Nonostante le numerose controversie che ne hanno offuscato l’attesa, Borderlands 4 ha registrato un lancio da record, infrangendo vari traguardi. Tuttavia, il clamore iniziale sembra essersi rapidamente dissolto a causa di una serie di problemi inattesi emersi dopo l’uscita.
Il gioco ha infatti subito un drastico calo di utenza: ha perso oltre il 95% del suo picco di giocatori attivi su Steam in appena due mesi e venti giorni dal debutto. Oggi, solo poche migliaia di utenti risultano connessi quotidianamente, un crollo netto rispetto alle performance iniziali.
A poco più di due mesi dal debutto, il numero di giocatori attivi riflette un interesse in forte declino. Secondo i dati del tracker SteamDB, il picco di sempre (304.398 utenti) è precipitato a 13.815 nelle ultime 24 ore. Una differenza che conferma come l’RPG abbia perso quasi tutti i fan conquistati al lancio.
Si potrebbe sostenere che un calo del genere sia naturale per un titolo single-player, ma numerosi altri RPG dello stesso segmento di prezzo hanno mantenuto una community ben più ampia nel tempo, per non parlare di un periodo così breve.
Molti utenti hanno inoltre giudicato Borderlands 4 eccessivamente costoso rispetto ai capitoli precedenti, un fattore che ha inciso negativamente sulle vendite e sulla permanenza dei giocatori dopo l’esaurirsi dell’hype iniziale.
Il titolo è stato bersaglio di critiche anche sul fronte tecnico. Le prestazioni altalenanti e i numerosi problemi riscontrati su diverse piattaforme hanno reso l’esperienza quasi ingiocabile per una parte significativa dell’utenza. A ciò si aggiunge la scarsità di contenuti post-lancio realmente coinvolgenti, che ha spinto molti utenti a rivolgersi rapidamente ad altri giochi.
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