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[Recensione] Conan Exiles – Dalla barbarie alla civiltà

E’ passato ben più di un anno da quando i survival game hanno assistito al progressivo, lento declino della loro fama sul mercato dei videogames: quello stesso mercato che, da svariati anni, era popolato da giochi sul modello di The Forest, ARK Survival Evolved e così via, capaci di creare un autentico filone videoludico che ha conquistato milioni e milioni di utenti. Come si sa, tuttavia, la vita è un ciclo eterno e la stessa legge vale per i videogiochi, destinati a cambiare nell’impostazione e nelle tematiche dopo qualche anno di fama; la grande ruota del mercato videoludico, infatti, ha portato sotto ai nostri occhi i battle royale, che attualmente dominano il settore.

Nonostante questo trend decisamente saldo, lo sviluppatore Funcom decide esattamente di fare l’opposto: pubblicare Conan Exiles, survival autentico, nudo e crudo che irrompe nella scena come un fulmine a ciel sereno. Pubblicato in early-access l’anno scorso, una cifra in particolare vi chiarirà quanto hype si sia creato attorno a questo titolo: 480.000 copie vendute nei primi 28 giorni, che decretano il titolo basato sull’universo di Robert Ervin Howard come uno dei survival più attesi dopo la sua fase di “testing”. Ma sarà riuscito a ripagare fino in fondo l’hype raccolto attorno a sé?

Versione provata: PS4 Fat

IN SIMBIOSI CON L’AMBIENTE

Conan Exiles si presenta come un classico survival dall’impronta fortemente sandbox, presentando un mondo di gioco nel quale ci si deve impegnare duramente per sopravvivere. Sopravvivenza è la parola chiave che accompagna i giocatori nel corso di praticamente tutta l’esperienza, e lo si capisce sin dall’incipit. Dopo aver creato il proprio personaggio attraverso un editor piuttosto complesso e ben fatto, si viene catapultati nel bel mezzo dell’azione senza ulteriori preamboli, dal momento che la trama si presenta estremamente scarsa e mal spiegata. Chi spera in qualche sorta di trama approfondita resterà deluso nel vedere gli obiettivi proposti dal gioco: tutti riguardano delle precise azioni da compiere per proseguire nell’avventura, suddivisa per capitoli, i quali si snodano attraverso compiti molto tecnici come il forgiare un’armatura, imparare a scalare le pareti, consumare pasti abbondanti e così via. Tornando alla trama, l’unica parvenza di “storia” è rappresentata da Conan in persona che ci libera dalla croce cui siamo appesi e, una volta scesi, da alcune informazioni reperibili sui fatti accaduti fino ad allora.

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Passando al gameplay vero e proprio, Conan Exiles non si distacca troppo da videogiochi come ARK, dal quale prende molti spunti e li rielabora seguendo un proprio stile. Il giocatore si ritrova a girovagare per un ambiente amico e ostile al contempo, dove bisogna agire ben presto se si vuole sopravvivere. Quattro indicatori, in alto a sinistra, indicano i bisogni che influiscono sulla condizione del personaggio: sete, fame, peso trasportato e temperatura corporea. Queste icone vanno tenute costantemente sott’occhio, perché come è lecito aspettarsi, un livello troppo basso di sete porta ben presto alla morte, o l’eccessivo peso trasportato limita di molto il movimento durante i combattimenti. Per soddisfare i bisogni, comunque, diventa ben presto urgente stabilirsi in un riparo/accampamento, attività parecchio divertente grazie al meccanismo semplice offerto dagli sviluppatori, molto simile a quanto visto per esempio in Fallout 4.

Tramite una enorme selezione di fondamenta, muri, scale, porte, pezzi di tetto e così via, è possibile realizzare praticamente qualsiasi edificio si abbia in mente: da questo punto di vista Conan Exiles si palesa nella sua caratteristica più apprezzabile, ossia la potenziale libertà infinita d’immaginazione lasciata ai giocatori, i quali potranno realizzare interi villaggi, roccaforti, case sugli alberi, torri e tutto ciò che si possa pensare di costruire. La raccolta dei materiali passa attraverso un semplicissimo sistema di looting: se per raccogliere le foglie basterà cliccare il tasto Quadrato all’interno dei cespugli, per raccogliere pietra, legname, carbone e altri metalli servirà un piccone. Logicamente, anche per le armi e gli utensili è presente una varietà davvero notevole, che permette ai giocatori di realizzare arnesi sempre più potenti e resistenti. La sensazione di libertà, oltretutto, è amplificata da una chicca assoluta, la possibilità di arrampicarsi pressoché su qualsiasi parete: una meccanica già vista in Zelda: Breath of the Wild, che dona al gioco (e al crafting) una verticalità raramente vissuta in altri titoli survival simili a questo.

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Conan Exiles presenta due modalità principali, una offline ed una online. Come è facile immaginare, la modalità online rappresenta il cuore pulsante dell’esperienza che gli sviluppatori di Funcom hanno voluto confezionare. L’online è suddiviso a sua volta in due modalità, una PvP ed una PvE; all’interno di ogni server, oltretutto, sono presenti determinate regole imposte dal server master. In generale comunque l’esperienza in modalità MMO è decisamente più appagante, specie se si gioca assieme ad amici, con i quali è possibile organizzare il gioco e quindi espandere esponenzialmente la profondità del gameplay. Per quanto riguarda l’offline, invece, si giocherà assieme a degli NPC, dei quali praticamente tutti sono ostili (è possibile tuttavia applicare un sistema di schiavitù per arruolare i nemici), e si potrà andare incontro ad una sorta di PvP, che prende il nome di Purghe. Le Purghe sono delle grandi ondate di nemici che, dopo che il protagonista avrà ottenuto notorietà e fama, attaccheranno i fortini costruiti dallo stesso protagonista, cui spetterà logicamente difenderli.

ALCUNE MECCANICHE ALQUANTO “BARBARICHE”

Conan Exiles soffre di un primo, abbastanza fastidioso problema, rappresentato dal sistema di controlli progettato per l’esperienza console, oltre che ad alcune meccaniche davvero curiose e in qualche modo complicate. Nulla di tragico, lo chiariamo subito ma, se paragonato ad altri titoli dello stesso genere, è facile capire come Funcom abbia realizzato qualcosa di bizzarro.

Il problema dei comandi è forse quello verso cui Funcom possiede meno colpa. La complicità è tutta del joypad, che sebbene per molti titoli offra un’esperienza più immediata, in questo caso ha costretto la software house ad adattarsi in malo modo. Su tutti, spicca la raggiera da cui è possibile selezionare le armi. Se su PC è presente la barra numerica in basso (premendo 1, ad esempio, verrà impugnata l’arma posizionata sulla prima posizione), in questo caso si è sempre costretti a tenere premuto L1 e muovere lo stick analogico in direzione dell’arma/utensile. Fortunatamente è un sistema parecchio veloce e, una volta memorizzata la posizione della propria spada preferita, sarà istantaneo estrarla ed attaccare il nemico; tuttavia, trattandosi di una levetta analogica capita di sbagliare, estraendo magari nel momento cruciale del combattimento l’oggetto nella posizione sbagliata.

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La raggiera di selezione degli oggetti, oltretutto, diventa la stessa fonte da cui attingere le costruzioni, dal momento che non esiste un sistema di crafting preciso e “isolato” come accadeva per esempio in Fallout 4. In altre parole, se vogliamo piazzare sei tipi diversi di costruzione, dovremo necessariamente posizionarli all’interno della raggiera, a discapito quindi di sei armi, pietanze o altro. Qualsiasi costruzione infatti è vista come “oggetto” letteralmente da prendere in mano e da posizionare, e lo stesso vale per qualsiasi altro oggetto. In linea generale poi il menu è organizzato in modo confusionale e decisamente poco intuitivo, soprattutto quando si entra nel menu delle perk sbloccabili: ci si rende conto solo dopo un po’ che, oltre alle macro-sezioni sfogliabili con R2/L2 sono presenti delle sotto-sezioni navigabili con R1/L1, nelle quali si possono sbloccare perk indispensabili al prosieguo della trama.

Sono presenti, oltretutto, una serie di piccolezze davvero inspiegabili. L’esempio più palese è l’arco e le frecce: per utilizzare l’arma non basterà aver equipaggiato l’arco, bensì bisogna cliccare sull’icona delle frecce, spostarsi sopra l’icona dell’arco e premere il tasto di selezione, dopodiché spostare l’arco nella raggiera e utilizzarlo: una meccanica resa inutilmente più complessa. Un altro esempio è rappresentato dai banchi di lavoro nei quali, prima di poter craftare qualsiasi cosa, è obbligatorio spostare gli oggetti necessari dal proprio zaino all’interno del banco di lavoro, una procedura ancora una volta decisamente evitabile. Tutto questo è reso ancora più complicato dalla totale mancanza di guide e consigli: o si procede per tentativi, o si consultano forum e guide sparse in giro per il Web.

UN COMPARTO GRAFICO TRA BARBARIE E CIVILTA’

Passando a trattare del lato tecnico di Conan Exiles, va segnalato l’altro, principale problema del titolo, non rappresentato tanto dalla grafica in sè, quanto dalle animazioni e dalla presenza di alcuni glitch fastidiosi. Strappiamo subito un complimento per l’aspetto grafico del titolo, che anche su PS4 Fat è riuscito a regalarci degli scorci sensazionali, grazie all’ottima caratterizzazione dei diversi biomi (deserto, giungla, montagne nevose e zona vulcanica) e ad una gestione interessante delle luci/ombre, così come dei colori accesi e brillanti di piante, foglie, canyon e quant’altro. Per quanto riguarda l’audio, invece, ci sono da segnalare i primi problemi tecnici: spesso capita che l’audio delle collisioni del piccone contro la roccia parta in grande ritardo, oppure non parte proprio; altre volte, i nemici appena uccisi spareranno frasi totalmente slegate dal contesto, che rendono le situazioni alquanto ridicole. Per tutto il resto dell’esperienza si è accompagnati dai normali suoni ambientali e dalle musiche di sottofondo, nulla di sensazionale ma comunque piacevoli.

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Le animazioni rappresentano l’altro fattore che farà sicuramente storcere il naso ai giocatori più esigenti e non solo. Eccezion fatta per le animazioni del protagonista, che tutto sommato non sono realizzate malissimo (tranne quella dell’arrampicata, che andrebbe rifinita almeno un po’), i nemici a volte si muovono in maniera abbastanza innaturale: siano essi umani, mostri o animali, alcune animazioni di sicuro non sono next-gen ma risulterebbero più opportune in qualche MMO per PC uscito anni fa. Talvolta, infatti, alcuni nemici vi seguiranno slittando sul terreno, altri fluttuando a mezz’aria mentre scendono da un pendìo; nel caso di nemici umani, poi, il pop-up a distanza fa sì che, quando spawnano, siano inspiegabilmente armati e in assetto da combattimento, e facendo qualche passo verso di loro si attiva una sorta di “trigger”, che farà loro rinfoderare le armi e sedere ai propri posti. Si tratta di sicuro di problemi non gravissimi, ma che gravano sul contesto, facendo decadere quel realismo nudo e crudo che era lecito aspettarsi.

Sono presenti poi alcuni glitch, come già accennato: nemici che si incastrano all’interno di oggetti nell’ambiente e che si lasciano bersagliare dalle nostre frecce (in questo caso, poi, molto spesso i colpi di spada non vanno a buon fine, viceversa le frecce si), mostri che a distanza si “incantano” camminando in loop sul posto, animali selvatici che combattono contro NPC completamente immobili e seduti al proprio posto (e, per triggerare la reazione di questi, bisognerà ancora una volta fare qualche passo in più verso di loro). Insomma, una serie di problematiche bizzarre che fanno decadere gran parte dell’immersione nel gioco, tuttavia confidiamo nell’operato di Funcom per risolvere al più presto tutte queste incongruenze.

PUNTI DI FORZA

  • Un’esperienza survival appagante, completa, che diventa imperdibile se giocata online in compagnia
  • Sistema di crafting complesso, che mette a disposizione del giocatore una miriade di opzioni
  • Totale libertà e fantasia al servizio dei giocatori
  • Graficamente molto valido…

PUNTI DEBOLI

  • …peccato per le animazioni, alquanto spartane
  • Alcuni glitch, sia sul gameplay sia sull’audio, fanno decadere l’immersività che lo potrebbe contraddistinguere
  • Alcune meccaniche bizzarre e rese inutilmente più complicate
  • In single player, la mancanza di una trama definita potrebbe portare ben presto alla noia
  • Totale mancanza di linee guida per portare a termine determinati obiettivi

Conan Exiles non è un brutto gioco, anzi: il successo ottenuto già durante la fase di early-access dimostra come le potenzialità siano state in larga parte sviluppate, e accolte da un pubblico che, anche dopo l’uscita definitiva del titolo, è tornato a giocare volentieri a questo survival sandbox sviluppato da Funcom. Tuttavia, una serie di difetti più o meno grandi compromettono (attualmente) parte dell’esperienza, che potrebbe risultare più buffa che “survivalista”. Probabilmente Funcom dovrebbe rivedere alcune meccaniche impiegate, anche se comunque il gioco resta un eccellente MMO trasposto sul doppio piano single player-multiplayer. Nel complesso, possiamo dire con certezza che Conan Exiles ci ha lasciato un’ottima impressione, anche se a nostro modo di vedere forse è presto per dare un giudizio definitivo: potrebbero bastare alcune patch per risolvere parte dei problemi sopra citati. In ogni caso, al netto dei problemi evidenziati, resta consigliatissimo per chi avesse la possibilità di giocare con amici online (o chi semplicemente adora il multiplayer nei server internazionali), e per chi ama i survival game nudi e crudi anche l’esperienza single player risulterà più che soddisfacente.

Scritto da
Alberto Baldiotti

Studente universitario e gamer nel tempo libero, la sua passione videoludica non ha confini. Questa passione nasce a 4 anni, quando si ritrova a giocare Doom II su un vecchio computer acquistato dal padre. Appassionato di giochi open-world e GDR, le sue pietre miliari sono le serie di Grand Theft Auto, Fallout e The Elder Scrolls. A fianco di ciò, la tecnologia e lo sport giocano un ruolo fondamentale nei suoi interessi, ed adora restare informato sulle ultime novità nei rispettivi settori.

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