Alla fine di settembre, Electronic Arts ha annunciato un accordo storico: il colosso americano del gaming passerà sotto controllo privato grazie a un leveraged buyout da 55 miliardi di dollari, il più grande mai registrato nel settore. L’operazione, sostenuta da un consorzio di investitori guidato dal Public Investment Fund dell’Arabia Saudita, da Affinity Partners di Jared Kushner e dalla società di private equity Silver Lake, prevede che EA si faccia carico di circa 20 miliardi di dollari di debito.
Per far fronte a questa imponente cifra, secondo diversi analisti l’azienda potrebbe essere costretta a vendere alcune delle sue divisioni più note o a chiuderne altre, concentrandosi unicamente sulle attività considerate essenziali. Tra i nomi più discussi c’è quello di BioWare, lo storico studio canadese autore di Mass Effect e Dragon Age, indicato come il principale candidato alla cessione.
Come riportato da Polygon, BioWare ha vissuto anni difficili e l’uscita di Dragon Age: The Veilguard non ha migliorato la situazione: le vendite si sono rivelate nettamente inferiori alle aspettative e lo studio ha subito una serie di licenziamenti subito dopo il lancio. Oggi un team ridimensionato è al lavoro sul prossimo Mass Effect, un progetto che potrebbe suscitare l’interesse di potenziali acquirenti esterni.
Tra gli studi considerati “al sicuro” figurano invece DICE, attualmente impegnata su Battlefield 6, e Maxis, che continua a ottenere ottimi risultati con The Sims 4. Tuttavia, secondo David Cole, presidente di DFC Intelligence, anche Maxis potrebbe finire sul mercato qualora arrivasse un’offerta particolarmente allettante. Cole prevede inoltre un’ondata di licenziamenti negli studi EA, indipendentemente da eventuali cessioni.
Gli LBO sono storicamente seguiti da tagli e dalla vendita di asset non essenziali nel breve periodo. Nel lungo periodo, però, questo può consentire a un’azienda come EA di concentrarsi su progetti più creativi e rischiosi, senza la pressione degli azionisti. Nel frattempo, ci si aspetta che puntino sui principali generatori di profitto e cerchino di monetizzare il più possibile le IP secondarie.
Nonostante l’annuncio, l’operazione non è ancora definitiva: la chiusura dell’accordo è prevista non prima dell’anno fiscale 2027 di EA, che inizierà nell’aprile 2026. Fino ad allora, il futuro di alcune delle sue divisioni più amate rimane incerto.
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