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Black Ops 7: quasi il 99% delle partite della beta senza cheater, secondo Activision

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In un recente post sui social media, Team RICOCHET, il gruppo di Activision dedicato al sistema anti-cheat di Call of Duty, ha dichiarato che “quasi il 99%” delle partite nella beta di Black Ops 7 è stato privo di cheater. Un dato che, però, non ha convinto tutti: molti utenti hanno infatti segnalato di aver incontrato giocatori scorretti o operatori malevoli durante la fase di test aperta.

Nonostante le critiche, Team RICOCHET mantiene un tono ottimistico, sottolineando i continui miglioramenti del sistema e rivelando che il tempo medio necessario per individuare i cheater si è ridotto a “meno di tre partite”.
Resta tuttavia un punto oscuro: quel “1%” di partite compromesse, a quanto corrisponde realmente? Mille partite? Centomila?

Eliminare completamente i cheater da Black Ops 7 è un obiettivo irrealizzabile. Ogni progresso compiuto da Team RICOCHET porta con sé una risposta immediata dai produttori di cheat, in un ciclo continuo di evoluzione e contrasto che, seppur migliorando l’esperienza di gioco, difficilmente potrà concludersi del tutto.

Nel suo comunicato, Team RICOCHET ha ribadito i risultati ottenuti:

Abbiamo analizzato i dati della beta di Black Ops 7: RICOCHET Anti-Cheat ha raggiunto i migliori risultati nella storia delle beta di Call of Duty. Giorno dopo giorno, le nostre rilevazioni sono diventate più rapide e le partite più pulite. Alla fine, quasi il 99% delle partite è stato privo di cheater e il tempo medio di rilevazione si è attestato su tre match.

Nonostante ciò, sui social hanno continuato a circolare clip che mostrano giocatori intenti a rovinare l’esperienza di altri utenti. Activision ha reagito prontamente, assicurando che gli autori di tali comportamenti sono stati rimossi in modo permanente dalla piattaforma di Call of Duty.

Negli ultimi anni, la saga di Call of Duty ha sofferto pesantemente la presenza dei cheater, in particolare nelle modalità classificate. Una situazione estenuante per molti giocatori, con periodi di relativa calma alternati a ondate di scorrettezza.

Per il 2025, la community spera che Team RICOCHET sia finalmente nella posizione giusta per contenere il fenomeno. Magari, con l’attenzione di alcuni cheater spostata su altri titoli di rilievo come il nuovo Battlefield o il lancio ufficiale di Escape from Tarkov 1.0, il campo di battaglia di Call of Duty potrebbe tornare a respirare un po’ di tranquillità.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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