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Jurassic World – Recensione

Non si può sopprimere un istinto vecchio di 65 milioni di anni.

La prossima volta tutto si può correggere; la creazione è un atto di assoluta volontà, la prossima volta sarà impeccabile.

Nel 1993 Steven Spielberg e la Universal stupiscono l’intero mondo con quello che diventerà una delle pietre miliari della storia del cinema, Jurassic Park. Ispirato al romanzo di Michael Crichton Il Mondo Perduto, Jurassic Park narra del grande progetto di un miliardario, John Hammond, per un suo personalissimo sogno: clonare i dinosauri, la specie dominante sul pianeta nel Mesozoico, e creare un maestoso parco a tema su Isla Nublar, a largo di Costa Rica. Inutile dire che le cose non andarono come previsto: tra inganni e incidenti, il parco chiuse ancor prima di aprire.

Quest’anno, invece, la Universal ci propone, sotto la sapiente regia di Colin Trevorrow, una visione differente: e se il parco fosse stato veramente aperto? Ecco, dunque, Jurassic World.

Jurassic World è la realizzazione del sogno di Hammond. Isla Nublar è stata trasformata in un enorme parco dei dinosauri, nei quali i bambini, i ragazzi e gli adulti possono divertirsi, esplorare la natura e addirittura entrare a contatto con i dinosauri stessi. Entrate record, affluenza di 20 mila persone al giorno. Tutto rose e fiori, questo finchè il proprietario del parco, tale Simon Masrani, decide che vuole osare di più. Un nuovo dinosauro, un’attrazione che faccia dimenticare gli ormai antiquati T-Rex e Velociraptor, che a quanto pare non interessano più alla gente (certo, cloni degli esseri viventi vissuti 65 milioni di anni fa e dopo appena 20 anni alla gente non interessa più guardarli da vicino…ma fa lo stesso), e che possa ridonare linfa al Jurassic World, per farlo tornare al centro dei riflettori e all’occhio di finanziatori importanti. L’Indomius Rex, possente creatura frutto degli esperimenti della inGEN, sarà ovviamente l’inizio dei disastri per il parco, e toccherà al buon Owen Grady (Chris Pratt) e a Cleare Dearing (Bryce Dallas Howard) cercare di rimettere le cose a posto. Non vi sveliamo, ovviamente il finale. Vi basti sapere che una frase pronunciata da Cleare sarà incredibilmente azzeccata:

Non riapriremo mai più.

Ciò che Spielberg ci aveva mostrato in Jurassic Park, tutte le paure e i timori dei vari esperti rimasti coinvolti negli incidenti del parco, sembrano essere stati clamorosamente dimenticati dalla dirigenza della inGEN, che guardacaso aveva già fallito nella spedizione presso Isla Sorna (ambientazione de Il Mondo Peduto – Jurassic Park e dell’infausto Jurassic Park III). Di fronte ai soldi, però, si sa: tutto è concesso. E dunque ecco rinascere dalle ceneri del parco il Jurassic World, il parco che sembra davvero essere perfetto finchè l’uomo, per citare nuovamente il primo film, non inizia a fare Dio e a giocare con la creazione.

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E’ fuori discussione il fatto che parte della magia del primo indimenticabile film si sia persa. Cosa assolutamente naturale: sono passati 22 anni, Jurassic Park rimane nella storia del cinema, mentre Jurassic World ha il gravoso compito dei sequel, ovvero omaggiare il capostipite ma allo stesso tempo proporre un prodotto per essere ricordato. Come dicevamo, la magia della novità e della spettacolarità si è un pò persa, ma il film resta comunque un buon prodotto, forse influenzato oltre al limite da quello che il cinema hollywoodiano chiede ai giorni nostri. Sono sicuro, infatti, che Spielberg difficilmente avrebbe accettato alcuni intermezzi comici (che restano comunque pochissimi all’interno del film), ma il cinema dal 1993 si è evoluto, e conseguentemente anche Jurassic World si è adattato alla modernità. Ne è un esempio lampante Owen, coraggioso, simpatico, rubacuori, prestante e che sembra poter fare tutto quello che vuole (un pò lo Star Lord del Jurassic World, non a caso Chris Pratt è lo stesso attore di Guardiani della Galassia), che deve proteggere non solo la deboluccia Cleare, ma anche i nipotini della donna (che sembrano essere una costante nei film di Jurassic Park: quando arrivano i nipoti di qualcuno, potete stare sicuri che succederà qualcosa di grave nel parco).

Qualche perplessità su alcune scelte. Owen potrà essere coraggioso e intelligente quanto si vuole, ma siamo davvero sicuri che si possano addestrare i Velociraptor, tra gli animali più pericolosi mai vissuti sulla Terra? Evidentemente sì, e ci sono persone che stanno seriamente pensando di utilizzare questi dinosauri come armi belliche. Non posso che ritenermi oltremodo soddisfatto del fatto che Trevorrow non abbia utilizzato il primordiale script di Jurassic Park 4 che si rumoreggia da anni in rete (il governo USA avrebbe ammaestrato i dinosauri ad usare armi da fuoco e questi si sarebbero ribellati…a voi i commenti), ma resta comunque un pò di amaro in bocca per l’idea dell’addestramento, che ritengo abbastanza fuori luogo. E rimane, nuovamente, il dubbio su quanto accaduto nel primo film: possibile che, dopo tutto quello che è accaduto 22 anni prima (le citazioni di Jurassic Park inserite all’inizio non sono casuali), ancora nessuno si sia reso conto che portare i dinosauri nella nostra epoca sia stata una pessima idea? Il buon John Hammond disse “la prossima volta sarà impeccabile“: bene, la prossima volta è arrivata. Ed è stata molto peggio della prima. L’unica cosa certa è questa: il parco non riaprirà più.

Non sappiamo se questo significherà una fine del franchise, personalmente ci credo poco. Non mi resta che augurarvi buona visione, Jurassic World è nelle sale di tutta Italia e merita di essere visto, sia dai nostalgici sia dai neofiti, che magari (sacrilegio) non hanno mai avuto l’occasione di vedere uno dei film della saga (se avete visto solo il 3° film, siete comunque considerati eretici).

PS: La colonna sonora, in buona parte ripresa dal primo film, mi ha fatto cadere più di una lacrimuccia per l’emozione.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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