Nonostante una odissea di sviluppo costellata da centinaia di milioni di dollari elargiti con fiducia dal crowdfunding, Star Citizen si ritrova ancora una volta al centro di un’aspra tempesta. Questa volta, a scatenare l’indignazione della community sono i “Flight Blade”, inediti potenziamenti per le navi spaziali introdotti con l’ultimo aggiornamento del 15 maggio.
Come riportato da Game Rant, questi nuovi componenti promettono di plasmare l’anima avionica dei vascelli interstellari, offrendo ai piloti la scelta cruciale tra una velocità fulminea e una manovrabilità chirurgica. Fin qui, nulla di inedito per gli esploratori virtuali abituati ai mondi di Elite Dangerous o Starfield, dove simili opzioni sono un diritto acquisito.
La doccia fredda, però, arriva con il prezzo: in Star Citizen, i Flight Blade non sono un dono, ma un lusso, con un costo che oscilla tra i 14,99 e i 34,99 dollari, scalando in base alla stazza e alla classe del proprio veicolo spaziale. Una mossa che ha immediatamente innescato una ondata di furia tra gli utenti.
Forum e social media sono diventati l’eco di accuse feroci contro gli sviluppatori, bollati come fautori di spietate strategie di microtransazione. Il timore serpeggiante è che il nuovo sistema si traduca in un palese “pay-to-win”, alterando l’equilibrio delicato e l’essenza di esplorazione condivisa che dovrebbero definire l’esperienza di gioco.
La protesta ha raggiunto una intensità tale da costringere Tyler Witkin, Community Director di Cloud Imperium, a intervenire pubblicamente:
Ascoltiamo attentamente i vostri suggerimenti e ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito a sollevare la questione, specie coloro che lo hanno fatto in modo costruttivo.
E una parziale tregua sembra profilarsi all’orizzonte. Witkin ha annunciato che, a partire da giugno 2025, le Flight Blade potranno essere acquisite anche con la valuta di gioco, aprendo un varco per chi non desidera – o non può – investire ulteriori denari reali.
Tuttavia, il malcontento persistente suggerisce che la ferita è più profonda di un singolo oggetto a pagamento. Per molti, la vera questione è l’architettura economica di Star Citizen stessa, un terreno fertile per dubbi e frustrazioni. A oltre un decennio dall’alba del suo sviluppo e con un tesoro di finanziamenti nelle casse, il progetto continua a danzare su un confine incerto tra un’ambizione sconfinata e una realtà commerciale sempre più controversa.
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