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Final Fantasy VII Rebirth | Uno sguardo approfondito al nuovo trailer

Se fino a una settimana fa erano in pochi a crederci (noi stessi eravamo molto scettici), col passare dei giorni sono aumentati sempre più gli indizi che puntavano all’apparizione di Final Fantasy VII Rebirth alla Summer Game Fest con un nuovo trailer. E infatti il buon Geoff Keighley, che ha confezionato un evento dal valido ritmo anche se privo di un nome davvero esplosivo,cosa che ormai è diventata una costante negli eventi dedicati ai videogiochi, ha chiuso la serata inaugurale della SGF con la prossima grande produzione Square Enix.

Vero, c’è una cattiva notizia: il gioco, tecnicamente, è stato rinviato – o forse no. L’iniziale annuncio, avvenuto circa un anno fa in un evento privato di SE, la compagnia nipponica aveva parlato di una finestra di lancio fissata per l’Inverno 2023. Inverno che, tuttavia, finisce a marzo del 2024, che in effetti rientra nella finestra temporale decisa nell’ultimo trailer. Rientrerebbe poi anche il discorso sul concetto di anno fiscale, ma a conti fatti chissene frega. L’importante è che finalmente abbiamo visto in azione FF7 Rebirth, che si conferma, da queste prime sequenze, un progetto in grande continuità con Remake ma con alcune importanti evoluzioni.

Il gameplay si evolve

A un occhio inesperto, il combat system di Final Fantasy VII Rebirth è apparso sostanzialmente uguale a quello di Remake. Chiaramente nessuno si aspettava una rivoluzione sotto questo punto di vista, ma le novità non mancano. Il nuovo titolo si conferma come un progetto in continuità con Remake, che però ha fatto tesoro dell’esperienza e propone qualcosa di ancor più studiato rispetto al passato.

In FF7 Remake, Nomura e compagnia avevano scelto un sistema ibrido per il combattimento, fondendo in modo brillante le dinamiche da RPG a turni con quelle del combattimento in tempo reale. Questa strada proseguirà anche con Rebirth, come si evince dalle sequenze mostrate, eppure ci sono elementi inediti – o quasi. Sicuramente, come dimostra la presenza delle sinergie mostrate con le coppie Aertih/Tifa, Cloud/Barret e Yuffie/Red, in Rebirth confluiscono dinamiche introdotte in Episode INTERmission, missione extra inclusa nelle versioni PS5 e PC di Remake che ha introdotto per la prima volta Yuffie. Un personaggio che, come era lecito aspettarsi, diventerà uno dei personaggi principali di Rebirth, insieme anche al felino Red XIII già apparso nelle fasi finali dell’attacco a ShinRa in Remake.

Sebbene alcuni elementi del gameplay mostrati restino ancora oscuri (sotto la barra degli ATB ci sono ad esempio cinque stanghette il cui significato è sconosciuto, così come se il Commandos Menu manterrà la stessa funzione di Remake), altre novità sono già sotto gli occhi di tutti. Vengono mantenute le classiche barre HP, MP e Limit, disposte con un HUD che ricalca in tutto e per tutto quello di Remake. Nella parte sinistra dello schermo è comunque interessante osservare che per ogni personaggio vi è un comando particolare con il tasto Triangolo. Per Cloud, ad esempio, si parla di Punisher Mode; per Red XIII c’è invece la Vengeance Mode. Quali saranno gli effetti? Si tratta di abilità particolari?

In attesa di saperne di più, possiamo constatare che il mondo di Final Fantasy VII Rebirth presenterà certamente sezioni molto più aperte ed esplorabili rispetto a Remake. Probabilmente non ci troveremo di fronte a un titolo nel quale sarà possibile tornare sempre sui propri passi, ascrivibile a un concept open world, ma anche il team di sviluppo ha spiegato negli ultimi giorni che in questo nuovo titolo è stato fatto un grande lavoro per ampliare la superficie visitabile delle varie zone. Difficile ora dire se questo riguarderà l’intero gioco; è tuttavia possibile, ripensando a Remake, che Square Enix abbia mantenuto una struttura abbastanza simile, con aree più lineari alternate a capitoli molto più liberi e ricchi anche di attività secondarie nell’open map, esplorabile grazie anche in groppa a un Chocobo sempre con noi. L’importante è evitare lo squilibrio criminale di Final Fantasy XV tra la prima e la seconda metà della trama, ecco.

La rinascita di una storia

Il trailer della Summer Game Fest mette poi in risalto quello che ormai avevamo già capito con Remake. L’introduzione dei Numen e i cambiamenti, più o meno lievi, apportati alla trama originale del gioco avevano già lasciato intendere che i successivi capitoli del progetto di rivisitazione di FF7 avrebbero preso una strada differente. Il trailer recente, dicevamo, conferma queste sensazioni: vivremo una storia che conosciamo molto bene, con elementi che conosciamo molto bene, ma alcune cose non saranno come le ricordiamo. Perché questo, in effetti, è Rebirth, la rinascita cioè di una storia che parte da presupposti simili ma non uguali a quelli del titolo del 1997.

Il trailer si apre con immagini molto forti, che riguardano quella che sembra essere la morte di Tifa, Red, Barret e Aerith a seguito di un attacco a Midgar – sappiamo che tra Remake e Rebirth passano cinque anni, e questi sono i nuovi co-protagonisti che seguono Cloud. Proprio Cloud, in questa scena, manca all’appello. Cosa sta succedendo? Il soldato è forse in compagnia di Zack Fair?

Senza scendere negli spoiler (anche se sono passati tre anni, e ormai dobbiamo parlarne per forza), sappiamo che con gli eventi di Remake si è instaurata una nuova linea temporale, che non ha annullato gli eventi ad esempio di Crisis Core ma li ha leggermente modificati. Questo sconvolgimento ha portato alla sopravvivenza di Zack, visto nel finale di Remake, il cui destino è comunque ignoto, e non escludiamo che, seguendo le ultime enigmatiche parole di Sephiroth, si stia per palesare una sorta di multiverso di FF7. Cosa che esiste già, in realtà, ma che in Rebirth potrebbe diventare un elemento fondante della trama saltando tra una timeline e un’altra. Stiamo forse sognando? Forse, ma neanche troppo.

Nel trailer della SGF, comunque, non vi è traccia di Zack, dunque è troppo presto per fare ipotesi sul ragazzo. Nel mentre, possiamo vedere da vicino molti personaggi e luoghi ben conosciuti: vediamo il saggio Bugenhagen mentre istruisce Cloud, Tifa e Aerith sul lifestream di Midgar; appare insieme a Rude per la prima volta Elena, in una sezione di combattimento; vediamo poi la locanda di Kalm, oltre ovviamente a Midgar apparsa nella prima parte del trailer e devastata da un tornado – curiosamente i Numen creavano proprio dei tornado, ma la sequenza ci ha anche fatto tornare alla mente la visione che Cloud ha durante la visita guidata alla ShinRa in Remake, dove in effetti si vedeva un tornado in lontananza.

In più, non possiamo fare a meno di focalizzarci in chiusura su quella che è ovviamente la figura più enigmatica del trailer. No, non parliamo di Yuffie che in via teorica non dovrebbe neppure esserci – nel gioco originale era un personaggio opzionale e non centrale nella narrazione, ma si tratta di un cambiamento già fatto anche per altri volti apparsi in Remake. Parliamo di Sephiroth, naturalmente.

La nemesi di Cloud è sempre più indecifrabile, in una particolare sequenza si trasforma in un abominio da sconfiggere, e comunica con il biondo soldato mostrando una sequenza nella quale colpisce Tifa affermando: “Sai che l’ho uccisa. Quindi, chi è lei?”, lasciando tutti col fiato sospeso. Cosa ci sta comunicando il gioco? Dobbiamo iniziare a fare mille teorie per essere poi prontamente smentiti al momento dell’uscita del gioco con un plot twist che nessuno avrebbe potuto immaginare? Probabilmente sì.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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