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Artis Impact | Recensione

Il mondo è finito, ma non del tutto. Le città sono macerie, il futuro è incerto, eppure la vita continua, tenuta insieme da storie, legami e ricordi. Artis Impact, realizzato pixel per pixel da un unico sviluppatore indipendente malese-cinese che si firma Mas, è una piccola perla: un’avventura narrativa post-apocalittica capace di unire semplicità e profondità, umorismo e malinconia, riflessione e leggerezza. Se volete immergervi nel coloratissimo mondo creato da Mas e volete scoprire cosa vi attende, scopritelo nella nostra recensione!

In viaggio con due compagni indimenticabili

La protagonista, Akane, è una vagabonda dal passato misterioso e dalla lingua affilata. Il suo approccio alla vita è pragmatico, ma sotto la corazza di ironia e sarcasmo si nasconde un personaggio sensibile, capace di parlare al cuore delle persone. Akane appare sullo schermo come una bellissima ragazza dai lunghi capelli bianchi vestita completamente di nero. È gentile, generosa, dai modi di fare fini e delicati. Durante l’esplorazione nelle città e durante i dialoghi con i personaggi ci sembrerà quasi ingenua, come se arrivasse da un altro mondo. Ma durante i combattimenti a turni cambierà completamente, trasformandosi in una vera e propria macchina da guerra.

Accanto a lei c’è Bot, un compagno AI fin troppo logico, ma loquace, che bilancia l’irriverenza di Akane con riflessioni filosofiche e momenti di comicità spontanea. Il rapporto tra i due è il vero cuore pulsante di Artis Impact: le loro conversazioni alternano battute leggere a spunti di riflessione sulla natura umana, la tecnologia e il valore dei ricordi.

Il carisma di questa coppia è tale da far sembrare secondari gli altri personaggi. Eppure, anche le comparse che popolano il mondo di gioco, spesso incontrate solo brevemente, hanno sempre un tratto distintivo, un piccolo frammento di vita che le rende memorabili. È qui che Mas dimostra la sua abilità di scrittura: dare profondità a un mondo attraverso i suoi abitanti, anche quando appaiono per pochi minuti.

La speranza nonostante tutto

L’ambientazione post-apocalittica di Artis Impact non è quella, abusata, di un deserto senza speranza popolato solo da predoni. Certo, le città sono in rovina e le cicatrici del passato sono ovunque, ma l’umanità sopravvive, trovando nuovi modi per andare avanti. C’è Sunnyside Town, con le sue attività economiche e le quest legate alla gestione di proprietà, e c’è Winterlake, luogo chiave per raggiungere il finale. Mas non si limita a creare scenari: costruisce comunità vive, con regole, relazioni e dinamiche che fanno percepire il mondo come qualcosa di credibile e tangibile.

Il risultato è un contesto che trasmette malinconia ma anche resilienza. Sì, il mondo come lo conoscevamo è finito, ma le persone trovano sempre un modo per ricostruire, per adattarsi, per raccontare nuove storie.

La curiosità premia!

La narrativa di Artis Impact è ramificata e offre due finali distinti. Senza entrare in dettagli per evitare spoiler, basti sapere che le scelte del giocatore influenzano profondamente lo sviluppo della trama, i rapporti con i personaggi e l’epilogo dell’avventura. Mas stesso invita i giocatori a non cercare guide o anticipazioni: il bello è vivere il viaggio, affrontare le conseguenze delle proprie decisioni e arrivare al finale in modo naturale.

Il gioco premia la curiosità e la dedizione: il finale base è sempre accessibile, ma quello nascosto richiede di raggiungere un certo livello di rispetto (28) prima di recarsi a Winterlake. Una volta intrapresa quella strada, non si può più tornare indietro, una scelta che aumenta il peso delle decisioni prese.

Un gameplay semplice, ma ben pensato

A livello di meccaniche, Artis Impact non cerca di reinventare la ruota, ma propone un mix di esplorazione, dialoghi e combattimenti a turni. Il sistema di combattimento è volutamente semplificato: niente strategie opprimenti o menu labirintici, ma uno schema accessibile che mantiene viva la sfida senza sopraffare il giocatore.

La crescita del personaggio è uno degli elementi più riusciti. Akane può potenziarsi in diversi modi: allenandosi, cenando al ristorante per ottenere bonus permanenti alle statistiche, o bevendo la “Zuppa alle erbe”, che incrementa in modo permanente la potenza d’attacco. Alcune abilità hanno una “competenza nascosta”: più le si usa, più diventano potenti, in un sistema che premia la costanza.

La lunga spada affilata che Akane utilizza durante i combattimenti potrà essere potenziata al quartier generale dell’agenzia in cui Akane lavora come mercenaria assieme ad altri membri di sua conoscenza. Per farlo, avremo bisogno di componenti che troveremo sconfiggendo nemici potenti o boss di dungeon esplorabili durante le fasi di gioco.

Interessante anche la gestione economica. Il giocatore può guadagnare denaro completando missioni, incassando interessi bancari, o investendo in proprietà come il MorisMart o la pizzeria di Sandy Bay, che generano reddito passivo. Questi elementi, pur non essendo centrali, danno un senso di progressione e radicano il giocatore nel mondo di gioco.

La storia al di là del gioco

Ciò che colpisce di più in Artis Impact è la sua anima. Non parliamo di un prodotto nato da una grande casa di sviluppo, ma di un’opera costruita con pazienza e dedizione da un singolo autore. Mas ha lavorato a questo progetto per quattro anni, raccontando che Akane e Bot, nel tempo, sono diventati come membri della sua famiglia. Ogni pixel, ogni linea di dialogo, ogni scelta narrativa trasmette questa passione.

Il gioco è stato sviluppato in RPG Maker, ma non bisogna lasciarsi ingannare dal motore: Mas dimostra quanto si possa ottenere da uno strumento apparentemente limitato quando si ha una visione chiara e la volontà di sperimentare.

Oltre a essere un’avventura emozionante, Artis Impact è anche una riflessione. Mas lo dice chiaramente: per lui i videogiochi non sono solo intrattenimento, ma un mezzo per esplorare temi profondi. In questo caso, il rapporto tra umanità e tecnologia è al centro della narrazione. Bot non è solo una spalla comica: è il simbolo di un’intelligenza artificiale che lotta tra la sua programmazione e le emozioni acquisite, un parallelo potente per le sfide che il nostro mondo reale sta già affrontando.

Il gioco invita il giocatore a interrogarsi: come può l’umanità mantenere la propria essenza in un futuro dominato dalla tecnologia? Cosa significa davvero vivere, sopravvivere, trovare la felicità? Sono domande che restano con te ben oltre i titoli di coda.

Artis Impact è artisticamente curato in ogni singolo dettaglio: il mondo è in rovina, ma ciò che ci colpisce sono soprattutto i colori sgargianti che vanno in contrasto con i nostri protagonisti monocromo. Tutti i membri dell’organizzazione sono pensati per essere in bianco e nero, e la nostra Akane non fa differenza. È la sua colorazione scura ma i suoi modi di porsi gentili e positivi ad entrare in contrasto con un mondo senza speranza ma coloratissimo al tempo stesso.

Con circa 6 ore per completare la trama principale e oltre 10 includendo missioni secondarie e segreti, Artis Impact non è un titolo lungo, ma offre abbastanza contenuti per giustificare il prezzo, soprattutto considerando che è stato realizzato da una sola persona. La disponibilità in più lingue, tra cui l’italiano, lo rende accessibile a un pubblico ampio, e il supporto previsto per Steam Deck (già giocabile e in via di verifica ufficiale) ne aumenta la fruibilità.

Piccole perle e dove trovarle

Artis Impact non è perfetto. Chi cerca un sistema di combattimento complesso o una grafica all’avanguardia potrebbe rimanere deluso. Ma sarebbe ingiusto giudicarlo con questi parametri: il gioco non vuole essere un blockbuster, bensì un’esperienza intima, riflessiva e realizzata con il cuore.

Mas è riuscito a creare un mondo che, pur nella sua semplicità tecnica, trasmette emozioni autentiche. Le avventure di Akane e Bot resteranno con voi, non solo per le scelte morali e i finali ramificati, ma perché parlano di resilienza, memoria e legami umani.

Se amate le storie che sanno farvi sorridere e commuovere, se cercate un titolo capace di dire qualcosa di nuovo sul rapporto tra uomini e tecnologia, Artis Impact è un viaggio che vale la pena intraprendere. Un’opera piccola nelle dimensioni, ma grande nell’impatto emotivo.

Il gioco è disponibile su Steam al prezzo di 16,99 € (con uno sconto del 10% al lancio) e purtroppo, a dispetto di quanto promesso inizialmente, al momento manca totalmente la lingua italiana. Ci auguriamo che possa essere disponibile prossimamente con l’uscita di future patch.

Ma cosa rende Artis Impact così speciale? È forse la direzione artistica minimalista, che usa la pixel art non solo per evocare nostalgie retro, ma per raccontare emozioni complesse attraverso dettagli curati? È la scrittura dei dialoghi, in cui ogni battuta sembra avere un peso specifico? O è l’abilità di Mas di trasformare un mondo distrutto in un luogo che non solo racconta storie, ma invita a riflettere sul significato stesso dell’esistenza? La risposta, come spesso accade nei giochi più autentici, sta in un po’ di tutto questo.

8
Riassunto
Riassunto

Artis Impact è un’avventura che tocca corde profonde, frutto di un lavoro d’amore che dimostra quanto un solo sviluppatore possa raccontare il mondo. Il viaggio con Akane e Bot non potrà non coinvolgervi in quella che sarà un'avventura breve, ma intensa.

Pro
Un gioco con un'anima concreta Gameplay semplice, ma appagante Dialoghi divertentissimi Ottimo prezzo di lancio
Contro
Mancata traduzione in italiano Abbastanza breve
  • Giudizio complessivo8
Scritto da
Silvia SiL Mannu

Nel lontano 1990 entro in una sala giochi e scopro i cabinati arcade. Da quel momento, la passione per i videogames non mi ha mai abbandonata. Oggi sono una PC Gamer legata soprattutto a titoli action, giochi di ruolo, stealth e picchiaduro.

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