Home Cinema Futurama “Best of” | Cervello grosso, scarpa fine (3×07)

Futurama “Best of” | Cervello grosso, scarpa fine (3×07)

In occasione del (terzo) revival di Futurama, che debutterà il 24 luglio con episodi inediti su Disney+, abbiamo deciso di ripercorrere alcuni dei migliori momenti che la serie comedy animata di Matt Groening ha saputo regalarci in tutti questi anni. Nel caso vogliate recuperare gli episodi su Disney+, abbiamo utilizzato per convenienza la suddivisione in stagioni adottata dalla piattaforma.

Futurama non è solo commozione e sentimento, come abbiamo raccontato in occasione de Il quadrifoglio, Muta come un pesce e Cuore di cane. La serie animata di Matt Groening è anche e soprattutto divertimento, citazionismo e situazioni fuori dal normale. E proprio grazie al contesto del futuro lontano, delle razze aliene e delle tecnologie impossibili, nasce uno degli episodi più geniali mai visti fino a oggi nella serie.

Il tutto parte da un retcon, un geniale retcon per la precisione, che ha come protagonista Mordicchio. Il simpatico esserino alieno, apparso per la prima volta nell’episodio 1×04 L’amore perduto nello spazio, era sempre stato presentato fino a quel momento come un personaggio di contorno, legato solo, in qualche modo, alla famosa Materia Nera che viene utilizzata come propellente per i motori delle astronavi.

In varie occasioni gli sceneggiatori lo reinterpreteranno, come in occasione del terzo film Il gioco di Bender nel quale Mamma lo ha imprigionato nella sua miniera di Materia Nera per proseguire nel suo dominio assoluto dei combustibili. Forse ricordate cosa accadde: la cricca della Planet Express riuscì a rendere inutile tutta la Materia Nera dell’universo, spingendo a sviluppare un sistema di propulsione che sfrutta come combustibile l’olio di balena. Poteva andare meglio.

In merito a Mordicchio, la prima occasione di rivalsa arriva proprio nella terza stagione. L’alieno, dopo aver sfigurato in un concorso di animali nel quale Zoidberg si finge un normale crostaceo per portare a casa un po’ di cibo per cani (missione persa in partenza, contro l’Ipnorospo), rivela a Leela non solo di poter parlare, ma di appartenere inoltre a una razza, i Mordicchiani, che esistono sin dall’alba dell’universo e sono in perenne lotta contro i maligni Cervelli. Queste bizzarre forme di vita, che hanno appunto la forma di un cervello, viaggiano di pianeta in pianeta per assorbire e immagazzinare conoscenze, lasciando dietro di essi solo morte e distruzione. E ora, chiaramente, puntano alla Terra.

Quello che segue, nella seconda parte dell’episodio, è un mix di follia e risate continue. Tra i Cervelli che stanno velocemente intontendo tutte le persone della Terra (anche Bender ne è colpito, vai a capire perché!) e Fry che riesce a essere abbattuto persino da un piccione, Leela riceve dai Mordicchiani il compito di tornare sul pianeta e proteggere a tutti i costi l’unica speranza per sconfiggere i Cervelli: proprio Fry. Essendo sprovvisto delle onde cerebrali delta (il motivo verrà approfondito nella seconda parte di questa guerra tra i Mordicchiani e i Cervelli, nell’episodio 5×08 Il perché di Fry), il ragazzo è infatti l’unica speranza dell’universo per fermare i folli esseri assetati di conoscenza.

Il paradosso è che proprio la conoscenza, se così possiamo dire, è quello che fermerà i Cervelli. Fry e Leela, ormai rincretinita una volta giunta sulla Terra, sfidano il leader dei Cervelli inviati sulla Terra a una sorta di battaglia di pensieri all’interno di celebri romanzi del passato come Moby Dick e Le avventure di Tom Sawyer, fino ad arrivare a un epilogo geniale: fuggito dalla prigione mentale del cervello, Fry sembra morire dopo essere stato schiacciato da una pesante libreria nella biblioteca, tra le risate compiaciute del Cervello. Tutto questo è però un clamoroso inganno orchestrato proprio da Fry, che a sorpresa ha ribaltato la situazione peggio di Alessandro Borghese e ha intrappolato a sua volta il Cervello nel suo racconto, convincendolo così ad abbandonare per sempre la Terra e i suoi propositi di conquista.

Non c’è una chiave di volta o un finale a sorpresa, oltre a questo. Nessuna lacrima, nessun risvolto che tocca il cuore, ma solo tante risate. Futurama è stato, e speriamo sarà ancora, anche così, ossia una comedy animata brillante e capace di costruire storie esilaranti nel solo arco dei venti minuti che compongono ogni singolo episodio. Ce ne fossero di più, di serie come questa…

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Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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