Quando, nel 2022, PowerWash Simulator fece il suo debutto, pochi si sarebbero aspettati che un titolo basato sull’uso di una semplice idropulitrice potesse conquistare milioni di giocatori. Eppure, l’idea di eliminare lo sporco da ogni superficie, con la calma e la precisione di un artigiano zen, si rivelò sorprendentemente terapeutica, complice anche la quantità di DLC pubblicati nel tempo.
Come accade spesso ai progetti di successo, gli sviluppatori non si sono adagiati sugli allori, avviando subito i lavori su un seguito. PowerWash Simulator 2 eredita quella formula e la porta a un livello superiore, introducendo miglioramenti tecnici, nuove modalità e una maggiore attenzione alla cooperazione e alla personalizzazione.
Il sequel firmato FuturLab non è semplicemente “più grande e più pulito”: è un titolo che amplia la filosofia del franchise, trasformando l’atto del lavaggio in un’esperienza rilassante ma più profonda e strutturata. Le nuove ambientazioni, ricche di dettagli, e le missioni cooperative dedicate a squadre di lavatori digitali puntano tutte verso un obiettivo preciso: farci dimenticare il mondo reale, almeno per il tempo necessario a rimuovere l’ultima macchia di fango da un camper o da una scultura monumentale.
In un mercato videoludico dominato da azione, rumore e velocità, PowerWash Simulator 2 propone ancora una volta qualcosa di raro: la pace nel caos, la soddisfazione del “prima e dopo” e quel senso di ordine che solo un getto d’acqua ad alta pressione riesce a trasmettere. Ma la nuova formula sarà riuscita a migliorare l’originale senza intaccarne la magia rilassante? Scopriamolo nella nostra recensione.
Versione provata: PlayStation 5 Pro
La classe è acqua
Come nel primo capitolo, ogni incarico della “campagna” ha un unico obiettivo: ripulire tutto e riportare l’ambiente allo stato originario. Nel corso della sorprendentemente longeva modalità carriera, il giocatore ha lo scopo di far crescere la propria piccola impresa, accettando incarichi su edifici, veicoli e superfici di ogni genere, investendo i guadagni in idropulitrici migliori, ugelli di precisione e detergenti dedicati. Con il passare del tempo, la sensazione di routine si trasforma in un ritmo meditativo, dove ogni colpo d’acqua diventa parte di un rituale rilassante. Non c’è pressione, non ci sono timer, solo la calma soddisfazione di vedere il mondo tornare lentamente alla sua purezza originaria.
Il ritmo operativo resta ovviamente invariato: si comincia con l’ugello più ampio di quelli disponibili per rimuovere grandi porzioni di sporco, per poi passare a un getto più concentrato e aggressivo quando serve agire sui componenti più ostinati. Licheni, muschio, ruggine e calcare restano i principali nemici del perfetto lavatore. La formula è la definizione stessa di “lavare e ripetere”: poca sfida, ma grande soddisfazione metodica, amplificata dal suono costante e rilassante dell’acqua che scorre, quasi terapeutico nel suo monotono fluire.
Come è facile intuire, il ciclo di gioco è identico al primo capitolo, ma continua a risultare appagante. Vedere un tetto di trenta metri quadrati tornare piano piano a splendere restituisce una sensazione di ordine e calma difficilmente replicabile. Ogni superficie ripulita regala un senso di controllo e armonia, come se l’acqua avesse davvero il potere di rimettere a posto le cose. Fortunatamente, però, FuturLab ha introdotto alcune novità degne di nota per cercare di rinfrescare il più possibile l’esperienza, dimostrando una cura notevole nell’ascoltare i feedback dei giocatori più appassionati.
Metti la cera, togli la cera
PowerWash Simulator 2 conserva infatti l’essenza del predecessore ma, come si diceva poco sopra, introduce diverse migliorie, sia nei contenuti sia nelle meccaniche. La prima novità è la base operativa, ora completamente esplorabile e personalizzabile con oggetti acquistabili nel negozio interno (che non prevede microtransazioni in denaro reale). Nuovi strumenti di pulizia arricchiscono poi l’offerta, come la lucidatrice circolare e gli ugelli turbo, ideali per affrontare le situazioni più incrostate.
Il team inglese ha puntato poi molto sul miglioramento della qualità della vita. Ora completare un livello richiede meno passaggi superflui: l’aggancio di prolunghe o serbatoi avviene con la semplice pressione di un tasto, senza dover aprire continuamente i menu. L’esperienza risulta così più fluida e immersiva, con meno interruzioni e più tempo per godersi il cuore del gameplay. Inoltre, la possibilità di giocare in quattro, online o in locale tramite schermo condiviso (ovviamente in questo caso in due), aumenta il ritmo e la cooperazione, rendendo le sessioni più brevi, dinamiche e divertenti. Anche la pulizia degli oggetti è diventata più permissiva: non serve più eliminare fino all’ultimo millimetro di sporco, e ciò rende il tutto più naturale, realistico e meno frustrante, senza compromettere la precisione per chi ama la perfezione assoluta.
Le novità, tuttavia, finiscono qui. Il gameplay rimane sostanzialmente identico, così come la struttura generale. Oltre alla modalità campagna e al gioco libero, la produzione britannica non offre altro: le sfide presenti in origine sono per ora assenti, limitando in parte la varietà, pur restando solida nella sua longeva carriera. È una formula che funziona e che non osa cambiare troppo, consapevole che la sua forza risiede nella semplicità e nella tranquillità che riesce a trasmettere.
Tecnicamente scintillante?
Dal punto di vista artistico, il gioco è praticamente un copia-incolla rispetto a quanto già visto anni or sono. L’estetica degli scenari è infatti minimale e si concentra quasi unicamente sulle superfici che necessitano l’intervento dell’operatore. La resa fisica dell’acqua appare invece più convincente e definita, così come il comparto illuminazione: la rifrazione della luce sui materiali puliti è più che soddisfacente e riesce a trasmettere un insperato feedback dell’ambiente circostante. Anche i colori risultano leggermente più saturi e vivi, donando agli scenari un tocco più realistico e piacevole. Tecnicamente parlando, il framerate si comporta tutto sommato bene, senza grossi intoppi anche nelle situazioni più concitate o con altri giocatori presenti (anche se le animazioni dei personaggi talvolta fanno scappare qualche sorriso).
Nel complesso, PowerWash Simulator 2 conferma quindi quanto di buono già fatto dal primo capitolo, offrendo un’esperienza ancora rilassante, quasi zen, che invita alla calma e alla precisione. Non è un titolo rivoluzionario, ma sa esattamente cosa vuole essere, e lo fa con una limpidezza cristallina, proprio come l’acqua che rappresenta la sua vera protagonista.

Riassunto
Riassunto
Squadra che vince, non si cambia. PowerWash Simulator 2 affina quanto di già buono fatto in passato, presentando un'esperienza rilassante ed appagante. L'unica remora è la mancata sperimentazione da parte di FuturLab in termini di novità di gameplay.
Pro
Rilassante e soddisfacente Affina alcune meccaniche del passato Finalmente la cooperativa locale e online per 4 giocatoriContro
Tranne la modalità carriera non vi è altro- Valutazione8
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