Home Videogiochi News Electronic Arts in vendita: in arrivo acquisizione da 55 miliardi di dollari

Electronic Arts in vendita: in arrivo acquisizione da 55 miliardi di dollari

Le voci dei giorni scorsi trovano conferma: Electronic Arts (EA), uno dei giganti mondiali dell’industria videoludica, ha annunciato ufficialmente di essere al centro di un’operazione di acquisizione da parte di un consorzio di investitori privati.

Il valore complessivo dell’accordo, circa 55 miliardi di dollari, segna un passaggio storico per l’azienda californiana, che tornerà così a essere una società privata, fuori dai listini di Borsa.

Il gruppo di acquirenti è composto da Silver Lake Management, fondo statunitense specializzato nel settore tecnologico, dal Public Investment Fund (PIF) dell’Arabia Saudita (già presente nel capitale di colossi come Ubisoft e Nintendo) e da Affinity Partners, fondo fondato da Jared Kushner, genero dell’ex presidente Donald Trump, con capitali provenienti dal Medio Oriente.

Secondo i dettagli diffusi, il consorzio pagherà 210 dollari per azione, con un premio del 25% rispetto alla quotazione del 25 settembre (168,32 dollari) precedente alle prime indiscrezioni. L’operazione sarà sostenuta da 20 miliardi di dollari di debito finanziati da JPMorgan Chase.

Nonostante l’annuncio ufficiale, la chiusura dell’acquisizione non è ancora definitiva: l’accordo dovrà infatti ottenere il via libera delle autorità competenti, in particolare del Committee on Foreign Investment in the United States (CFIUS), che valuterà i potenziali rischi legati alla partecipazione di investitori stranieri in un’azienda strategica statunitense.

Se approvata, l’operazione diventerebbe il più grande leveraged buyout della storia, superando il precedente record da 45 miliardi di dollari registrato nel 2007 con l’acquisizione della società energetica TXU. Un leveraged buyout è una forma di acquisizione in cui gran parte del prezzo viene finanziato tramite debito, poi trasferito sull’azienda acquisita, che lo ripaga con i propri ricavi futuri.

Il ritorno a una struttura privata consentirà a Electronic Arts di operare con maggiore autonomia strategica, senza le pressioni del mercato azionario e senza l’obbligo di pubblicare risultati trimestrali. Questo potrebbe tradursi in nuovi investimenti e maggiore libertà creativa nello sviluppo di videogiochi e servizi.

Ecco quanto espresso da Andrew Wilson, presidente e CEO di EA:

“I nostri team hanno costruito esperienze straordinarie per centinaia di milioni di fan in tutto il mondo, creando alcune delle proprietà intellettuali più iconiche dell’industria e generando un valore significativo per l’azienda. Guardando al futuro continueremo a spingere i confini dell’intrattenimento, dello sport e della tecnologia, aprendo nuove opportunità. Insieme ai nostri partner, daremo vita a esperienze trasformative capaci di ispirare le generazioni future. Non sono mai stato così entusiasta del percorso che ci attende.

Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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