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[Recensione] Ratchet & Clank: Rift Apart (versione PC)

Ratchet & Clank: Rift Apart ha fatto il suo debutto sulla console Sony di nuova generazione già due anni fa, e siamo sicuri che molti attendessero con ansia anche la sua release PC. Si tratta non solo di un’importante produzione PlayStation ad arrivare su Steam, ma anche del debutto dei due personaggi su PC – e speriamo che presto Sony si decida ad aggiungere al catalogo anche le riedizioni dei classici PS2 e PS3.

Comunque, questa release si è fatta attendere, ma per ottimi motivi; il lavoro di Insomniac sul titolo è quasi impeccabile, e il risultato è una gioia per tutti quelli che speravano in un’esperienza strabiliante e visivamente mozzafiato. Vi raccontiamo tutto nella nostra recensione, che naturalmente si focalizzerà sugli aspetti tecnici della conversione per PC.

La potenza dell’RTX nel palmo della mia tastiera

Ratchet & Clank: Rift Apart conferma ancora una volta, anche su PC, di aver raggiunto standard altissimi nell’utilizzo della tecnologia RTX per creare un’esperienza visiva coinvolgente, grazie all’illuminazione in tempo reale che restituisce realtà e brillantezza a materiali e texture. Il pelo di Ratchet e Rivet, il metallo che compone Clank e tutte le ambientazioni prendono vita, a testimoniare ancora una volta quanto l’illuminazione sia una componente fondamentale nello sviluppo di un videogioco.

Sensazioni che si potevano già provare nel 2021, quando Rift Apart vide la luce su PS5. Insomniac Games aveva dimostrato di poter spremere le nuove tecnologie con precisione e dovizia, e la conversione PC non fa altro che rendere omaggio agli sviluppatori per il loro lavoro certosino.

Fortunatamente per chi non possiede un PC di fascia alta o una scheda video di ultima generazione, il gioco mantiene una straordinaria bellezza anche senza il supporto RTX. Gli sviluppatori hanno lavorato per garantire che il gioco sia visivamente accattivante su una buona varietà di configurazioni hardware (ecco i requisiti minimi e consigliati), assicurandosi che molti più giocatori possano godere dell’esperienza. Chiaramente, a settaggi minimi si perdono importanti componenti visive, ma il gioco è abbastanza solido da mantenere tutto il suo carisma.

Su fasce alte, invece, il gioco rappresenta graficamente un passo avanti rispetto a PS5, il cui hardware, per quanto potente, è comunque limitato e propone meno alternative. Grazie all’adattamento su PC, i giocatori possono scegliere di sacrificare alcuni dettagli visivi minori per ottenere una frequenza di fotogrammi ancora più elevata, oppure “pompare” al massimo i dettagli e limitarsi a magari 30 fotogrammi al secondo. Questa flessibilità consente a chiunque di sperimentare il gioco in tutta la sua gloria visiva.

La vera pecca è che al lancio Rift Apart non supportava il ray tracing su GPU AMD, cosa che ha lasciato perplessi molti consumatori. Il problema è stato fortunatamente risolto in pochissimo tempo, e oggi Ratchet, Clank e Rivet risplendono di luce propria.

C’è poi, per concludere l’analisi tecnica, la spinosa questione dell’SSD. Quando Rift Apart venne lanciato su PS5 nel 2021, alcuni sviluppatori esterni a Insomniac Games accusarono la software house addirittura di aver mentito ai consumatori, affermando che il gioco sarebbe stato possibile solo con dischi di memoria a stato solido. La questione è tornata alla ribalta proprio con la versione PC, la quale, a settaggi bassi, non richiede un SSD. Possiamo quindi ipotizzare che qualcuno ci avesse visto lungo, ma in realtà la mancanza di un SSD si fa sentire eccome, con tempi di caricamento molto più lunghi nelle tanto pubblicizzate sezioni di spostamento tra fratture dimensionali. Giocato su un SSD Samsung Evo 970, le prestazioni sono in linea con quelle della console di casa Sony.

Un multiverso da conquistare

Dopo aver discusso dell’aspetto puramente tecnico, non scordiamoci di tutto ciò che Ratchet & Clank ha effettivamente da offrire. La storia del gioco riparte, o quasi, dagli eventi di Nexus del 2013, quando il Dimensionatore è stato rimesso al suo posto. Il dr. Nefarious ne combina però un’altra delle sue e finisce con l’incasinare persino un’altra dimensione, dove la sua variante domina la galassia e l’unica Lombax rimasta, un’esemplare femminile di nome Rivet, è tra i pochi baluardi della strenue resistenza nei confronti del tiranno.

La narrazione mantiene i saldi principi che la serie ha sempre proposto, dal legame indissolubile tra Ratchet e Clank fino a quell’umorismo e divertimento che permeano nell’intera opera, non senza dimenticare che la nuova protagonista Rivet, anch’essa giocabile in varie sezioni, rappresenta una nuova e carismatica aggiunta al franchise.

Per quanto riguarda il gameplay, il gioco non si discosta dalle dinamiche classiche dei suoi predecessori, alternando fasi di esplorazione platform su affascinanti pianeti con scontri a fuoco con armi a dir poco strabilianti. Tra le novità più importanti c’è ovviamente l’espediente delle realtà alternative e delle fratture nello spazio-tempo, che consentono a Ratchet e Rivet di aprire varchi o spostarsi rapidissimamente tra due posizioni. L’innovativo sistema di scambio dimensionale introduce un nuovo strato di tattica ai combattimenti, permettendo ai giocatori di passare istantaneamente da una realtà all’altra e sfruttare questa meccanica per superare gli avversari.

Un titolo perfetto? No, a dire il vero no. Qualche pianeta extra da visitare, o anche solo attività secondarie, avrebbero fatto molto bene al gioco, anche perché Rivet, la grande novità, non è stata a nostro avviso sfruttata a dovere, ridotta a un semplice emulo di Ratchet che, al di là della storia e della personalità, non ha altro da dire rispetto al Lombax dell’universo originale. Se volete sapere di più su Rift Apart, in una recensione molto più esaustiva, vi rimandiamo alla nostra analisi della release originale del 2021 su PlayStation 5, che presenta ovviamente i medesimi contenuti.

PUNTI DI FORZA

  • Tecnicamente sbalorditivo
  • Gameplay perfetto
  • Le armi e i mondi sono sempre incredibili

PUNTI DEBOLI

  • Un po’ breve
  • Arena ed enigmi di Clank sottotono
  • Qualche bug tecnico

In definitiva, Ratchet & Clank: Rift Apart su PC è molto più di una semplice conversione. È un esempio di come l’evoluzione tecnologica possa migliorare ancora di più un’opera già sorprendente, anche se già la versione PS5 era stata in grado di proporre un gioco perfetto. La fusione tra una storia affascinante, un gameplay avvincente e un comparto visivo sbalorditivo lo rende un titolo imprescindibile per gli amanti dei videogiochi e per chiunque voglia sperimentare i nuovi standard grafici. In più, come detto in apertura, si tratta del grande debutto di Ratchet e Clank su PC, e dunque merita anche per questo.

Ringraziamo PlayStation Italia per il codice review del gioco.

Scritto da
Andrea "Geo" Peroni

Entra a contatto con uno strano oggetto chiamato "videogioco" alla tenera età di 5 anni, e da lì in poi la sua mente sarà focalizzata per sempre sul mondo videoludico. Fan sfegatato della serie Kingdom Hearts e della Marvel Comics, che mi divertono fin da bambino. Cacciatore di Trofei DOP.

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