Il remake di Metal Gear Solid 3: Snake Eater, atteso per il 28 agosto su PS5, Xbox Series X|S e PC, rappresenta il tentativo di Konami di rilanciare una delle sue saghe più iconiche. Tuttavia, lo fa senza il coinvolgimento del suo storico creatore, Hideo Kojima, che ha rotto i rapporti con l’azienda nel 2015 in seguito a una separazione tutt’altro che pacifica.
In una recente intervista rilasciata al magazine Ssense, Kojima ha dichiarato in modo lapidario che non giocherà a Metal Gear Solid Delta: Snake Eater. “No, non lo farò”, ha affermato seccamente.
Il divorzio creativo tra Kojima e Konami resta evidente, anche a distanza di anni. Il game designer giapponese è oggi concentrato sullo sviluppo delle sue IP originali, l’ultima delle quali è stata Death Stranding 2.
Durante l’intervista, Kojima ha colto l’occasione per lanciare una critica più ampia all’industria videoludica contemporanea, colpevole, a suo dire, di una certa omologazione. Dopo aver seguito il Summer Games Fest di quest’anno, ha osservato come la maggior parte dei titoli presentati ruotassero attorno a combattimenti contro “mostri alieni o medievali”, accomunati da una simile estetica e da meccaniche di gioco poco originali.
“Anche i sistemi e lo stile visivo sono pressoché identici”, ha commentato. “Capisco che questo piaccia a molti, ma è fondamentale proporre qualcosa di davvero nuovo per far progredire l’industria.”
Una filosofia che Kojima ha applicato in prima persona nello sviluppo di Death Stranding 2, spiegando di non aver voluto creare un prodotto pensato per il grande pubblico. “Ovviamente voglio che la gente giochi ai miei titoli, quindi devo ascoltarli in parte, ma non mi interessa realizzare qualcosa che piaccia a tutti.”
Nonostante la natura divisiva del primo Death Stranding, Kojima si è detto “felice” dell’accoglienza ricevuta dal sequel, accolta in modo decisamente più positivo dalla critica.
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