Home Cinema Streaming Community nel mirino: smantellamento in corso e trappole digitali per gli utenti

Streaming Community nel mirino: smantellamento in corso e trappole digitali per gli utenti

Il celebre sito Streaming Community, noto per offrire illegalmente film e serie TV in Italia, è stato oggetto di una vasta e incisiva operazione antipirateria.

Secondo quanto riportato da SkyTG24, l’intervento delle autorità ha portato a ripetuti oscuramenti del portale e all’attivazione di sistemi per tracciare gli utenti che cercavano di accedere al servizio.

I gestori – che vantano un canale Telegram con quasi 500.000 iscritti – hanno denunciato una pressione costante e mirata, ipotizzando che dietro l’attacco sistematico potesse esserci Piracy Shield, il discusso strumento di contrasto alla pirateria promosso dalle autorità italiane:

Negli ultimi giorni stiamo assistendo a una serie di oscuramenti continui. Non si tratta più di blocchi saltuari: ora il mirino è puntato su di noi. Ogni 1-2 giorni veniamo oscurati di nuovo. Sospettiamo che dietro questi attacchi ci sia Piracy Shield, il sistema voluto dalle autorità italiane. L’Italia è l’unico paese europeo dove la legge consente blocchi ogni 30 minuti, senza verifica, senza processo. Un approccio da censura di Stato, che non protegge nulla, ma limita la libertà degli utenti. L’unico strumento che hanno è il blocco a livello DNS tramite gli operatori telefonici. Il cosiddetto “oscuramento” riesce a rendere inaccessibile il sito in Italia.

In realtà, il sistema utilizzato non è un semplice oscuramento, ma un meccanismo di reindirizzamento verso una honeypot: si tratta di un sito civetta, gestito dal Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, che raccoglie gli indirizzi IP degli utenti che tentano di accedere ai contenuti illegali.

Questi vengono informati attraverso una schermata di avviso che ricorda come il consumo di materiale pirata costituisca un reato e che i loro dati sono stati registrati e “messi a disposizione dell’Autorità giudiziaria”.

Va precisato che, in Italia non esiste tecnicamente il “reato di pirateria” per gli utenti finali: l’accesso a contenuti illeciti è classificato come illecito amministrativo e può comportare una sanzione di partenza di 154 euro. Tuttavia, per i recidivi le multe possono aumentare sensibilmente e portare a conseguenze legali più gravi.

Scritto da
Manuel Salvetti

Storico e docente in discipline umanistiche, coltivo sin dall'infanzia una profonda passione per i videogiochi e il volontariato. Mi affascinano titoli di ogni genere, in particolare quelli a tema storico e sportivo. Inoltre, sono un grande appassionato di Star Wars e dedico molto tempo alla ricerca di nuove informazioni, curiosità e approfondimenti per comprendere le vie della Forza

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