Home Cinema Sono talmente annoiato che ho guardato The Ferragnez 2, e ora vi beccate la recensione

Sono talmente annoiato che ho guardato The Ferragnez 2, e ora vi beccate la recensione

C’è un sottile filo conduttore che lega The Ferragnez, la serie tv dedicata a Chiara Ferragni e Fedez, con Fast X. No, non c’è nessun cameo a sorpresa di Dwayne Johnson nei panni di un Leone Lucia Ferragni proveniente dal futuro e pronto a fermare Papa Francesco prima di dare uno schiaffo alla turista cinese. Il filo che lega queste apparentemente distantissime produzioni, oltre naturalmente al dio denaro, è l’esplosione, e conseguente dilatazione, di un sentimento di familia messo in scena così realisticamente da non sembrarlo più.

Sì perché da un lato abbiamo Dominic Toretto (Vin Diesel), che dopo essere andato nello spazio ha una familia che ora conta qualcosa come 500 componenti ed è pronto a impedire l’esplosione del Vaticano per salvare il mondo, e dall’altra abbiamo Fedez (Fedez) e Chiara Ferragni (Chiara Ferragni) che devono rinsaldare il loro rapporto. Il mondo dei rotocalchi è stato bombardato per mesi dai presunti problemi della coppia, resi evidenti da quell’assolutamente non previsto slinguazzamento di Rosa Chemical a Sanremo, e tutta Italia è rimasta col fiato sospeso fino a quando Amazon non ha reso evidente, con la seconda stagione di The Ferragnez, che qualcosa in effetti non andava.

Ma è tutto vero? Qualcosa forse sì, qualcosa forse no, ma chissà cosa passa davvero nella testa della coppia più chiacchierata della penisola. L’importante è che se ne parli, e proprio lì va a parare questa nuova ondata di episodi che, dopo una prima stagione incentrata soprattutto sull’ambito professionale del duo (sì, ovviamente ho recuperato pure quella… la noia è difficile da battere), si lancia in quella che è una lunga terapia di coppia. Raccontata proprio come se Chiara e Fedez stessero parlando a uno spettatore che li può psicanalizzare e giudicare, quasi a cercare un rimedio per i loro problemi.

La cosa più folle di tutto questo è che fino a un certo punto, e vi posso assicurare che l’effetto degli oppiacei antidolorifici che prendevo ad aprile è già passato da settimane, la serie ha anche convinto. Ha ottenuto qualche ottimo spunto, ha fatto vedere qualche sprazzo di reale umanità da parte di queste due entità che aleggiano nell’etere. Perché in effetti tutto è costruito, e sapientemente, ad hoc per mostrare le fragilità di divinità che in realtà sono una donna e un uomo come tutti noi, quasi come se a dirigere il tutto ci fosse Zack Snyder che si è però ricordato di non inserire flashforward dei 18 film successivi dove nel frattempo Vittoria è diventare Presidente degli USA dopo aver battuto la testa fluttuante di Richard Nixon.

Il problema è che arrivati a un certo punto la serie vuole essere talmente realistica, vuole fare la tv-verità, che fa un giro talmente largo e finisce col diventare quasi patetica, o comunque eccessivamente finta. Il buon Toretto, nei suoi sproloqui con la familia e le missioni che neanche Tom Cruise riuscirebbe a portare a termine, risulta essere una figura più umana dei Ferragnez dopo pochi episodi della seconda stagione, nella quale OGNI cosa viene mostrata. Il che, da un lato, è bello: mostrare le debolezze, le malattie e le insicurezze è un’ottima cosa, e il messaggio di parlarne con chi amiamo, per dimostrare anche quanto queste persone contino per noi, è sempre lodevole. Se non ci fidiamo di chi fa parte della nostra vita, è finita.

A una certa, però, basta. Anche perché da questo quadro asfissiante di realtà che è la seconda stagione, chi ne esce fuori ancora meglio è Chiara: imperiosa, potente, ricca, ha tutto quello che vuole e fa tutto quello che vuole. Viaggi, auto, una famiglia: ha tutto. Ma come, impronti tutto sulla terapia di coppia, sui problemi, e poi quello che mostri di Chiara è la perfezione assoluta, quasi a dire che il povero Fedez è la fonte di tutti i mali? Diciamolo insieme: qualcuno salvi Fedez da questa gogna mediatica che si è creato da solo, approvando questa serie.

Certo, va dato atto alla Ferragni di aver costruito un impero grazie a se stessa, alle sue forze e alla sua determinazione. Ed è anche a causa di questo se The Ferragnez, con il suo finto-anche-se-qualcosa-di-vero-ci-sta realismo, stanca. Anche perché l’operazione, dicevamo, è da una parte interessante, ma dall’altra schiacciata dalla sensazione perenne di trovarci di fronte a una serie scritta e diretta piuttosto che a un vero e proprio racconto di vita, come invece i due coniugi vogliono farci pensare. Solo noi pensiamo che sarebbe meglio una vera e propria serie mockumentary alla The Office o Modern Family, o anche una bella Casa Ferragnez in onda su Canale 5 ogni giorno prima del TG?

Ora mi resta solo una cosa da fare: riguardare la serie con qualche oppiaceo in corpo. Magari l’effetto sarà diverso.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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