Reveil recensione

Reveil | Recensione

Il circo è un luogo d’inganno che può piacere, come può provocare ansia e un pizzico di paura a coloro che sono più sensibili ai suoi elementi tipici. I clown, gli esibizionisti che camminano su un filo sottile e gli animali da circo, d’altra parte, hanno tutto il diritto di essere un po’ spaventosi.

Reveil, titolo indie horror sviluppato da Pixelsplit, utilizza proprio il circo, e tutto ciò che lo riguarda, come cornice di un’avventura che più che fare realmente paura, provoca un po’ di ansia e fa riflettere.

Versione provata: PS5.

Reveil è disponibile dal 6 marzo su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, PC e MAC.

Nel corso di questa recensione, diamo un’occhiata più da vicino (e senza spoiler) ai pregi e ai difetti di Reveil.

Nulla è ciò che sembra

Reveil inizia subito facendo capire al giocatore una cosa: non c’è un vero ordine delle cose, sia per quanto riguarda il tempo che, soprattutto, nello spazio. Troviamo infatti elementi legati al mondo del circo che fluttuano, che compaiono dal nulla e che, in un modo o in un altro, delineano un percorso da seguire.

La strada ci porta a una specie di loop in cui il protagonista, Walter Thompson, si sveglia nel letto della propria casa, colpito da un forte mal di testa e con le idee poco chiare. Sappiamo solo che dobbiamo cercare Dorie, la figlia, e Martha, la moglie del protagonista. La famiglia, composta dai tre, lavora presso il circo dei fratelli Nelson e si occupa di cose diverse: Dorie, ad esempio, si esibisce, mentre il papà gestisce il dietro le quinte.

Reveil circo

Ma qualcosa sembra non essere al posto giusto. Tutto, in realtà, sembra un grande sogno, e il protagonista lo percepisce sin dai primi momenti. Si chiede perché la posizione della propria cucina, ad esempio, sia sbagliata, o perché alcune porte spariscano. Proseguendo nell’avventura, che in realtà inizia con ritmi un po’ lenti, scopriremo di più sul passato del protagonista e su ciò che l’ha portato a vivere (e rivivere) determinati momenti.

Reveil è un’avventura narrativa, con componenti thriller che si incentrano sulla trama e sull’esplorazione, dunque per la maggior parte del tempo dovremo semplicemente proseguire guardandoci intorno. L’elemento più pregevole di quest’opera è senza alcun dubbio l’ambientazione. Il mood proposto da Reveil è azzeccatissimo, e fa sentire il giocatore sempre un po’ spaesato e confuso, proprio come il protagonista.

Il titolo inizia un po’ a rilento, ma preme sull’acceleratore nel momento in cui il protagonista inizia a chiedersi cosa sia successo a Dorie e Martha. Perché proprio non riesce a recuperare alcuni frammenti di memoria, che lo lasciano con un costante senso di annebbiamento.

Il gameplay di Reveil si basa sull’esplorazione dell’ambiente, il quale offre numerose interazioni con gli oggetti, e sugli enigmi. Concentriamoci un attimo su quest’ultimo elemento, poiché rappresenta il vero fulcro della parte giocata dell’opera.

Reveil mood

Gli enigmi sono pochi ma piuttosto impegnativi, anche se non particolarmente originali. Nella maggior parte dei casi si tratta comunque di fare alcuni collegamenti logici: niente di esagerato. Forse, per rendere più fruibile la componente di gameplay puro, sarebbe stato opportuno inserire ulteriori puzzle, magari legati ancora di più all’ambiente, dato che questo è il vero punto forte di Reveil.

Per quanto riguarda gli oggetti con cui è possibile interagire nel corso dell’avventura, invece, è stato svolto un ottimo lavoro: questi permettono infatti di ricavare alcune informazioni in più, le quali riescono a condurre il giocatore a dei collegamenti logici sulla vera storia che l’opera vuole raccontare. Inoltre, sono disponibili numerosi collezionabili, i quali narrano alcuni frammenti di memoria che il protagonista riesce ancora a rimembrare.

L’opera è divisa in cinque capitoli, i quali sono suddivisi a loro volta in diverse sezioni, rigiocabili liberamente dal menù iniziale.

Reveil Dorie

Nota estremamente positiva, di questi tempi, è la presenza della lingua italiana per il menù e i sottotitoli di Reveil. Anche il lavoro di localizzazione è stato svolto con cura, seppure vi siano alcune lievi differenze tra i concetti espressi in inglese dalle voci e i sottotitoli in italiano. Parlando sempre di voci, il doppiaggio del protagonista è di qualità e consente al giocatore di immergersi emotivamente all’interno della storia.

Reveil ha una durata approssimativa di 3.5 ore, per completare la storia. Se si desidera completare al 100% il gioco, raccogliendo tutti i collezionabili, si arriva circa a 6 ore di gioco. Insomma, non è un titolo particolarmente longevo, ma questo non rappresenta un difetto.

La fase finale di Reveil è sicuramente quella più affascinante: ci sono continui cambi di ritmo, colpi di scena e momenti che portano il giocatore a riflettere su ciò che sta accadendo. Ci sono sicuramente alcuni nei nella storia narrata dall’opera, ma la trama è tutto sommato originale e avvincente.

Il comparto grafico di Reveil, almeno su PS5, è soddisfacente. Essendo un titolo indie ovviamente non ci aspettiamo un livello di dettaglio particolarmente elevato per quanto riguarda texture e modelli, ma il titolo risulta comunque gradevole alla vista. La direzione artistica invece, come già accennato in precedenza, eccelle. Anche la colonna sonora, caratterizzata da un motivetto che torna spesso durante l’avventura, è piacevole.

Il comparto tecnico di Reveil, anche qui, è da valutare considerando la natura indipendente dell’opera. Non eccelle così come non rovina l’esperienza. L’unico bug riscontrato nella versione per PlayStation 5 si è verificato durante la fase finale. In questo caso ho dovuto tornare nel menù principale un paio di volte prima di riuscire a sbloccare la sequenza. Il meccanismo di autosalvataggio, comunque, ha impedito di dover rifare sezioni del gioco.

Ringraziamo Daedalic Entertainment per la copia review.

Reveil recensione
7.5
Reveil | Recensione
Riassunto

Reveil è un gioco che fa provare un continuo senso di dispersione e illusione. Fa del mood il suo punto forte, con una direzione artistica che eccelle e che permette al giocatore di immergersi al meglio nell'avventura. Per quanto riguarda la parte di gameplay puro, tuttavia, si poteva fare decisamente meglio.

Pro
Ambientazione e mood Colonna sonora e doppiaggio
Contro
Enigmi poco presenti e poco originali Inizio dell'avventura lento
  • Concept & Trama8
  • Gameplay6.5
  • Comparto artistico9
  • Comparto tecnico6.5
Scritto da
Gianluca Rossi

Nei momenti in cui i miei pensieri riescono ad avere un senso logico può capitare che io scriva cose.

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