Con un’eredità che ha plasmato l’industria videoludica per oltre trent’anni, Hideo Kojima continua a sorprendere. E ora, con un gesto tanto simbolico quanto strategico, guarda oltre il proprio tempo.
Il leggendario game designer giapponese, celebre per opere come Metal Gear e Death Stranding, ha recentemente rivelato di aver preparato una sorta di “testamento creativo“. Kojima ha affidato alla sua assistente personale una chiavetta USB contenente idee e concept per futuri progetti, con l’istruzione di aprirla solo dopo la sua scomparsa. L’obiettivo è chiaro: assicurarsi che Kojima Productions possa continuare a creare seguendo la sua visione, anche in sua assenza.
In un’intervista rilasciata a Edge Magazine, Kojima si è aperto su riflessioni intime legate alla salute e alla mortalità, in particolare dopo le difficoltà affrontate durante la pandemia di COVID-19. “Mi sono ammalato e non riuscivo a creare nulla“, ha raccontato. “Ho visto molte persone attorno a me andarsene. Sono stato costretto a confrontarmi con la morte“.
Classe 1963, Kojima compirà 62 anni quest’anno. Sebbene non abbia intenzione di rallentare, è consapevole che il tempo potrebbe non essere dalla sua parte. “Mi sono chiesto: quanti anni mi restano per fare giochi o film? Forse dieci?”
Nel 2015 ha fondato Kojima Productions come studio indipendente, dopo la lunga militanza in Konami, e da allora ha continuato a innovare il linguaggio del videogioco. Il secondo capitolo di Death Stranding è atteso per il mese prossimo, ulteriore testimonianza di una creatività ancora in pieno fermento.
“Non voglio che il mio studio si limiti a gestire le IP esistenti“, ha dichiarato. “Spero che possano continuare a creare anche dopo di me“.
Un lascito che, sebbene ancora solo virtuale, è già entrato nella leggenda.
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