Negli ultimi anni, Microsoft ha rafforzato la propria presenza nel settore videoludico con investimenti miliardari e acquisizioni strategiche. L’operazione più eclatante è stata senza dubbio quella legata ad Activision Blizzard, costata ben 69 miliardi di dollari. Un colpo di mercato che ha acceso i riflettori anche sulle mosse della storica rivale: quanto ha investito Sony per potenziare il proprio ecosistema PlayStation?
A fornire una risposta è Eric McCall, Director of Strategy and Portfolio di PlayStation Studios, che ha condiviso tramite il suo profilo LinkedIn alcuni dati significativi sugli investimenti dell’azienda giapponese.
Stando a quanto dichiarato da McCall, Sony avrebbe speso circa 4 miliardi di dollari nell’arco degli ultimi quattro anni per portare a termine nove acquisizioni. Una cifra che, seppur lontana dai livelli di Microsoft, evidenzia comunque una strategia ben delineata di rafforzamento interno.
Va però precisato che il numero di acquisizioni riportato potrebbe non coincidere perfettamente con quello effettivo, specialmente se si includono realtà non strettamente legate allo sviluppo di videogiochi. Tuttavia, tra i team riconducibili a queste operazioni figurano alcuni nomi noti:
- Housemarque
- Bluepoint Games
- Nixxes Software
- Firesprite
- Firewalk Studios
- Fabrik Games
- Valkyrie Entertainment
- Haven Studios
- Neon Koi (ex Savage Game Studios)
- Bungie
Particolarmente significativa è stata l’acquisizione di Bungie, costata da sola 3,6 miliardi di dollari. Una cifra che rappresenta la maggior parte del totale comunicato da McCall.
Oltre agli studi di sviluppo, Sony ha investito anche in aziende collaterali, con l’obiettivo di rafforzare tecnologie e infrastrutture. Tra queste si segnalano iSIZE (specializzata in compressione video), Audeze (cuffie audio di fascia alta) e Repeat.gg (piattaforma per tornei esport).
La strategia espansiva di Sony non si ferma qui. In passato, l’azienda ha indicato di aver stanziato un budget di 11,5 miliardi di dollari destinato a future acquisizioni. Una mossa che conferma la volontà di restare competitiva in un mercato sempre più dominato da colossi globali.
In un contesto in continua evoluzione, con una concorrenza serrata e modelli di business in trasformazione, Sony e Microsoft sembrano pronte a giocare una partita lunga e strategica. E le prossime mosse potrebbero ridefinire ulteriormente gli equilibri dell’industria videoludica.
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