Negli ultimi giorni, tra annunci ufficiali e indiscrezioni, il futuro di Xbox ha generato un’ondata di preoccupazioni tra i fan. Al centro del dibattito, l’ipotesi che la prossima generazione della console di Microsoft possa assomigliare più a un PC portatile (come l’ASUS ROG Ally) e non garantire la compatibilità con i giochi delle precedenti console.
Il timore è cresciuto dopo l’annuncio dell’ASUS ROG Xbox Ally durante l’Xbox Games Showcase 2025, seguito da un’indiscrezione del giornalista Tom Warren di The Verge, secondo cui Microsoft starebbe valutando di consentire ai produttori OEM, come ASUS, di realizzare versioni alternative della futura console.
A placare gli animi è però intervenuto Jez Corden di Windows Central, che nel podcast Xbox Two ha assicurato che la retrocompatibilità sarà preservata a livello hardware, senza necessità di emulazione:
La prossima console sarà in grado di far girare i giochi di Xbox One, Series X|S e persino quelli inclusi nel programma di retrocompatibilità per Xbox 360. Tutto ciò che avete acquistato sulle console attuali continuerà a funzionare.
Corden ha anche sottolineato le incertezze nella comunicazione di Microsoft, spiegando che la diffidenza dei fan nasce da dichiarazioni passate poi smentite. Tuttavia, ha ribadito che l’azienda continuerà a produrre hardware proprio, accanto a eventuali dispositivi sviluppati da terze parti, come anticipato da Warren.
Nonostante le speculazioni, la retrocompatibilità resta uno dei punti di forza più apprezzati dell’ecosistema Xbox, e Microsoft sembra intenzionata a preservarla anche nella prossima generazione.
La nuova console è attesa entro un paio d’anni. Microsoft ha promesso “il più grande salto tecnologico tra due generazioni”, una dichiarazione ambiziosa che, se confermata, potrebbe ridefinire il futuro del gaming su console.
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