È ormai risaputo come la storica casa di Ubisoft attualmente non stia godendo di una ottima salute, soprattutto di recente a causa di alcuni grossi flop che hanno messo in difficoltà il benessere finanziario dell’azienda.
Non c’è inoltre da stupirsi se dicessimo che Ubisoft poneva molta fiducia nei titoli recentemente rilasciati sul mercato, anche se pensiamo che quest’ultimi fossero legati ad alcuni dei brand più redditizi del pianeta, come Star Wars e Avatar. Nonostante la fama affermata di questi acclamati franchise, presi in prestito dalla compagnia francese per realizzare i propri giochi, essi non sono riusciti del tutto a convincere l’utenza, deludendo le aspettative dei giocatori.
Nell’ultimo anno fiscale l’azienda ha registrato perdite che ammontano a 159 milioni di euro, pur considerando l’ottimo successo, soprattutto negli Stati Uniti, dell’ultimo capitolo di Assasin’s Creed ambientato nell’antico Giappone.
Specificatamente Ubisoft avrebbe registrato ricavi in calo del 17,5% giungendo a 1,9 miliardi di euro, mentre le vendite dei giochi al 20% anch’essi in calo per un totale di 1,8 milardi di euro.
C’è anche da dire che il debito dell’azienda francese, il quale ammontava a 1,4 miliardi di euro attorno al Settembre dell’anno scorso, è ora calato a 885 milioni di euro.
Per cercare di di rimettersi in sesto e competere all’interno di un’industria che può essere a tratti spietata, Ubisoft attualmente è in cerca di nuove strategie di mercato al fine di mettere al centro, ora come non mai, la qualità dei propri giochi, magari assumendo un buon game designer o anche resuscitando alcune serie storiche molto apprezzate dai fan, come ad esempio la saga di Rayman.
Speriamo almeno che tutto questo abbia potuto dare una scossa a quella tanto amata software house che in passato ha saputo regalarci alcuni dei videogiochi più belli delle scorse generazioni, come i Far Cry, i primi Assassin’s Creed e quel gioellino, spesso dimenticato, di Beyon Good and Evil.
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