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Monarch: Legacy of Monsters, la recensione della prima stagione

Mentre i film sul grande schermo si sono progressivamente spostati verso i combattimenti tra kaiju grandi quanto grattacieli (il prossimo Godzilla x Kong: Il nuovo impero sembra che non farà differenza, seguendo la strada già tracciata da Godzilla II e Godzilla Vs. Kong), Legendary ha scelto che c’è comunque spazio nel suo MonsterVerse per storie più intime e umane, anche se pur sempre ambientate in un mondo popolato da titaniche creature. Monarch: Legacy of Monsters non sarà la serie migliore del decennio, ma rappresenta un solidissimo prodotto con aspirazioni e intenti intriganti.

Lo show alterna i suoi episodi tra un passato abbastanza lontano, quegli anni ’50 nei quali l’organizzazione Monarch stava muovendo i primi passi, e un presente collocato nel 2015, poco dopo la battaglia tra Godzilla e i MUTO a San Francisco vista nel primo film del franchise. Seguendo il più classico esempio lostiano delle serie tv, anche in Monarch i flashback fungono da perno centrale della narrazione per comprendere le dinamiche attuali, e finiscono paradossalmente col rubare la scena in più occasioni. 

Per fortuna di Monarch, la storia nel presente è preda di Lee Shaw, il collante tra il passato e il presente. Il personaggio, interpretato da Kurt e suo figlio Wyatt Russell, fa squadra sia con il team degli anni ’50 che con quello attuale, concedendo il giusto parallelismo tra le due situazioni. Sebbene il leggendario attore sia il più noto tra tutti del cast, anche i giovani volti fanno abbastanza per catturare l’attenzione, frutto di una scrittura che mira saggiamente a conoscere molto di loro senza dimenticare che i fan del MonsterVerse sono qui anche per vedere kaiju che si picchiano a mani nude.

Anche così, Monarch raggiunge il più delle volte un buon equilibrio con la sua struttura, dimostrando che può funzionare bene. Seguendo i parallelismi, la trama continua in un crescendo intenso ed emozionante che culmina con gli ultimi due episodi, conditi da parecchi cliffhanger che portano anche a interessanti retroscena su quello che è l’universo narrativo del MonsterVerse. 

Gli incontri faccia a faccia con i titani, poi, sono la vera chicca, e ogni apparizione di Godzilla è resa come la creatura che è: grande, capace di incutere timore, ma allo stesso tempo maestosa. È elettrizzante, è come una forza della natura, e i personaggi, proprio come lo spettatore, non riescono a smettere di guardare. I Titani sono sicuramente la cosa migliore dello show, e per una serie incentrata su Monarch questo è un ovvio punto a favore. A posteriori, quanto potrebbe essere esaltante uno show ispirato a X-Files ma ambientato in questo universo?

Comunque, se la sfera mostruosa di Monarch è riuscita, questo è anche merito degli effetti speciali. I Titani sono bellissimi davedere, e le sequenze realizzate con un ampio utilizzo di CGI, non molte ma ben ragionate, restituiscono un risultato ottimale. 

Il finale di stagione (gli showrunner sono fiduciosi per un rinnovo) sa poi sorprendere. May, Cate e Kentaro, i giovani protagonisti delle vicende del presente, chiudono almeno per il momento i loro archi narrativi, dopo aver approfondito il loro passato e le relazioni che li legavano negli episodi precedenti. Allo stesso tempo anche Lee Shaw, personaggio che ha alternato l’incarnazione di un eroe positivo e un palese doppiogiochista che avesse un secondo fine oltre a quello visibile alla luce del sole.

Chi si perde un po’ col passare degli episodi è invece Cate Randa, quella che nelle intenzioni dello show è la vera protagonista. La sua personalità non subisce vere e proprie evoluzioni, e passa la quasi totalità del suo tempo a riversare la rabbia repressa per questa folle situazione ai suoi compagni, o costantemente confusa dagli accadimenti, senza mai cercare veramente di venirne a capo. Il fratellastro Kentaro, di ben altro spessore, è invece protagonista proprio nelle fasi finali di un intenso dialogo, oltre che di uno degli episodi più curiosi e introspettivi della stagione.

“Ciò che Monarch: Legacy of Monsters fa molto bene, soprattutto, è catapultare lo spettatore nella giusta atmosfera, in un mondo dove sì i mostri dominano ma nel quale a farla ancor più da padrone è la paura che qualcosa, di nuovo, possa andare storto.” Questo è quello che scrivevamo nella recensione dei primi due episodi. Ebbene, ci avevamo visto giusto.

4
Review Overview
Riassunto

La prima stagione di Monarch: Legacy of Monsters si conclude col botto, confermando la bontà del prodotto. Ora aspettiamo conferme sulla seconda stagione, ma soprattutto su Godzilla x Kong: Il nuovo impero, in uscita al cinema tra pochi mesi. È tempo per un nuovo re dei Titani? Forse i segreti di Monarch serviranno a qualcosa...

  • Giudizio complessivo4
Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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