Nintendo ha finalmente pubblicato le prime specifiche tecniche ufficiali della sua nuova console ibrida, Switch 2. Tuttavia, come spesso accade con l’azienda di Kyoto, i dettagli sono selettivi. La casa della grande N come sappiamo ha abbandonato da tempo la corsa alla potenza contro Sony e Microsoft, ma in assenza di informazioni ufficiali complete, i leak e le anticipazioni hanno riempito il vuoto. Ora però possiamo delineare un quadro quasi definitivo dell’hardware, comprese alcune limitazioni con cui gli sviluppatori dovranno confrontarsi.
Al centro dell’attenzione c’è il nuovo processore T239, sviluppato in collaborazione con Nvidia. Diversamente dalla prima Switch, che utilizzava un Tegra X1 praticamente standard, la nuova generazione integra un SoC progettato su misura per Nintendo. Alcuni elementi erano già trapelati in passato, ma oggi emergono dettagli più precisi.
Il cuore della Switch 2 è una CPU basata su otto core ARM Cortex A78C, compatibile con il set di istruzioni ARMv8 a 64 bit e con estensioni crittografiche. Il supporto a 32 bit è assente. Ogni core dispone di 64KB di cache L1 (istruzioni e dati), mentre la cache L2 è di 256KB per core. Tutti e otto i core condividono inoltre 4MB di cache L3.
Nintendo ha confermato le frequenze: 1100 MHz in modalità portatile e 998 MHz in modalità docked, con un massimo teorico di 1,7 GHz. Due core sono riservati al sistema operativo, lasciando sei a disposizione degli sviluppatori.
La GPU di Switch 2 adotta l’architettura Ampere, la stessa alla base della serie RTX 30 di Nvidia. Si parla di 1536 CUDA cores e clock a 561 MHz in portatile e 1007 MHz in modalità docked, con un picco teorico di 1,4 GHz. Nintendo afferma che la console raggiunge i 3,072 TFLOPs in modalità docked, un netto salto rispetto agli 0,393 TFLOPs della Switch originale. Tuttavia, come sempre, sarà la qualità dei giochi a determinare il vero impatto grafico.
Switch 2 supporta anche il ray tracing (fino a 20 gigaray/s in docked) e DLSS, inclusi i profili DLSS 1x, 2x, 3x e DLAA, confermati da sviluppatori come CD Projekt RED e Capcom.
La console dispone di 12 GB di memoria LPDDR5X, con una larghezza di banda di 102 GB/s in modalità docked e 68 GB/s in portatile. Di questi, 3 GB sono riservati al sistema operativo, mentre 9 GB restano a disposizione degli sviluppatori, un notevole miglioramento rispetto ai 3,2 GB su 4 GB totali della prima Switch.
Lo storage interno è stato potenziato con 256 GB di memoria UFS, espandibile tramite MicroSD Express fino a 2 TB. In aggiunta, Nintendo ha implementato un motore hardware per la decompressione dei file (FDE), pensato per gestire più velocemente i contenuti compressi, migliorando tempi di caricamento e consumi energetici.
Il display di Switch 2 sarà un LCD da 7,9 pollici, risoluzione 1080p, con supporto HDR10, VRR fino a 120 Hz e touchscreen capacitivo a dieci punti. Tuttavia, il VRR è disponibile solo sullo schermo integrato: attualmente non è supportato via HDMI, probabilmente a causa delle limitazioni del convertitore DisplayPort-HDMI del dock.
Un dettaglio interessante riguarda il sistema di chat vocale, che impatta in modo significativo sulle risorse. Nintendo fornisce un tool di simulazione per consentire ai developer di testare eventuali colli di bottiglia legati alla latenza e all’uso della cache L3.
In conclusione possiamo dire che la maggior parte delle indiscrezioni, alcune risalenti al 2021, si sono rivelate corrette.
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