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[Recensione] Jungle Cruise

Metti Dwayne Johnson, Emily Blunt e un’avventura nella foresta amazzonica alla ricerca dell’Albero della Vita. Il risultato è un film, diretto da Jaume Collet-Serra, che viaggia su un incessante ritmo in grado di mantenere un alto livello di concentrazione nello spettatore lungo l’intera durata della pellicola.

Jungle Cruise, prodotto Walt Disney, è disponibile a partire da domani (28 luglio) nelle sale italiane e dal 30 luglio in streaming su Disney+ con Accesso VIP. Vediamone le caratteristiche principali in questa recensione senza spoiler!

Trama

Il film è ambientato all’inizio del XX secolo e illustra la storia di Frank (Dwayne Johnson), capitano di un battello fluviale apparentemente sfornito, e una scienziata di nome Lily (Emily Blunt) la quale, in compagnia del fratello McGregor (Jack Whitehall), è alla ricerca di un leggendario Albero della Vita. L’intera storia di Jungle Cruise è basata infatti sulle leggende che si celano tra le fitte e rigogliose foreste da migliaia di anni: animali mitici, guerrieri locali e tortuosi fiumi che non sembrano avere fine. L’obiettivo principale è quindi quello di raggiungere i petali dell’Albero della Vita, i quali si ritiene possiedano straordinari poteri curativi in grado di cambiare il futuro della medicina. Oltre a dover combattere contro pericolosi animali selvatici a bordo de La Quila, il battello del capitano Frank, i tre dovranno affrontare una spedizione tedesca con il medesimo obiettivo di raggiungere l’Albero della Vita, così da poter debellare il nemico durante la Grande Guerra.

Lily, prima di partire per il sud America al fianco del fratello McGregor, ruba una misteriosa punta di freccia con il potere di indicare la strada verso l’Albero e successivamente risvegliare la pianta magica. Durante la loro epica avventura, Lily, Frank e McGregor saranno affiancati da un apparentemente violento giaguaro di nome Próxima, il quale aiuterà i tre avventurieri ad affrontare entità soprannaturali come antichi conquistatori non morti, oramai assorbiti dal potere della foresta. Il rapporto che si instaura tra il capitano e la scienziata è a primo acchito di profonda insicurezza a causa delle continue bugie raccontate da Frank, ma con il tempo i due imparano a conoscersi e a collaborare.

Il pericolo maggiore è l’animale più violento: l’uomo

Come se non bastassero i pericoli viventi (e non) della foresta, i tre devono fare i conti con il comandante di un sommergibile tedesco, il principe Joachim. L’uomo, che all’inizio tenta di comprare la punta di freccia, si ritrova a doverla strappare dalle mani di Lily a colpi di siluri e improbabili collaborazioni con… delle api. Il principe Joachim si rivela quindi il vero antagonista, e tenta in tutti i modi di recuperare i petali magici, presentandosi da subito in modo estremamente folle ma altrettanto determinato. In questo senso potremmo dire che Jungle Cruise mostra come, anche in un ambiente poco adatto all’uomo e apparentemente pericoloso per quest’ultimo, la minaccia più grande rimane l’uomo stesso.

Un’esperienza visiva intensa, al punto giusto

I colori presenti nelle immagini di Jungle Cruise sono abbastanza forti da poter trasmettere quella sensazione di adrenalina e avventura sulla quale l’intera pellicola cavalca, ma senza stancare troppo gli occhi. La ricostruzione scenica, che riprende un’attrazione di Disneyland situata ad Adventureland, è realizzata mischiando una morbidezza artistica che non annoia a una presenza di colori più energici nei momenti di maggiore spettacolo. Il film risulta quindi gradevole e riesce a non rendere banali le scene d’azione, mantenendo tuttavia la giusta dose di risate nei momenti di intermezzo.

Jungle Cruise è un film per famiglie che sa d’avventura, riesce a tenere attaccati allo schermo senza affaticare troppo la mente e gli occhi, trascinando lo spettatore lungo un’avventura ricca di pericoli e colpi di scena. Tra Jack, Lily e McGregor non si instaura un semplice rapporto di squadra, ma si crea un vero sentimento di affetto che va oltre qualsiasi obiettivo stabilito. Il film punta quindi molto sulla forza della collaborazione, che alla fine si rivela un mezzo per fondare nuovi e duraturi rapporti di amicizia. Buona visione!

Scritto da
Gianluca Rossi

Nei momenti in cui i miei pensieri riescono ad avere un senso logico può capitare che io scriva cose.

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