Nel 2021, Arc Raiders venne annunciato con grande entusiasmo: un gioco free-to-play PVE ambientato in un futuro post-apocalittico, pronto a conquistare i fan degli sparatutto cooperativi. Tuttavia, il tempo ha trasformato profondamente questo progetto. Dopo anni di sviluppo, il titolo di Embark Studios, team svedese formato da numerosi ex-veterani di DICE (già autori di Battlefield 1 e Battlefront), si presenta in una forma molto diversa: Arc Raiders è ora un “multiplayer extraction adventure” a pagamento. Ma questo cambiamento sarà stato una scommessa vincente? Scopritelo leggendo la nostra anteprima!
Estrazione o morte
Abbiamo avuto l’opportunità di provare in anteprima la nuova opera dell’Embark Studios grazie ad un evento da loro organizzato, e le prime impressioni sono molto buone. Arc Raiders ci catapulta in un futuro devastato, dove la superficie della Terra è dominata da misteriose macchine chiamate Ark. I sopravvissuti si sono rifugiati nelle profondità del sottosuolo, in luoghi come Speranza, uno degli ultimi avamposti dell’umanità nella zona conosciuta come Rust Belt.
La premessa narrativa è semplice, ma efficace: i giocatori interpretano gli Arc Raiders, incaricati di esplorare la superficie per recuperare materiali, tecnologia e risorse vitali. In questo deserto ostile non si combatte solo per la sopravvivenza della comunità, ma anche per il proprio interesse personale: avventure, gloria e opportunità attendono chi è disposto a rischiare tutto.
Come ogni extraction shooter che si rispetti, Arc Raiders costruisce la sua tensione attorno a una formula semplice: equipaggiati, sali in superficie, esplora, combatti, saccheggia e torna vivo… se si riesce. Una missione può durare fino a 30 minuti e ogni errore può costare tutto ciò che abbiamo raccolto.
È possibile affrontare il mondo in solitaria, in coppia o in squadre da tre. L’approccio alla partita cambia radicalmente in base al numero di giocatori: in solitaria prevale il gioco stealth e la cautela, mentre in gruppo si può puntare su combattimenti più aggressivi e strategie coordinate.
All’interno della mappa, si incontrano nemici di vario tipo: dalle letali vespe volanti ai mastodontici ragni meccanici, fino ad altri giocatori in cerca delle stesse risorse. Il rischio è ovunque, e il gioco implementa diverse meccaniche per aumentare la tensione: l’uso di zipline può rivelare la nostra posizione svegliando stormi di uccelli, mentre l’abbattimento di un nemico fa lanciare un razzo segnalatore rosso visibile da tutta la mappa.
Un approccio tattico al combattimento
Uno degli elementi più apprezzabili di Arc Raiders è la possibilità di gestire gli scontri in modo flessibile. I giocatori possono scegliere di evitare del tutto il conflitto, usare il terreno e l’oscurità a proprio vantaggio, o affrontare scontri diretti sfruttando il sistema di coperture dinamiche. È possibile cambiare l’angolazione della telecamera per sbirciare dietro gli angoli, aggiungendo un ulteriore strato tattico agli ingaggi.
Inoltre, il gioco supporta sia la comunicazione di squadra che il voice chat di prossimità, permettendo tentativi di negoziazione o alleanze improvvisate… sebbene, come mostrato in alcune sessioni di prova, fidarsi degli estranei resta spesso una scelta fatale.
Il lavoro svolto sulla costruzione del mondo di Arc Raiders è senz’altro impressionante. L’estetica post-apocalittica è resa magistralmente attraverso una combinazione di ambientazioni decadenti, edifici abbandonati, oscurità opprimente e una natura selvaggia riconquistata dalle macchine.
Molte aree della mappa sono prive di corrente elettrica, costringendo i giocatori a esplorare con torce elettriche ambienti oscuri come farmacie e laboratori abbandonati. Il gioco riesce a integrare elementi horror in maniera naturale, alimentando la tensione e la paranoia costante che caratterizza ogni missione.
Durante le partite notturne la pressione aumenta ulteriormente, rendendo ogni passo e ogni suono una potenziale condanna a morte.
Progressione e meta-gioco
Tornare vivi da una spedizione è solo l’inizio. In Arc Raiders, la progressione ruota attorno al proprio Workshop, una base personale dove è possibile costruire nuove armi, gadget e potenziamenti. Migliorando le proprie strutture di crafting, si sbloccano equipaggiamenti sempre più sofisticati e specializzati.
I vari commercianti di Speranza offrono missioni secondarie, premiando i giocatori con esperienza, valuta e pezzi rari. È presente anche un albero delle abilità che permette di adattare il proprio stile di gioco, specializzandosi in furtività, combattimento pesante o supporto tecnico.
Inoltre, è stato introdotto un sistema di Battle Pass, offrendo ricompense cosmetiche e contenuti extra durante l’avanzamento stagionale, senza appesantire l’esperienza di gioco.
Dal punto di vista tecnico, Arc Raiders si presenta in ottima forma. Graficamente il gioco è notevole: texture dettagliate, illuminazione atmosferica e animazioni fluide contribuiscono a un’esperienza visiva d’impatto.
Le prestazioni appaiono solide, e gli sviluppatori sembrano aver fatto tesoro dell’esperienza accumulata con The Finals, il loro precedente successo. L’implementazione di misure anti-cheat robuste è un’altra nota positiva, fondamentale per un titolo dove la posta in gioco è sempre altissima.
Prezzo e concorrenza
Un elemento delicato riguarda la decisione di passare ad un modello a pagamento. Passare da un free-to-play ad un prezzo fisso di 40€ potrebbe rappresentare una barriera per molti giocatori, specialmente considerando l’attuale panorama degli extraction shooter.
Oggi titoli come Escape from Tarkov, The Cycle: Frontier e Warzone DMZ offrono esperienze simili gratuitamente o con un modello live service molto attivo. Tuttavia, il costo di ingresso potrebbe anche funzionare come deterrente contro i cheater, una piaga costante nel genere.
La scommessa di Arc Raiders è chiara: puntare sulla qualità grafica, sul polish tecnico e su un’esperienza di gioco più rifinita rispetto alla concorrenza gratuita.
Un futuro promettente
Dopo anni di sviluppo e vari playtest, Arc Raiders sembra finalmente pronto a lasciare il segno. Il suo mix di esplorazione, combattimento teso e progressione profonda offre una formula attraente per gli appassionati di extraction shooter, specialmente per chi cerca un’alternativa più accessibile a titoli hardcore come Tarkov.
Sarà sufficiente per conquistare una community ampia e mantenere l’interesse nel tempo? Molto dipenderà dal supporto post-lancio, dall’equilibrio del gameplay e dalla capacità degli sviluppatori di ascoltare il feedback dei giocatori.
In ogni caso, Arc Raiders si candida a essere una delle sorprese del 2025, e noi non vediamo l’ora di tornare in superficie, rischiando tutto per un altro carico di bottino.
Scrivi un commento