Home Videogiochi Recensioni [Recensione] The Lord of The Rings: Gollum

[Recensione] The Lord of The Rings: Gollum

E’ stata una lunga attesa quella per questo titolo che prende ispirazione dalla più celebre opera di Tolkien: Il Signore Degli Anelli, un enorme universo letterario e cinematografico, oltre che videoludico, venerato dai fan del fantasy; un grande peso però, che non tutti potrebbero sostenere, ne parliamo meglio in questa recensione.

Lord of The Rings: Gollum esce ufficialmente oggi su tutte le piattaforme, raccontando la storia di Gollum, uno dei personaggi più interessanti dell’omonima opera, e di come ci si allaccia agli avvenimenti che porteranno alla distruzione dell’Unico Anello.

Versione provata: PS5.

GLI OCCHI DI UN OSSERVATORE

Il gioco tratta uno sguardo sulla vita di Gollum (o Smeagol), durante la porzione di storia in cui lascia le Montagne Nebbiose, fino agli avvenimenti che lo conducono da una prigionia ad un’altra, destreggiandosi all’interno delle terre di Mordor in cerca dell’Unico Anello, rubato anni addietro da Bilbo Beggins, a cui Gollum giura vendetta.

La fedeltà è ai massimi livelli, grazie anche all’intervento di esperti del settore, con il libro originale di Tolkien: nessuna distorsione degna di nota dell’opera classica, tranne ovvi pretesti di trama per rendere il titolo godibile, e un comparto narrativo soddisfacente, con tanto di ottima riproduzione dell’atmosfera che permea la Terra di Mezzo, dalle creature disseminate in giro al paesaggio distrutto dall’impronta di Sauron e dei suoi seguaci.

Un personaggio come Gollum è difficile da rappresentare ed interpretare al meglio, soprattutto in forma videoludica, tuttavia, rende molto bene il lavoro svolto su di lui dagli sviluppatori, riuscendo a farci immedesimare con questo solitario essere che tutti abbiamo imparato a conoscere; si riesce a percepire ogni suo pensiero diviso a metà tra il suo lato ancora “umano” e quello corrotto dall’Anello, gestibili tramite un sistema di decisioni tra scelte morali che ci verranno poste durante l’avventura.

TUTTO IL RESTO… DA DIMENTICARE

Il gameplay si basa principalmente su un sistema di arrampicate, parkour e sezioni stealth, fermandosi purtroppo a pochi aspetti effettivamente buoni.

Ciò che ha diviso le nostre opinioni è stato proprio il sistema di gioco in sé, a causa di un lato tecnico mal gestito e poco originale e di animazioni che hanno fatto crollare le aspettative che i fan avevano nella resa grafica, dovute proprio ai movimenti fatti da Gollum: i salti e la corsa sono poco coordinati ma soprattutto impacciati, rendendo il personaggio macchinoso da muovere su piccole e grandi aree, la telecamera si trova spesso in posizioni scomode da manovrare e, inoltre, nell’animazione di movimento non si avverte un vero e proprio realismo, incorrendo in evidenti mancanze tecniche proprio sulla camminata primitiva di Smeagol.

Non mancano inoltre dei cali di FPS che pregiudicano l’esperienza di gioco, portando il giocatore a doversi fermare in diversi punti per “riprendere fiato”, cosa che non cambia nemmeno andando a ritoccare le impostazioni grafiche di PS5: non vi è infatti alcun cambiamento tra le modalità “qualità” e “performance”, le quali non variano all’atto pratico; l’unica svolta dal punto di vista grafico riguarda l’utilizzo del Ray Tracing, che però peggiora solo la situazione FPS.

Rimane comunque un titolo giocabile e che consente in maniera sufficiente di seguire la trama generale in tranquillità, senza però troppe pretese e passando sopra a diversi bug che lascerebbero pensare di trovarsi di fronte ad un prodotto incompleto.

Riassumendo, il gioco non eccelle in nessun campo in particolare, rimanendo comunque godibile ma senza specialità uniche che lo contraddistinguono da titoli della stessa branchia, cosa che lo penalizza per le potenzialità a cui aspirava.

PUNTI DI FORZA

  • Interessante spunto di trama, tratta dai libri
  • Fedele ricostruzione dell’atmosfera di Mordor
  • Personaggi ben rappresentati

PUNTI DEBOLI

  • Animazioni mal rese
  • Diversi cali di FPS
  • Personaggio macchinoso da manovrare
  • Nessuna differenza tra modalità “qualità” e “performance” su PS5

Nonostante alcune magagne tecniche, il gioco si fa apprezzare, soprattutto se a giocarlo è un fan dell’universo di Tolkien, prendendo spunto da racconti unicamente scritti nei libri e mai raccontati nei film, da un punto di vista che ha tutto da dire, anche se fatto in maniera non pienamente accettabile; con musiche e atmosfera in pieno stile terra di mezzo, ci siamo trovati a nostro agio nella storia messa in campo dagli sviluppatori, tuttavia siamo rimasti interdetti dalle performance che, sicuramente, potevano essere migliori.

Ringraziamo Daedalic Entertainment per il codice fornito per la review.

Scritto da
Marco "Connor" Corazza

Videogiocatore dall'infanzia, dalla fine degli anni '90, fino ad arrivare ai titoli più recenti. Dal PC alla console, una vita basata su questo mondo, appassionato di trame fitte e giochi in team.

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