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Zack Snyder’s Justice League – La spiegazione del criptico epilogo del film

Zack Snyder’s Justice League è disponibile da oggi anche in Italia, sia on demand che su Sky e NOW TV.

La nuova versione del film del 2017, questa volta ristrutturata e riproposta secondo la visione dell’originale regista di Justice League, Zack Snyder, presenta importanti differenze strutturali e narrative rispetto alla pellicola supervisionata da Joss Whedon e che abbiamo visto sul grande schermo più di 3 anni fa.

Una delle più grosse novità riguarda l’Epilogo del film – suddiviso in vari capitoli – che, sebbene riproponga una scena già vista nella versione originale, presenta anche vistose differenze e una particolare sequenza che potrebbe non essere chiara a tutti gli spettatori. L’Epilogo avrebbe aperto poi ai futuri Justice League 2 e Justice League 3, film mai realizzati da Snyder di cui sono ben noti alcuni snodi narrativi principali.

Abbiamo quindi deciso di raccontare nel dettaglio e spiegarvi tutto quello che succede nel lungo epilogo di Zack Snyder’s Justice League, non prima di ricordarvi che ovviamente da questo punto in poi seguiranno spoiler sul finale del film.

Prima parte: il ritorno a casa

C’è ben poco da spiegare di questa prima parte dell’Epilogo: i membri della Justice League tornano alle loro case e alla loro vita dopo la missione completata con successo e la sconfitta di Steppenwolf. Barry Allen (Ezra Miller) riesce a ricucire i rapporti con il padre; Victor Stone (Ray Fisher) ha ormai riacquistato fiducia grazie agli insegnamenti e alle parole del defunto padre, il dottor Silas Stone (Joe Morton); Martha Kent può tornare in possesso della sua abitazione grazie all’aiuto di Bruce Wayne (Ben Affleck), il quale è sempre intenzionato a continuare la costruzione della Justice League e intende allargare il gruppo.

Seconda parte: Lex Luthor e Deathstroke

La seconda parte dell’Epilogo è una sequenza che abbiamo già visto, almeno in parte, nella versione del 2017 di Justice League, in particolare nella scena dopo i titoli di coda. Nel manicomio di Arkham, le guardie della prigione scoprono che Lex Luthor (Jesse Eisenberg) è riuscito a evadere, ma è ormai troppo tardi. Il perfido miliardario è già a bordo di un lussuoso yacht al largo della costa, e sta aspettando un ospite d’eccezione con il quale deve discutere di affari.

Si tratta di Slade Wilson (Joe Manganiello), meglio conosciuto come Deathstroke, il quale è in cerca di vendetta contro Batman. Luthor intende stringere un’alleanza con Wilson visto il nemico comune, e la sua “offerta di pace” consiste in un dettaglio di non poco conto che potrebbe aiutare il mercenario e assassino nella sua missione: il vero nome di Batman è Bruce Wayne. Deathstroke, piacevolmente sorpreso dalla notizia, decide quindi di sedersi al tavolo delle trattative e ascoltare il piano di Luthor.

Terza parte: il futuro

E qui, immaginiamo, inizieranno i dubbi di molti di voi. Andiamo con ordine, ricordandovi inoltre, una volta completata la lettura dell’analisi dell’Epilogo, di dare uno sguardo a cosa avrebbero raccontato i sequel mai realizzati del film.

In una Terra devastata dalle forze di Darkseid, che ricorda inevitabilmente le visioni di Cyborg durante il suo contatto con la Scatola Madre nella nave kryptoniana a Metropolis, Batman è in compagnia di vecchi compagni e improbabili alleati per una missione che, come afferma, vuole cercare di sistemare quello che è accaduto. Insieme a lui ci sono Flash, Cyborg, Mera (Amber Heard) e proprio Deathstroke, il quale non sembra però essere lì per uccidere Wayne come aveva dichiarato di voler fare ma per aiutare il gruppo. Durante il dialogo scopriamo che il team si sta nascondendo da qualcosa o qualcuno, ma i rapporti sono comunque tesi. Possiamo solo immaginare cosa sia successo prima di questo momento, ma dalle parole di Mera scopriamo che Deathstroke deve aver fatto qualcosa di grave ad Aquaman, addirittura potrebbe essere il responsabile della sua morte.

In tutto questo, sulle macerie della stessa strada su cui si trovano, il gruppo viene osservato da Joker (Jared Leto), il quale inizia a discutere con Batman dopo una precisa domanda di Mera rivolta al Crociato: “C’è qualcuno che tu abbia mai amato?”. Il discorso di Joker inizia, incentrato proprio su questo discorso, elencando tutte le persone che Batman ha amato e che ha perso nel corso della sua vita. Un padre, una madre, un figlio adottivo. Quest’ultimo è ovviamente un riferimento a un particolare dettaglio di Batman V Superman: Dawn of Justice, vale a dire il costume di Dick Grayson, il Robin dell’universo cinematografico di Snyder. Come scoprivamo nel film, era stato proprio Joker a uccidere Robin, difatti Batman avvisa lo psicopatico clown di stare molto attento alle parole che pronuncia.

Proseguendo nel dialogo, scopriamo non solo che Batman ha ucciso Harley Quinn giurandole che, un giorno, sarebbe riuscito a uccidere anche Joker, ma che il clown è uno degli insospettabili alleati del gruppo. Joker ricorda infatti a Wayne che egli non può toccarlo, in quanto l’assassino è una pedina fondamentale nel suo piano per sistemare il disastro da lui provocato “lasciandola morire”. Pronunciando, poco dopo, un nome inconfondibile: quello di Lois Lane.

Questa sequenza, che riprende il cosiddetto Knightmare di Batman V Superman ricordato da Wayne a Diana (Gal Gadot) anche nel corso del film, non è semplicemente un incubo del Crociato di Gotham, bensì ciò che sarebbe stato il futuro della saga di film costruita da Zack Snyder per Warner Bros. e che è stata poi cancellata dopo l’addio del regista e il flop del film di Whedon. Tempo fa trapelarono gli script di quelli che sarebbero dovuti essere Justice League 2 e Justice League 3, ad andare a formare una trilogia di pellicole che avrebbero raccontato una immensa storia dedicata agli eroi DC, e sono proprio quelle storie a spiegarci a cosa si riferisca la sequenza dell’epilogo del film e il discorso di Joker.

Le sequenze Knightmare di BVS e JL, così come la famosa apparizione di Flash a Batman nel quale il velocista affermava che Lois Lane era importante, erano parte del progetto di Snyder per costruire la sua serie di film dedicati alla Lega della Giustizia, i cui pezzi del puzzle si sarebbero ordinati proprio con le successive due pellicole.

Nei piani originali di Snyder, in Justice League 2 Superman avrebbe fatto i conti con la difficoltà di tornare a essere Clark Kent, ormai creduto morto da tutti, e soprattutto con la scoperta della gravidanza di Lois Lane, che a sua volta aveva instaurato una relazione amorosa con Bruce Wayne dalla quale sarebbe nato un figlio. Nell’ombra, intanto, Lex Luthor crea insieme a Deathstroke la sua Injustice League, favorendo l’attacco di Darkseid che, come conferma la Snyder Cut, è pronto a dirigersi sulla Terra in cerca dell’Equazione Anti-Vita. Durante l’attacco dell’alieno, Superman viene sconfitto da Darkseid, così come Batman: i due, che stavano proteggendo Lois, assistono impotenti alla morte della donna, uccisa dallo stesso Darkseid, mandando Kal El sull’orlo della follia e facendolo sprofondare al volere del villain grazie all’equazione. Superman diventa così un pupazzo al servizio di Darkseid, e la Justice League viene annientata. I soli sopravvissuti saranno Batman, Cyborg e Flash.

Justice League 3 sarebbe stato ambientato cinque anni dopo gli eventi del secondo film, con la Terra conquistata dalle forze aliene (esattamente come vede Wayne nei suoi ricorrenti incubi) e i pochi rimasti della lega di supereroi che intendono sfruttare il potere di Flash per viaggiare nel tempo e rimediare alla caduta dell’umanità. Nel finale, Batman si sarebbe sacrificato per uccidere Darkseid dopo aver scoperto che il figlio che Lois attende è suo, e la chiusura del film sarebbe stata ambientata 20 anni dopo questi eventi, con l’ormai giovane adulto di Lois Lane e Kal El, che aveva deciso di esserne il padre adottivo, che scopre l’identità del vero genitore e decide di diventare il nuovo Cavaliere Oscuro. Per maggiori dettagli, trovate qui il nostro speciale.

Ora, non possiamo dire che questi sarebbero stati esattamente i piani di Snyder per i futuri film – del resto, come confermato dal regista, la storyline amorosa tra Bruce e Lois venne cancellata dalle riprese di Justice League, dunque i due non avevano più una relazione secondo la visione di Snyder -, ma con questa premessa gli eventi dell’Epilogo di Zack Snyder’s Justice League assumono certamente maggior significato. Joker fa ovviamente riferimento alla morte di Lois Lane e all’incapacità di Batman di proteggerla, cosa che ha fatto impazzire Superman: è lo stesso kryptoniano che sopraggiunge pochi istanti dopo, con gli occhi completamente rossi e ormai assoggettato all’Equazione Anti-Vita di Darkseid. Quella che abbiamo visto nel finale del film, insomma, è un assaggio, un’anticipazione di ciò che avremmo visto nei successivi film dedicati alla Justice League – i quali, molto probabilmente, non si concretizzeranno mai. Ma mai dire mai, del resto stiamo parlando di una Director’s Cut che fino a pochi anni fa era semplicemente impensabile…

Quarta parte: Martian Manhunter

Nell’ultima parte dell’Epilogo, Bruce Wayne si risveglia dal suo incubo solo per scoprire che, fuori dalla sua abitazione, è arrivato un nuovo misterioso super-essere. Lo avevamo già visto in una particolare sequenza del film, quando “Martha Kent” fa visita a Lois Lane, e qui scopriamo la sua vera identità: si tratta di Martian Manhunter, mutaforma originario di Marte che intende unirsi alla Justice League e aiutare il pianeta Terra nell’imminente guerra, in quanto sa che Darkseid sta per tornare.

Si tratta di uno dei numerosi tagli effettuati da Joss Whedon al montaggio finale della sua Justice League del 2017, e che ovviamente avrebbe lasciato aperte alcune porte per il futuro della saga.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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