Home Videogiochi Rubriche Aspettando Marvel’s Avengers | Le grandi saghe a fumetti che lo hanno ispirato

Aspettando Marvel’s Avengers | Le grandi saghe a fumetti che lo hanno ispirato

Continua la nostra rubrica dedicata a Marvel’s Avengers, il nuovo videogioco di Crystal Dynamics ispirato al celebre gruppo di supereroi della Marvel. Vi ricordiamo che ogni venerdì, da qui all’uscita del gioco, ci concentreremo su curiosità, retroscena e racconti dedicati all’universo di Marvel’s Avengers, in uscita il 4 settembre su PS4, Xbox One, PC e Stadia.

Quali sono gli incipit narrativi di Marvel’s Avengers, e come evolverà la storia di questo universo narrativo tutto nuovo? Non è facile rispondere, soprattutto per quanto riguarda la seconda notizia. Abbiamo solide basi dalle quali partire, ossia gli eventi del prologo e qualche indicazione sulla direzione che la storia prenderà dopo il balzo in avanti nel tempo di 5 anni, che non può far altro che rievocare ciò che è accaduto anche nel kolossal Avengers: Endgame lo scorso anno. Dovendo attingere ad una impressionante mole di materiale su carta stampata, è però possibile che Crystal Dynamics si sia ispirata a qualche saga storica del passato, e che ci abbia lasciato qualche indizio? La risposta è assolutamente sì.

Marvel's Avengers - Day-One Limited - PlayStation 4
  • Gioca una storia originale sugli Avengers: Marvel’s Avengers è un'interpretazione di questi iconici supereroi, tra cui Captain America, Iron Man, Hulk, Black Widow e Thor
  • Scatena i tuoi poteri: sblocca temibili abilità e nuovo equipaggiamento per creare la tua ottima versione dei più potenti eroi della terra

Non stiamo dicendo che nel gioco vedremo sicuramente la trasposizione esatta e fedele di grandi eventi della storia Marvel come Civil War, Secret Wars, Il Guanto dell’Infinito o la Kree-Skrull War. Il team di sviluppo ha sempre spiegato che questo nuovo videogioco non ha nulla a che vedere con il Marvel Cinematic Universe. Forse, al massimo, sarà collegato a Marvel’s Spider-Man (cosa che personalmente apprezzerei molto, ma vedo di difficile attuazione) ma oggi non abbiamo in mano abbastanza elementi per dirlo. Ciò non toglie che per realizzare il nuovo videogioco dedicato ad uno dei brand più redditizi della storia dell’intrattenimento, Crystal Dynamics potrebbe aver preso spunto qua e là dalla quasi secolare storia della Casa delle Idee per creare un canovaccio inedito e brillante.

[Attenzione: potrebbero esserci spoiler sugli eventi di Marvel’s Avengers]

Parliamo un po’ allora di queste premesse narrative che introdurranno gli eventi del gioco. Gli Avengers al gran completo sono a San Francisco in occasione dell’inaugurazione del loro nuovo quartier generale della Costa Ovest, e la città ha organizzato il grandioso A-Day per festeggiare l’evento. Lo SHIELD ha inoltre sviluppato una nuova tecnologia che aiuterà i Vendicatori a mantenere l’ordine: un Helicarrier alimentato a Cristalli Terrigeni, una misteriosa forma cristallizzata capace di emanare una grande energia. Proprio nel bel mezzo dell’A-Day, però, un attentato scuote il Golden Gate Bridge, il tutto organizzato da Taskmaster e dai suoi scagnozzi. Sebbene gli Avengers riescano ad accorrere sul posto, sembra che il piano di Taskmaster sia ben più articolato di quanto sembri: il mercenario riesce a inviare le sue truppe direttamente sull’Helicarrier sul quale si trova Capitan America, e ad attuare un attentato senza precedenti. Il cristallo terrigeno viene infatti fatto esplodere insieme all’Helicarrier sopra la città di San Francisco, e tra le vittime eccellenti c’è anche il prode Steve Rogers.

Da qui in poi, gli eventi precipiteranno. Dopo il salto temporale di 5 anni tra gli eventi del prologo e il vero svolgimento del gioco, scopriamo infatti che i Vendicatori si sono sciolti su pressione del governo, con la popolazione che ormai non ha più fiducia nei supereroi. Al loro posto, sono giunte nuove organizzazioni scientifiche e militari che intendono offrire pace e sicurezza, come la Advanced Idea Mechanics, che ha riempito la città di San Francisco con robot e tecnologie avanzatissime. Tutto però cambia quando la giovane Kamala Khan inizia a sviluppare una serie di poteri incredibili. Si scoprirà che la giovane è una Inumana, e che c’è qualcosa intorno all’AIM che non convince tutte le brillanti menti. Tutto ciò che è successo è frutto di un complotto per distruggere gli Avengers? C’è chi crede che sia così, e proprio così partirà la vera azione di Marvel’s Avengers. Una caccia agli eroi per rimettere insieme la squadra e smascherare i veri responsabili dell’attentato.

Qui, in sostanza, si chiude tutto quello che sappiamo della storia di Marvel’s Avengers, che poi in futuro si amplierà sicuramente introducendo anche nuovi supereroi. Abbiamo deciso di tralasciare volutamente ciò che viene raccontato nei fumetti, a tal proposito: forse non lo sapevate, ma in questi mesi Marvel ha pubblicato diversi prologhi a fumetti per introdurre l’universo narrativo di Marvel’s Avengers, e non preoccupatevi se non avete la possibilità di leggerli: ve ne parleremo più approfonditamente nelle prossime occasioni.

Storie perdute dalla West Coast

Sicuramente, dietro a ciò che abbiamo appena detto ci sono alcune influenze da parte di grandi storie pubblicate dalla Marvel nella sua quasi secolare storia. Il primo pensiero va ovviamente a West Coast Avengers, una lunga e fortunata serie a fumetti della Marvel che andò avanti tra gli anni ’80 e ’90 e che aveva come focus una seconda squadra di Vendicatori che agivano appunto sulla Costa Ovest degli Stati Uniti e capitanati da Occhio di Falco. L’inaugurazione del QG degli Avengers nel gioco avviene appunto a San Francisco, proprio come nel fumetto, ma è probabile che da quella fortunata serie Crystal Dynamics abbia preso spunto solamente per quanto riguarda l’ambientazione. Oltre al fatto che vengono appunto chiamati in causa i pezzi grossi degli Avengers, che nei fumetti comparivano raramente, non c’è infatti traccia, almeno per ora, di Clint Barton, il supereroe simbolo dell’iniziativa West Coast.

Altra fonte di ispirazione, almeno in parte, potrebbe essere la storica Civil War, che nel 2016 è stata anche protagonista di un adattamento cinematografico diretto dai fratelli Russo e senza ombra di dubbio tra i migliori cinecomic dell’universo Marvel. Non tanto per i possibili attriti tra i personaggi, di questo ancora non sappiamo nulla, quanto per quelle che furono le conseguenze della guerra civile cartacea letta nel 2007 sui fumetti: la fazione di Iron Man vinse, Capitan America finì ucciso in un attentato – altra similitudine, questa, con il gioco – e le persone iniziarono ad avere sempre meno fiducia nei supereroi che fino a quel momento idolatravano, fiducia che si disintegrò poi nel corso del megaevento successivo dal titolo Secret Invasion che diede il potere totale nelle mani di Norman Osborn.

Ovviamente è molto difficile, per non dire impossibile, presagire uno scenario di questo tipo anche per Marvel’s Avengers, tuttavia ci sono come ricordato alcune importanti similitudini. Del resto, la Advanced Idea Mechanics ha esattamente l’aria di un’organizzazione scientifica non proprio pulitissima che si è approfittata dello scioglimento degli Avengers per fare i propri comodi, senza essere troppo disturbata, cosa che le Oscorp Industries, a seguito della guerra civile e dell’invasione degli Skrull, fecero nei fumetti, aprendo le porte al regno oscuro di Norman Osborn. Non è infatti da escludere che il coinvolgimento di MODOK e dei Kree sia quello votato a creare una nuova e segreta squadra di umani potenziati che possano servire l’AIM, e per questo potrebbero essere sfruttati gli Inumani.

Tra Inumani, Gemme dell’Infinito e comuni mortali

Gli Inumani sono un particolare gruppo di “supereroi” della Marvel che non sono particolarmente famosi in Italia, ma dei quali sarebbe interessante parlare in un appuntamento futuro poiché siamo già certi della loro presenza in questo universo narrativo. La stessa Kamala Khan è infatti un’inumana, dotata cioè di un codice genetico ibrido tra quello degli umani e quello dei Kree, e essere sottoposta all’esplosione del cristallo terrigeno dell’Helicarrier degli Avengers scatena in lei tutto il suo potenziale nascosto. Questa premessa narrativa, che poi darà il via alla missione di Kamala per cercare di riunire gli Avengers, mi ha fatto tornare alla mente una delle più interessanti saghe a fumetti degli ultimi anni in casa Marvel, il crossover cosmico Infinity che vedeva Thanos tornare sulla Terra per cercare le Gemme dell’Infinito ma non solo: tra le fila degli inumani di Freccia Nera si nascondeva infatti Thane, l’ultimo dei figli del titano. Durante un cruento scontro tra Freccia Nera e Thanos, viene distrutta una macchina costruita dal fratello Maximus che scatena le Nebbie Terrigene su tutto il mondo, portando quindi al risveglio di innumerevoli superdotati. In pratica, le nebbie terrigene sono una potente sostanza che gli inumani custodiscono nei cristalli e che è capace di risvegliare il DNA mutato dei discendenti di altri inumani. Da come sembra, gli sceneggiatori del gioco potrebbero in effetti aver preso spunto dagli eventi di Infinity per dare il là all’apparizione degli inumani.

Più difficile, invece, dire da quale parte potrebbe andare la storyline di Capitan America. Nel prologo vediamo chiaramente Steve Rogers perdere la vita in seguito all’attentato, e nel salto temporale la città ricorda ancora il suo eroe caduto. Sappiamo però che, prima o poi, Cap tornerà. Ma come? Molto difficile ipotizzare uno scenario alla Capitan America Rinato, famosissimo fumetto di Hitch e Brubaker nel quale uno Steve Rogers intrappolato tra le pieghe del tempo da Teschio Rosso e Armin Zola riesce a riprendere possesso del suo corpo, ponendo fine ai piani del leader dell’Hydra. Tralasciamo le questioni legate al multiverso, anche se non per forza da escludere a priori. Una solida base da cui partire con le teorie potrebbe invece essere il ciclo di storie degli anni ’70 nel quale Steve, andando contro il governo americano, decise di togliersi i panni di Capitan America per vestire quelli del vigilante Nomad.

Shaun Escayg, lead director del gioco, ha però già dato un altro importante indizio per capire in che modo sarà affrontata la narrazione di Marvel’s Avengers, e la scelta è davvero sorprendente ma allo stesso tempo interessante. Tra le maggiori fonti di ispirazione per il gioco non ci sono infatti crossover cosmici, epiche saghe o grandi eventi del passato, ma anche e soprattutto la pluripremiata miniserie intitolata Marvels, scritta da Kurt Busiek nel 1994. In Marvels i supereroi sono solamente il contorno dell’intera storia: il protagonista è infatti il reporter Phil Sheldon, che attraverso immagini e parole ripercorre gli avvenimenti degli ultimi anni e le conseguenze dell’esistenza di supereroi e supercriminali tutto dal punto di vista della popolazione, gente comune e senza poteri che si è ritrovata a vivere in immense megalopoli teatri di scontri epici tra superdotati. Tramite questo approccio, che troveremo anche nel gioco, gli autori riuscirono a dar voce a tutti coloro che solitamente non possiamo ascoltare, e a capire quali possono essere le conseguenze di un mondo popolato dai supereroi nel quale la grande domanda è sempre quella: Sono pericolosi, per la società?

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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