giro per il mondo a cercare tesori, arrivando a scontrarsi con i suoi acerrimi nemici Amelia e Cuordipietra Famedoro. Bello, bellissimo. Nel 2013 arrivò anche una splendida Remastered, che restituì al mondo questo grande titolo. Il gioco è presente nella Disney Afternoon Collection lanciata su PS4, Xbox One e PC.

Epic Mickey – La leggendaria sfida di Topolino

Warren Spector riuscì nel 2010 a dare vita al suo sogno: un videogioco con Topolino dai toni più oscuri e maturi, nel tentativo di rilanciare il personaggio e allontanarlo dall’aura esclusivamente infantile che si era formata intorno ad esso (al di là di Kingdom Hearts, ovviamente).

Il risultato fu eccezionale: Epic Mickey, uscito su Wii, fu un progetto visionario e splendidamente carismatico, un’avventura che rielaborò personaggi e mondi dimenticati del regno Disney in una storia mozzafiato. Il suo sequel, sfortunatamente, non riuscì a bissarne il successo, e la pianificata trilogia di Epic Mickey non è mai stata completata.

Gargoyles

Volete sapere una incredibile coincidenza? La lista in questione è stata realizzata in vista dell’uscita di Disney Speedstorm, ma proprio nel momento in cui abbiamo scritto tutto questo Disney ha annunciato una remastered di Gargoyles. Topolino ha forse delle microcamere nei nostri studi?

A parte gli scherzi, Gargoyles era un platform 2D (si, un altro) dedicato alla celebre e oscura serie animata omonima, uno dei prodotti più particolari partoriti da Disney in tv negli anni ’90. Non perfettamente rifinito nel gameplay come altri titoli che hanno trovato spazio in questa lista, ma anche Gargoyles, soprattutto grazie alle sue oscure ambientazioni, è un valido esponente delle produzioni disneyane d’un tempo.

Guilty Party

Eh sì, Guilty Party è un videogioco Disney anche se non include personaggi del calibro di Topolino, Paperino e così via. Si tratta di una divertente avventura investigativa nei panni della famiglia Dickens, che sta cercando il perfido Mr. Valentine.

Tantissimi minigiochi, non tutti riusciti, ma l’implementazione del WiiMote fu la vera sorpresa, e ancora oggi si percepisce l’impegno nel voler sfruttare pienamente queste, all’epoca, nuove tecnologie.

Hercules

Hercules è considerato tra i migliori film animati di sempre, ed essendo uscito negli anni ’90 non poteva certo mancare un videogioco tie in degli studi Disney. A differenza di molti altri titoli di questo stampo, e pur non avendo grandissime ambizioni, Hercules viene ricordato ancora oggi come un gioco divertentissimo, colorato e spettacolare, capace di replicare le incredibili gesta del personaggio e del suo fedele mentore Filottete.

La battaglia contro i Titani, lo scontro con l’Idra, le macchinazioni di Ade: Hercules non era un platform 2D innovativo, ma assolutamente funzionale. In pratica, prendeva i migliori elementi dagli ultimi videogiochi Disney e li metteva insieme, creando un’esperienza molto piacevole.

Il Re Leone

Ormai è evidente: moltissimi indimenticabili videogiochi Disney sono platform bidimensionali, e Il Re Leone, tratto dall’omonimo capolavoro del 1994 poi rilanciato con un imponente remake live action, non può che fare parte di questa lista.

A differenza ad esempio di Aladdin, però, questo platform riscrive alcune regole del platform con alcune meccaniche differenti. Le battaglie erano infatti state studiate nel dettaglio e rese più difficoltose, ed era necessaria una certa esperienza per riuscire a superare al meglio l’avventura di Simba.

Kingdom Hearts (saga)

Partiamo da quella che è sicuramente la più matura, complessa e contorta tra tutte le opere in questa lista: la saga di Kingdom Hearts. Oggi conta molti videogiochi, alcuni dei quali più riusciti (la trilogia principale, Birth by Sleep, Dream Drop Distance), altri un po’ meno (i giochi mobile, anche se includono forse le storie migliori mai raccontate nel franchise), ma nell’insieme si tratta di un passaggio obbligato per gli amanti Disney.

La serie nacque come una nuova IP originale che fondeva Final Fantasy e l’universo Disney, con mondi e personaggi tratti da alcuni celebri lungometraggi animati come Tarzan, Peter Pan, Pinocchio e molti altri ancora. Nato quasi per caso, il primo gioco del 2002 ottenne un successo planetario, grazie al suo perfetto gameplay che univa azione in tempo reale e GDR. Il suo sequel diretto, Kingdom Hearts II, è probabilmente il punto più alto toccato dal brand a livello di combat system. È attualmente in sviluppo Kingdom Hearts IV.

Le follie dell’Imperatore

Lontanissimo dalla perfezione, Le follie dell’Imperatore, tratto dall’omonimo e divertentissimo lungometraggio animato doppiato in Italia da Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Anna Marchesini, è comunque altrettanto… folle!

Il gioco riprendeva a grandi linee la trama del film, riadattandola per costringere i giocatori a collezionare alcuni oggetti nel corso della loro avventura. Non si tratta però di un banale platform tridimensionale, ma un vero e proprio mix riuscitissimo di altri generi tra cui stealth, corse, avventura e altro ancora. Il grande difetto? Una telecamera imbarazzante.

Maui Mallard in Cold Shadow

Se siete appassionati di videogiochi Disney, difficilmente non avrete mai sentito parlare di Maui Mallard in Cold Shadow. Ritenuto erroneamente da molti un gioco su Paperino (non ve ne facciamo una colpa: in Italia venne messo in commercio con il titolo di Paperino in Cold Shadow, anche se si tratta di un personaggio inedito), si tratta di un platform intenso e artisticamente sublime.

Maui è un celebre detective che sta indagando sulla scomparsa di Shaduhm Shaduhm, ma scopre ben presto che non potrà riuscirci con le sue sole forze. Proprio per questo, nel corso dell’avventura acquisirà alcuni speciali poteri ninja, che consentiranno al gameplay di offrire una buona varietà negli attacchi. Una piccola perla del mondo Disney, che non ha però mai avuto un seguito.

Paperino: Operazione Papero?!

Noto anche come Donal Duck: Quack Attack negli altri paesi, Paperino: Operazione Papero?! rappresentò la prima e divertente incursione di Paperino nel mondo delle tre dimensioni, con un platform lineare in stile Crash Bandicoot.

Sviluppato da Ubisoft inizialmente con l’idea di creare una sorta di spin-off di DuckTales (i personaggi e la città di Paperopoli riflettono il design scelto per la serie animata degli anni ’80), in Paperino: Operazione Papero?! l’obiettivo era salvare Paperina dalle grinfie di Merlock (già antagonista di Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta), percorrendo una serie di livelli che lo condurranno verso il suo obiettivo.

Quackshot

Quackshot era il punto di contatto tra Paperino e Super Mario. Nel 1991, anno di uscita del gioco, gli occhi degli appassionati Disney erano ancora tutti per Castle of Illusion, e proprio per questo passò in sordina. Errore madornale, anche se il titolo non è propriamente perfetto.

Peccato infatti per la fisica non all’altezza, cosa che in un platform è uno degli elementi cardine, ma Quackshot aveva comunque i suoi pregi. I giocatori dovevano gestire al meglio le armi e riuscire a raggiungere nuove aree, con la possibilità inoltre di giocare a scelta qualsiasi livello, senza la necessità di seguire un ordine lineare.

Split/Second Velocity

C’è stato un momento nel quale Disney ha cercato prepotentemente di entrare nel mondo dei videogiochi di corse arcade, tra Need for Speed e Burnout. Split/Second Velocity ci è andato molto vicino, anche se sfortunatamente si è trattato di un fuoco di paglia.

Un gran peccato, perché il titolo sviluppato da Black Rock Studio e Sumo Digital aveva tutte le carte in regola per esplodere, nel vero senso della parola: il gioco sapeva raggiungere grandissimi picchi qualitativi nella rappresentazione delle adrenaliniche e tesissime corse in auto, con tanto di danni ed effetti pirotecnici a ogni gara. Un grande gioco, ma anche un grande rimpianto.

Toy Story 2: Buzz Lightyear to the Rescue

Quando Pixar stava consolidando la sua potenza come nuovo punto di riferimento dell’animazione, in occasione dell’uscita di Toy Story 2 arrivò un tie in tra i più divertenti e riusciti di sempre, quasi quanto Toy Story 3 nell’era PS3 e Xbox 360.

Toy Story 2: Buzz Lightyear to the Rescue è infatti un platform tridimensionale ricco di pericoli e attività, con livelli liberamente esplorabili e tantissimi riferimenti ai film. Si partiva dalla casa di Andy e, nel tentativo di salvare Woody, si arrivava fino allo scontro col perfido Rusty Pete.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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