Home Videogiochi Recensioni [Recensione] Watch Dogs Legion – Benvenuto nella Resistenza

[Recensione] Watch Dogs Legion – Benvenuto nella Resistenza

L’ondata di rinvii che ha interessato i titoli Ubisoft dopo la conferenza dell’E3 2019 ci ha lasciato in attesa di moltissimi giochi del colosso francese che assegna a Watch Dogs Legion il titolo di apripista per quello che ancora c’è da vedere da qui al 2021. Tante le voci su questo titolo, poi, come anticipato, il rinvio, l’inizio dei teaser, dei dettagli ed il ritorno dell’hype che aveva già trasmesso durante la conferenza losangelina.

Bene, eccolo qui, non ancora perfettamente materializzato davanti ai nostri occhi, per l’assenza delle nuove console, ma sicuramente pronto a candidarsi come quel prototipo di gioco next gen che sarà d’ispirazione per molti altri giochi in quanto a cura del dettaglio e caratterizzazione. Ora state molto attenti ai vostri dispositivi e spostiamoci subito a Londra. La minaccia di Zero-Day è sempre più vicina e la gente ha bisogno di te, quindi bando alle ciance e rimboccati le maniche. Ah e ovviamente… Benvenuto nella Resistenza.

Versione provata: PlayStation 4

RESISITI. RIALZATI. COMBATTI.

Siamo in un futuro non troppo lontano dalla nostra epoca e a Londra. Un gravissimo attentato terroristico, ad opera di un gruppo di hacker denominato Zero-Day, ha seminato il panico nella popolazione. Il caos generale ha favorito l’accentramento del potere nelle mani di una milizia privata denominata Albion e capeggiata da Nigel Cass, un uomo disonesto ed affamato di potere che, tramite i propri agenti, opprimerà la popolazione con forza ed abusi. Questa situazione, inoltre, ha dato terreno fertile alle organizzazioni criminali, in particolare quella di Mary Kelley che ha consolidato la propria presa su tutte le attività illegali instaurando un vero e proprio impero. Come se non bastasse, la popolazione si trova a doversi guardare le spalle da un’organizzazione di spionaggio, tale SIRS (Signals and Intelligence Response Service) che ha occhi ed orecchie su tutto come il Grande Fratello descritto dalla penna di George Orwell in 1984. Ma non tutto è ancora perduto. Nascosta, ma ancora ben pulsante, nella capitale è ancora presente la DedSec, la Resistenza, scioltasi dopo l’attentato e chiamata a riformarsi per proteggere la popolazione. Ai suoi vertici, Sabrine Brandt, capo del movimento, costretta a rifugiarsi verso nord, insieme a Bagley, una sofisticata intelligenza artificiale che opera in modo complementare nell’azione di hacking aiutando il giocatore durante la storia principale.

Una volta avviate le indagini sugli attentati, la Legione viene a conoscenza che sia Albion che clan Kelley stavano collaborando per la fornitura di esplosivi per l’attacco, cosa che non stupisce Bagley né i componenti della Resistenza visto come entrambi siano riusciti ad ottenere la propria parte di potere in seguito a questo traumatico evento. A confermare la supposizione, Kaitilin Lau, ispettore della Polizia Metropolitana che è già parecchio consapevole di quello che sta succedendo nella capitale ad opera di Mary Kelley, la regina del crimine, infatti, gestisce interi traffici di droga, armi,  commercio di organi umani e riciclaggio di denaro tramite criptovalute. Secondo Lau, la chiave per incastrare Kelley sta nel Sandstone Residence, il quartier generale delle sue operazioni all’interno del quale l’ispettrice vuole introdurre delle cimici per poter progredire con le investigazioni e smontare l’impero di Bloody Mary.

Nel frattempo, la nostra affidabile IA Bagley, ci segnalerà la presenza di altre due risorse: un certo gruppo 404, che non si pone come una completa minaccia, ma che vuole soltanto rimodulare la società in ogni senso possibile e necessario al cui vertice troviamo una hacker di nome Nowt. Grazie a lei, la Legione risale alla CEO di Broca Tech, Skye Larsen, autrice di un progetto rinominato Daybreak che si propone di scannerizzare la mappa neurale del cervello per poterla studiare e rendere l’essere umano una sorta di macchina immortale. L’interesse filo antropologico di facciata, nasconde un lato molto oscuro sia della persona che della ricerca in sé. Dopo aver effettuato numerosi esperimenti sul proprio cane, Ada, Skye propone a sua madre, affetta da una malattia neurologica, di sottoporsi agli stessi esperimenti di mappatura e, dopo aver ricevuto un categorico rifiuto, decide di ucciderla e procedere ugualmente traformandola in un’IA perfettamente funzionante.

Dall’altro lato, invece, la breccia fatta negli affari dell’Albion porta a scoprire un potenziale alleato molto influente che ha lavorato gomito a gomito con Nigel Cass, tale Hamish Bolaj, ex ingegnere della milizia il cui lavoro è stato sottratto con la forza da parte del CEO per strumentalizzarlo nel soggiogamento di Londra. Nello specifico, la creazione di Bolaj consisteva nell’algoritmo Lifescore, preposto all’identificazione di cittadini vulnerabili, ora, nelle mani di Cass, questo è stato trasformato nel Themis Project, un drone in grado di isolare un bersaglio pure all’interno di una folla numerosa ed ucciderlo con estrema precisione.

DedSec continua ad acquisire credibilità per il modo in cui procede nelle proprie indagini e la cosa non passa inosservata solo agli occhi di chi è sotto i riflettori, ma anche di quelli che hanno intenzione di aiutare a ripristinare l’ordine a Londra, come Richard Malik. Spia presso l’agenzia si sorveglianza SIRS, Malik contatta la Legione un po’ titubante, considerandola come il male minore, mettendo in guardia gli operativi dai pericoli che l’agenzia stessa rappresenta e di come questa stia cercando di incastrare DedSec nell’attribuzione della responsabilità degli attentati. Secondo la spia, infatti, Zero-Day potrebbe avere origine proprio da alcuni corpi della SIRS.

OGNI PERSONA CONTA

Al di là degli avvincenti fatti che gravitano attorno alla storia di Watch Dogs Legion tra gli otto quartieri sono sparse delle piccole sfide che, una volta completate, ci faranno progredire nella “conquista” di quel territorio. Ogni quartiere in mano alla Legione è influenza in meno a disposizione dell’Albion e ciò influenza e non poco l’ambiente circostante: la differenza tra un’ambiente “ribelle” e uno che non lo è sta nell’atteggiamento della popolazione nei confronti della milizia, quelli che conquisteremo alzeranno la testa e faranno sentire la propria voce contro gli abusi, per esempio ribellandosi ad un arresto, mentre, in caso contrario, spaventati dagli agenti, chineranno il capo e subiranno. A proposito della mappa, la Londra proposta da Watch Dogs Legion è una rappresentazione non troppo futuristica della capitale inglese che viene resa comunque in modo molto fedele e super dettagliato. Un elemento che ci fa capire quanto sia importante la cura della caratterizzazione dell’ambiente è quello della divisione demografica della mappa, grazie alla quale vedremo comunità etniche specifiche aggregarsi in determinati e specifici luoghi.

Colpisce, inoltre, la possibilità di reclutare all’interno della Legione letteralmente chiunque seguendo un breve iter quasi standardizzato che si costituisce di brevi missioni dalla difficoltà molto equilibrata. Ogni personaggio reclutato viene definito Operativo e, in quanto tale, possiede delle abilità speciali da mettere al servizio della Resistenza, che potrete controllare ancora prima di iniziare il reclutamento tramite ciò che vi mostrerà il palmare. Oltre al reclutamento via missione, si possono reclutare nuovi membri attraverso le Arene, di cui vi abbiamo già parlato in questo articolo. Una chicca assoluta che rende il tutto molto più realistico, è la modalità Permadeath, attivabile o meno a discrezione del giocatore, vi farà perdere definitivamente gli operativi morti sul campo.

Ogni personaggio ha una propria vita ed un lavoro che si trova a svolgere durante i fatti del gioco, pertanto, li vedremo spesso cambiare abiti ed avere degli impegni da rispettare. Ogni Operativo avrà a disposizione dei determinati gadget da portarsi in battaglia per affrontare le missioni come mine, dispositivi di occultamento, tirapugni e, soprattutto, lo Spiderbot, un piccolo aracnide robotico che arriverà in tutti i punti non accessibili all’uomo permettendo di hackerare pannelli, raccogliere informazioni e Tech Points, delle sorta di punti abilità che possono essere spesi nel menù di gioco per comprare e potenziale gadget, abilità ed hacks.

DI NASCOSTO, FACENDO RUMORE O CON I DRONI… BASTA FERMARLI

Watch Dogs Legion offre una varietà enorme di soluzioni per portare a termine le missioni, tra le quali, ovviamente troviamo l’approcio stealth. Arriviamo qui ad uno dei punti dolenti del gioco: cercare di fare una missione furtiva è un compito assolutamente facilitato da un’ IA non sempre sul pezzo, sbadata e disattenta alle azioni del giocatore. Distrarre un nemico è fin troppo facile e, pur mettendone a terra uno letteralmente a fianco, quello distratto non staccherà lo sguardo dal telefono per correre in soccorso dell’alleato, ma si farà raggirare altrettanto facilmente. Stessa cosa non si può dire dell’IA durante il combattimento: che sia all’interno dell’Arena o tra i vicoli di Londra, il nemico sarà sempre preparato al combattimento corpo a corpo che si presenta allo stesso tempo basilare ma fluido e completo permettendo al giocatore di schivare ed assestare colpi con facilità.

Punto focale dell’esperienza di gioco, è ovviamente l’hacking praticamente universale. Che siate in macchina e vogliate sgomberarvi la strada o a piedi e voleste controllare una telecamera, un drone, un ATM per rubare del denaro, è tutto, sempre, a portata di un singolo click. Hackerare è la risorsa più importante dato che consente di manovrare mezzi da lavoro per permetterci di raggiungere punti alti degli edifici, rubare soldi, come anticipavo, ma soprattutto reperire informazioni. Molto interessante la meccanica del download da remoto delle chiavi di accesso ad alcune zone della mappa come quella dei piccoli puzzle da risolvere per raggirare sofisticati sistemi di sicurezza. Ovviamente è possibile hackerare i veicoli, pure durante la guida, altro strumento importante che vi faciliterà ulteriormente la vita durante gli inseguimenti per esempio.

Muoversi all’interno della mappa, infine, è molto facile, che sia con il Viaggio Rapido, simulato dalla Metropolitana, o con i veicoli, le distanze non sono troppo ampie e l’ambientazione favorisce l’esplorazione anche se, una piccola pecca è ravvisabile nel sistema di guida che è particolarmente legnoso e che, se abbinato allo shock della guida a sinistra, può risultare scomodo.

PUNTI DI FORZA

  • Gioco super dettagliato in tutto, specialmente negli ambienti e nella resa di Londra, probabilmente la migliore mai vista nei videogiochi
  • Adatto ai fan della personalizzazione
  • Comparto grafico e sonoro impeccabile
  • Unico nel suo genere, farà il salto di qualità definitivo con le nuove console

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • IA pigra ed ingenua
  • Sistema di guida non comodissimo

 

In sostanza, Watch Dogs Legion è proprio un lavoro ben fatto per il quale è davvero valsa la pena attendere. Questo titolo può davvero rappresentare un esempio, a livello di cura del dettaglio e di resa dell’ambientazione, per quello che sarà il futuro degli open world. Con l’avvento delle nuove console (unico rimpianto non averlo provato direttamente sulla next gen) questo titolo sarà ancora migliore sotto il punto di vista grafico grazie al ray tracing e a tutte le novità che queste apporteranno al mondo videoludico. Non possiamo che attendere dicembre per vedere l’esordio della modalità multiplayer e quello che sarà poi il supporto post lancio per questo titolo che si candida certamente ad essere uno dei migliori giochi di questo 2020.

Ringraziamo Ubisoft per averci fornito la copia di Watch Dogs Legion.

Scritto da
Mark

Appassionato di videogiochi ed entusiasta del racconto. Il mio sguardo è fisso al mondo esportivo con particolare attenzione verso Rainbow Six Siege, nella speranza che il movimento italiano possa diventare sempre più significativo.

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