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The Precinct | Recensione

Nel lontano 1997, un software dal titolo abbastanza controverso riuscì a ritagliarsi una discreta fetta di pubblico, grazie ad interessanti meccaniche di gameplay che di li a poco avrebbero influenzato l’intero mondo dei videogiochi. Il suo nome era Grand Theft Auto.

Senza proseguire oltre con la cronistoria, è sotto gli occhi di tutti quanto la potenza del marchio creato da Rockstar Games quasi trent’anni fa sia stato in grado di ispirare molteplici opere. Tra queste, seppure in forma differente come vedremo, vi è anche The Precinct, che si presenta come un omaggio alla narrativa dei polizieschi anni ’80, proponendo una formula open world strutturata, dinamica e profondamente immersiva.

Sviluppato da Fallen Tree Games, il titolo unisce atmosfere da crime drama a una componente ludica variegata, in bilico tra azione arcade e tattica investigativa, strizzando comunque l’occhio all’IP della grande R menzionato poco sopra.

Sarà quindi riuscito l’arduo compito di fornire un’esperienza accattivante e non eccessivamente derivativa? Scopriamolo insieme!

Versione provata: PlayStation 5 Pro

Dalla parte dei buoni

Dal punto di vista narrativo, la produzione inglese mette il giocatore nei panni di Nick Cordell Jr., giovane agente di polizia con un passato familiare ingombrante: il padre, eroe del dipartimento, è infatti caduto in servizio in una maniera poco chiara. La missione della recluta è di conseguenza quella di farsi strada all’interno di una città corrotta, ricostruendo la verità dietro la morte del genitore cercando al tempo stesso di mantenere l’ordine in una società al collasso.

Pur con una partenza abbastanza lenta (utile più che altro per familiarizzare con le diverse opzioni di interazione) e dal carattere lineare, la trama è ben costruita, con dialoghi efficaci ed un approfondimento dei personaggi soddisfacente, che riesce a generare interesse nel proseguire nelle vicende del cadetto (purtroppo tutto è inglese).

Mani in alto!

Per quanto concerne il gameplay, The Precinct si presenta come un action con visuale dall’alto (il tratto più comune con i primi capitoli di GTA, appunto). Dopo alcune attività di indottrinamento alla storia ed alle meccaniche principali, l’ultima fatica di Fallen Tree Games scioglie le briglie all’utente, dando piena libertà alla scelta delle missioni.

Ogni incarico può essere eseguito in modo diretto, con un approccio aggressivo, oppure in maniera più discreta, sfruttando l’ambiente e le meccaniche stealth. Il sistema di combattimento è semplice ma funzionale, con un buon equilibrio tra l’uso delle armi da fuoco e le azioni non letali. Nel primo caso la mira è affidata ad un laser con bersaglio mobile, indirizzabile con la levetta destra. La cosa è tuttavia più complessa del previsto, in quanto la sensibilità, per quanto modificabile, rende sempre difficoltoso puntare con accuratezza un malvivente armato. Naturalmente l’arsenale che si ottiene mano a mano del gioco spazia da bocche da fuoco a strumenti neutralizzanti, visto che comunque l’uso della forza è autorizzato solo in determinate situazioni.

Qualora non si optasse per una quest guidata, durante un turno è possibile prendere parte ad una vera e propria perlustrazione all’interno della città di Averno, alla ricerca di infrazioni o reati da risolvere. Qui viene la parte un po’ più macchinosa dell’esperienza. Nel caso in cui si incappasse ad esempio in un’irregolarità causata da un parcheggio errato da parte di un guidatore, oppure ad una segnalazione per eccesso di velocità, le operazioni da dover compiere per risolvere la questione sono diverse.

Tramite la pressione di un tasto si richiama infatti un primo menù radiale contenente l’accusa che si desidera muovere contro il sospetto; una volta fermato, un nuovo schema di selezioni permette di controllare l’ID della persona, perquisire, eseguire l’alcool test ed infine convalidare l’arresto. Successivamente, tramite un’ennesima opzione, si procede con la chiamata ad una volante per consegnare il criminale, oppure con la scorta nel caso in cui si volesse procedere in prima persona. L’esperienza in tali contesti suggerisce di conseguenza una fruizione pensata più per PC che per console visto che, nell’ultimo caso, il tempo richiesto per compiere tutto l’iter sopra descritto è eccessivo, e spezza fortemente il ritmo dell’azione.

Il discorso per fortuna cambia con gli inseguimenti in auto, che appaiono ben realizzati e coinvolgenti. Senza troppi dubbi questi rappresentano una delle meccaniche più riuscite del gioco, regalando momenti di puro divertimento grazie ad un comparto di controlli esaustivo e ad un feeling di guida appagante. Che si viaggi liberamente per la città o che ci si trovi a dover effettuare una missione di polizia, le svariate auto presenti all’interno della produzione hanno goduto di un’attenzione non indifferente da parte del team di sviluppo. La qualità dell’intelligenza artificiale è altrettanto soddisfacente: nemici e civili reagiscono in modo credibile alle azioni, contribuendo ad una generale sensazione di realismo.

Ambiente ed abitanti

L’impatto visivo è un’altro dei punti di forza dell’opera Fallen Tree Games: Averno, la metropoli in cui si svolgono gli eventi, è un agglomerato urbano ricco di dettagli, dove il design urbano, le luci al neon e l’architettura restituiscono perfettamente l’immaginario anni ’80. L’atmosfera è fortemente ispirata a cult cinematografici come RoboCop o Miami Vice, con una colonna sonora synthwave che contribuisce ad amplificare la sensazione di essere parte di un film interattivo dell’epoca.

Graficamente, il titolo si difende molto bene, grazie a una direzione artistica coerente e uno stile distintivo, anche se alcuni dettagli ambientali risultano talvolta ripetitivi. Ottimo il comparto audio, sia per quanto riguarda gli effetti sonori che per la colonna sonora, che accompagna l’azione senza mai risultare invasiva. Non altrettanto eccelso invece il lato tecnico: in più occasioni il framerate (soprattutto nel mondo aperto) arranca, manifestando anche episodi di tearing durante le fasi di guida più intense. Nulla di invalidante sia chiaro, ma talvolta questi zoppicamenti ostacolano la piena immersione nel gameplay.

7
Riassunto
Riassunto

The Precinct è un gioco che tenta di ribaltare la situazione proponendo un'avventura in stile GTA nei panni della polizia. Nonostante sulla carta l'idea sia interessante, nella realtà la parte dei buoni non è così esaltante, anche se comunque sono da elogiare il comparto narrativo, quello artistico e le fasi di guida. Qualora cercaste un'esperienza senza troppe pretese di stampo opposto a quella del classico criminale, The Precinct potrebbe fare al caso vostro.

Pro
Artisticamente coinvolgente La parte dei buoni non si vede spesso... Fasi di guida ben riuscite
Contro
I menù di interazione rompono il ritmo ...ma qui non è così eccitante Qualche incertezza tecnica
  • Valutazione7
Scritto da
Lorenzo Bologna

Appassionato di tutto ciò che concerne il mondo videoludico, sono un inguaribile amante dei titoli horror e un accumulatore compulsivo di trofei (meglio se di platino). Avvicinato al medium grazie a mamma Nintendo e papà Crash Bandicoot.

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