Siamo arrivati al quinto appuntamento degli UAGNA Awards, e oggi il menù è particolarmente ricco… e un po’ piccante. È il giorno in cui celebriamo alcuni dei generi più amati – e allo stesso tempo mettiamo il dito nella piaga.
Da una parte, infatti, incoroneremo il miglior gioco di ruolo, quell’avventura che ci ha fatto vivere mille vite e prendere decisioni che, ammettiamolo, ci hanno tolto il sonno più di quanto vorremmo confessare. Poi sarà il turno del miglior gioco racing, dove la velocità, gli inseguimenti e le curve perfette hanno dominato la scena del 2025.
E infine, il momento che nessuno vuole, ma che tutti aspettano: il titolo di gioco più deludente dell’anno. Un premio amaro, certo, ma necessario. Qualcuno deve pur essere il simbolo di tutte quelle aspettative infrante, i meme nati troppo presto e le promesse che si sono schiantate come un’auto senza freni che si schianta contro un muro perfettamente liscio e privo di dettagli. Ok, forse questo indizio è troppo. Cominciamo!
Gli altri premi:
- Miglior gioco action, miglior colonna sonora e miglior picchiaduro
- Miglior narrativa, gioco platform e gioco party/puzzle
- Miglior gioco horror, miglior gioco simulativo/strategico/gestionale e miglior gioco sportivo
- Miglior direzione artistica, gioco italiano e gioco co-op/online
Miglior gioco di ruolo | Clair Obscur: Expedition 33

A cura di Marco Corazza
Un comparto tecnico di alto livello, una storia con tante sfaccettature e una varietà impressionante di azioni da compiere. Questo e altro riesce a introdursi nella mente dei giocatori mentre esplorano la Francia della Belle Époque.
Anche qui uno scontro alla pari su tanti punti di vista. Expedition 33 riesce a ergersi ad un livello molto alto grazie a meccaniche semplici ma efficaci, come un sistema a turni, arricchito da una moltitudine di approcci diversi in base al giocatore di riferimento, mescolato a intrecci narrativi che si prendono i giusti tempi e che includono l’integrazione con abilità spettacolari; tutto ciò dimostra che anche un genere considerato di nicchia, ma che negli ultimi anni si sta prendendo una rivincita spettacolare, può conquistare il grande pubblico.
Ha battuto: The Outer Worlds 2, Digimon Story: Time Stranger, Dragon Quest 1-2 HD-2D Remake, Monster Hunter: Wilds, Trails in the Sky 1st Chapter, Kingdom Come Deliverance 2, Shujinkou, Battle Suit Aces, Ball x Pit
Miglior gioco racing | Mario Kart World

A cura di Andrea Peroni
Nella nostra recensione, abbiamo definito Mario Kart World come il classico gioco di cui non ci si stanca mai. Ed è proprio così: uno degli appuntamenti più soft e user friendly di Nintendo ha accompagnato il lancio di Switch 2, portando con sé alcune novità che hanno contribuito a portarlo sul gradino più alto di questa categoria – dopo uno scontro acceso, dobbiamo sottolinearlo, con l’altrettanto validissimo Sonic Racing: CrossWorlds che ci ha stupiti.
Il nono capitolo principale della serie racing arcade del Regno dei Funghi è una produzione grande e importante, che per la prima volta apre i suoi circuiti per costruire un mondo grande e liberamente esplorabile a bordo dei kart, con piste e tracciati inoltre che cambiano il modo di guidare dei giocatori, ora non più sempre limitati ai classici 3 giri ma talvolta chiamati a gareggiare persino per raggiungere la località successiva.
Un titolo divertente come sempre, anche se non imperfetto: la componente open world, ad esempio, poteva essere sfruttata molto meglio, risultando allettante solo nelle primissime ore di gioco; una volta visitate le varie località, a meno di non voler puntare al completismo totale, meglio dedicarsi al sempre frequentatissimo online. Insomma, un gioco che merita il nome che porta, anche se qualcosina in più ce lo aspettavamo dopo i tanti anni di attesa.
Ha battuto: Kirby Air Riders, Sonic Racing: CrossWorlds, EA Sports F1 25, MotoGP 25
La delusione del 2025 | Leggende Pokémon ZA

A cura di Andrea Peroni
Personalmente, non mi aspettavo molto da Leggende Pokémon ZA dopo la sua presentazione iniziale. Una volta avuto il gioco tra le mani, però, mi sono chiesto se avessi comunque settato le mie aspettative troppo in alto, perché arrivare a premiare un videogioco con un voto di 6,5 solo ed esclusivamente perché fa bene tutte quelle cose che già conosciamo da 30 anni di Pokémon, non è un buon segno.
Leggende Pokémon ZA è l’ennesima prova deludente di una Game Freak in stato confusionale: ci prova, ma non ci riesce. Sicuramente non tutte le colpe sono sue (il budget è vergognosamente basso per quello che forse è il più grande brand al mondo), ma i limiti iniziano a diventare troppi. E non parliamo certo del balconi-gate di Luminopoli, che sono semplicemente disegnati; no, qui è proprio tutto basilare, tutto semplicissimo, pigro, strutturato come un titolo fermo al secondo dopoguerra che non ha la minima intenzione di evolvere perché tanto non serve.
L’unica grande novità, quella degli scontri in tempo reale, ha un effetto sì rinvigorente, ma minimo, senza scombinare le carte di una formula che sulla carta comunque funziona. Da Pokémon, con tutti i miliardi che vengono fatturati ogni anno, non solo è lecito aspettarsi di più: è DOVEROSO farlo. Speriamo di restare sorpresi tra pochi mesi, quando, salvo colpi di scena, scopriremo Pokémon Wind & Waves della decima generazione.
Ha battuto: MindsEye, FBC: Firebreak, Nintendo Switch 2 Welcome Tour, Drag x Drive, Elden Ring Nightreign, Civilization 7, Dune Awakening, Call of Duty: Black Ops 7
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