Gli aumenti dei prezzi dei videogiochi? Secondo Shuhei Yoshida, erano inevitabili.
Nelle ultime settimane, i giocatori hanno preso consapevolezza del fatto che giocare, purtroppo, sta diventando un passetempo sempre più costoso. Nintendo ha presentato Switch 2 annunciando che Mario Kart World arriverà a costare fino a 90€, Xbox ha aumentato i titoli proprietari a circa 80 dollari e le console di cinque anni fa hanno ricevuto nuovi prezzi maggiorati.
Ma tutto questo, secondo l’ex boss di PlayStation, era semplicemente inevitabile.
In una recente intervista con PlayStation Inside, il veterano dei videogiochi ha risposto a una domanda sull’aumento dei prezzi dei software e su come questa tendenza influenzerà le future uscite:
Penso che prima o poi sarebbe successo, forse non da Nintendo, ma prima o poi sarebbe successo. Viviamo in un’epoca di contrasti, in cui l’inflazione è reale e significativa, ma la gente si aspetta che giochi sempre più ambiziosi e quindi costosi da sviluppare costino lo stesso. È un’equazione impossibile.
Oggi, tutto nei videogiochi è più avanzato e tecnologicamente più esigente che mai, e quindi richiede più risorse. Ogni editore o produttore stabilisce il prezzo dei propri giochi, ovviamente, ma alla fine il nocciolo della questione sta nei costi di produzione.
Non è la prima volta che Yoshida tocca questo argomento, e anzi già in passato aveva suggerito che l’industria dovesse tornare a sviluppare anche giochi AA per poter restare a galla. Forse, ancora una volta, l’attuale responsabile di PlayStation Indies è stato profetico.
Non è una regola scritta, ma i giochi tripla A, in particolare, stanno diventando sempre più costosi perché i budget necessari per realizzarli si stanno gonfiando. Non dimentichiamo le voci secondo cui lo sviluppo di Grand Theft Auto 6 sia costato più di 2 miliardi di dollari.
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